Rappresentativa Juniores Lazio, mister Rossi: "Orgoglioso del mio quarto titolo"

22.04.2014 13:45 di Anna Laura Giannini   vedi letture
Rappresentativa Juniores Lazio, mister Rossi: "Orgoglioso del mio quarto titolo"

La Lazio si è confermata campione Juniores al Torneo delle Regioni, una vittoria importante per i ragazzi del tecnico Maurizio Rossi, un veterano ormai della competizione.

Mister soltanto lei può descriverci la soddisfazione nell'alzare il trofeo...
"Sono orgoglioso di questa vittoria. Il titolo Juniores vinto battendo la Sardegna è il quarto scudetto che conquisto da allenatore delle Rappresentative del Lazio".

Quattro tricolori, ognuno in una categoria diversa
"Il primo con il Femminile, il secondo e terzo con Giovanissimi e Allievi, il quarto con gli Under 18".

Una vera pagina di storia per il Comitato Regionale Lazio?
"Credo di sì, anche se non sono io che tengo questi conti".

Allora lo diciamo noi: è la prima volta che accade.
"Ne sono felice, e orgoglioso ovviamente. Il merito, però, non è mio, ma dei ragazzi e delle ragazze che ho avuto a disposizione".

Una manifestazione di modestia, la sua...
"No, no, è soltanto la verità. Anche in Friuli ho avuto la fortuna di guidare un gruppo di ragazzi fantastico".

Fortuna o bravura?
"Diciamo entrambe, perché la fortuna devi andartela a cercare".

Viste le "lotterie" dei calci di rigore centrate dalla sua squadra, direi che ha saputo cercare bene?
"Bè, non sempre accade. Basta ricordare la sfortuna avuta nella finale del Roma Caput Mundi, persa proprio ai calci di rigore, per capire come vanno le cose".

E a Lignano Sabbiadoro come sono andate le cose?
"Benissimo, inutile sottolinearlo ancora. Personalmente ho sempre avuto fiducia nel gruppo, anche quando le cose sembrano andare male".

Ma siete stati due volte ad un passo dall'eliminazione?
"Non ho mai temuto di uscire prima del tempo. Anche quando mancavano pochi minuti al termine della partita con l'Abruzzo e stavamo perdendo, non ho mai pensato: oddio, ora torniamo a casa".

A cosa era dovuta tutta questa sicurezza?
"Alla forza del gruppo. Conosco il carattere dei miei ragazzi, la voglia che avevano di arrivare fino in fondo, il loro attaccamento alla maglia. Se riprendi il risultato alla fine è perché non molli mai, come ha fatto la mia squadra"

Anche lei, in quanto a carattere non scherza, vero?
“Lo so che a volte sono un rompiscatole e che non è facile starmi appresso. Però ho avuto uno staff straordinario, che ha avuto la pazienza di seguirmi e sopportarmi. Per questo dedico a loro, oltre che ai ragazzi, la vittoria".

Prima di lei, soltanto Giuliano Giannichedda era riuscito a ottenere la doppia vittoria con gli Allievi e la Juniores, un anno dopo l'altro.
"Giuliano è stata una delle persone che mi hanno chiamato per farmi i complimenti, e di questo lo ringrazio".

Lei, come Giuliano, ha un trascorso laziale. Si attende un egual futuro da tecnico azzurro?
"Piano, piano. Giannichedda è stato Giannichedda, io ho soltanto allenato le giovanili biancocelesti. Per il futuro, non sta a me deciderlo. Se qualcuno dovesse chiamarmi, ne parlerò con il presidente Zarelli e decideremo insieme"

Anche perché è difficile fare meglio con le rappresentative del Lazio...
"C'è l'Uefa Regions Cup da giocare, a settembre, con la Rappresentativa di Eccellenza. Il Lazio dovrà andare in Serbia, a conquistarsi la fase finale: un impegno per niente facile”.

Lo sa che vincendo ancora il Torneo delle Regioni ha garantito al Lazio un altro spareggio europeo?
"Non ci avevo pensato. Ma ne sono contento, anche se a guidare quella squadra, nell'autunno del 2015, potrebbe esserci qualcun altro".