Arcella: "L'Equipe Campania è un'opportunità"

29.08.2017 08:00 di  Ermanno Marino   vedi letture
Arcella: "L'Equipe Campania è un'opportunità"

Puntuale come ogni anno, la lettera aperta di Nicola Arcella. Semplicemente un'icona Equipe ed un esempio per tutti, dentro e fuori dal campo. A causa di problemi fisici di natura congenita, i medici da bambino gli dissero che non avrebbe camminato: oggi Nicola, nonostante tutto, gioca a calcio a livello agonistico (nell'ultima stagione ha vestito la maglia del Qualiano in Prima Categoria) e da tre anni è una presenza fissa al ritiro Equipe.

Tanti mi chiedono: cos'è l'Equipe Campania? È una squadra? È un ritiro? È un posto dove allenarsi...? E io gli rispondo dicendo che l'Equipe Campania è un'opportunità... È l'opportunità di allenarsi bene con personale qualificato e serio, con un gruppo di prof guidati da Franco Esposito che credo non abbia bisogno di presentazioni. L'Equipe è l'opportunità di essere seguiti da mister competenti come Benedetto Sgariglia, coordinati da mister Guglielmo Tudisco (che a mio avviso è l'emblema di quanta mancanza di meritocrazia esista nel calcio campano e non solo), che nonostante la mole di giocatori, a volte anche 90, riescono visivamente e non solo, incredibilmente a seguirli uno per uno... Chi per un motivo o chi per un altro salta una seduta o più, al suo rientro viene subito preparato e recuperato e non buttato nella mischia rischiando infortuni vari... Perché qui la prima regola è che il benessere fisico e mentale del giocatore viene prima di tutto... E per qualsiasi problema fisico c'è sempre il dott. Sergio Del Giudice sempre pronto per ogni evenienza.
L'Equipe è quella opportunità di stare sempre sul pezzo come si usa dire, di non uscire dal giro, di avere un'attenzione mediatica da serie A, grazie all'ufficio stampa composto da ragazzi con tanta passione e credenziali come Nico Erbaggio, Giorgio Buongiorno e per la sede di Baronissi, Francesco Lanzetta.
Di essere al massimo fisicamente in caso di chiamata di qualche squadra, ma anche di farsi notare dagli addetti ai lavori... Negli anni scorsi ho visto giocatori che facevano fatica a trovare squadra, ma dopo essere passati per l'Equipe hanno fatto tutti grandi campionati ovunque siano andati. L'Equipe è l'opportunità che ogni calciatore si merita per continuare il sogno di arrivare o migliorare in quello che è a tutti gli effetti un lavoro, poi sta a ognuno di noi capirne l'importanza e non mollare per non essere mollati...
Antonio Trovato ha fatto dell'Equipe lo specchio della sua immagine e somiglianza e chi gioca, allena, dirige squadre in Campania o fa giornalismo sportivo, sa di cosa sto parlando...
All'Equipe trovi una squadra di disoccupati come ci chiamano in giro... ma da nessuna parte non ho mai visto l'affiatamento, il bene, il rispetto e l'umiltà reciproca che c'è qui, anche da parte di chi ha giocato palcoscenici importanti, anzi sono spesso loro ad aiutare i più giovani dando i consigli giusti e a mantenere il morale alto già dalle 8:30 negli spogliatoi.
Per me questo è il terzo anno qui e non sono mai stato così bene fisicamente e mentalmente, a questo proposito ci tengo a ringraziare mister Antonio Rinaldis e il prof Vincenzo Iadicicco, il primo per avermi spronato in campo facendomi ritrovare la via del goal e il secondo per avermi dedicato un occhio in più di riguardo anche a fine allenamento, facendomi fare lavoro aggiuntivo, affinché migliorassi fisicamente. Grazie all'Equipe e a loro due che posso sentirmi rinato calcisticamente e non solo...
D'altronde vengo da un'annata un po' in ombra in quel di Qualiano dove abbiamo sfiorato la promozione ma in cui purtroppo per tanti motivi non sono riuscito ad esprimere il meglio di me in campo.
Ora come ora ho tanto da dare soprattutto in campo, mi sento pronto e spero che qualcuno si ricordi di me. Ma l'Equipe per me significa tanto altro e spesso a chi vuole mi piace raccontarlo...
Io ero quel bambino con il pallone sotto il braccio la maglia di cotone con un numero scritto a pennarello che puntualmente con il sudore si sbiadiva, seduto sul marciapiede o attaccato a una rete di ferro a guardare gli altri giocare... "posso giocare?", gli chiedevo... "no!", dicevano loro... "ti fai male... siamo giusti". E invece erano quasi sempre dispari. Tornavo a casa in lacrime ma senza farmi vedere da nessuno... Un giorno tornai a casa e trovai mia madre che piangeva, dal balcone di casa aveva assistito a una di queste scene, di alcuni ragazzi che mi prendevano in giro per i miei limiti fisici... fu allora che promisi a lei e a me stesso di non farmi trattare mai più male da nessuno... e fu allora che decisi di scendere dal quel "marciapiede", di non stare più a guardare, di iniziare a combattere contro l'ignoranza della gente, avevo solo 10 anni e capii presto che la vita sarebbe stata difficile perché agli occhi degli altri non ero normale... Fu proprio in quel momento, forse, che nacque in me la passione per il calcio giocato...
La volontà di vivere quelle emozioni che solo questo sport sa darti e solo chi lo pratica sa di cosa parlo.
Forse fu proprio in quel momento che decisi di affrontare il mondo con tutta la sua ignoranza e pieno di pregiudizi facendo un qualcosa che tutti mi dicevano di non poter fare e vincere riuscendoci nonostante tutto e tutti...
D'altronde ho imparato a superare i miei limiti già da quando un medico mi disse che crescendo non avrei camminato...
Per me l'Equipe Campania è questo...
Per me Antonio Trovato è questo... e io gliene sarò per sempre grato.
Avete presente quei film dove il protagonista dopo aver toccato il fondo e non avendo più speranze incontra la persona giusta e gli cambia la vita?
Beh a me così è successo...
Anni e anni di scuola calcio... squadre amatoriali, partite in strada e sui calcetti, e se qualcuno ti dava un'opportunità lo faceva per avere qualcosa in cambio o perché non in grado di dire di no.
Non scrivo queste cose per impietosire qualcuno... per avere la vostra attenzione o compassione...
Io non sono "arrivato" ma la mia partita più importante l'ho già vinta, sono qui, ho la stima di tantissime persone e credetemi per me vale più di 10 campionati vinti...
Tanti mi chiedono... ma come fai? Chi te la da questa forza? Cosa ti spinge a metterti quelle scarpette e stare tutte le mattine e i pomeriggi per le amichevoli, su un campo bollente sotto un sole da 40 gradi?
Chi te lo fa fare....?
Ora lo sapete da cosa nasce tutta la mia voglia di vivere e soprattutto di giocare...
Mi dicono spesso: tu sei un esempio per tutti i calciatori. Beh ne sono onorato... e a tal proposito vorrei dire a tutti i calciatori e non, di non mollare mai, di crederci come ho fatto io, di continuare a fare i sacrifici e non fermarsi alle prime difficoltà.
Quando sarete stanchi, esausti, delusi, pronti a mollare, ricordatevi di me!!!
Inseguite sempre il vostro sogno ma non trascurate mai studio e famiglia... Se nn riuscirete nel calcio avrete comunque un'alternativa... Se non diventerete calciatori diventate dirigenti o allenatori e cambiate tutto ciò che sta distruggendo il calcio moderno...
E date le opportunità a chi incontrate... ricordate che una volta eravate voi a desiderare un po' di attenzioni...