Basilicata - A.I.A.C.: "Per varcare i confini occorrono i titoli"

28.08.2014 15:45 di  Leonardo Volturno   vedi letture
Basilicata - A.I.A.C.: "Per varcare i confini occorrono i titoli"

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Presidente Aiac Basilicata Gerardo Passarella

Dato l’imminente inizio degli impegni ufficiali della Stagione Calcistica 2014-2015 , a nome dell’Associazione Allenatori di Calcio di Basilicata faccio il più sentito “in bocca al lupo” a tutti i tecnici che scenderanno in campo a cominciare da quanti saranno impegnati nei campionati nazionali di Lega Pro con il Melfi ed il Matera, in quelli nazionali di serie D con il Potenza e il Francavilla nonché nei diversi ambiti in cui si articoleranno tutti i campionati regionali.

Invito a tal proposito tutti i tecnici a formalizzare i propri tesseramenti con le proprie società, mancando i quali non potranno sedere in panchina nelle gare ufficiali.

L’Associazione Allenatori è a disposizione di tutti i tecnici per ogni qualsivoglia informazione a riguardo.

A tutti un’esortazione a lavorare profondendo il massimo impegno che ha onorato e contraddistinto la categoria degli allenatori lucani  alcuni dei quali hanno raggiunto livelli altissimi lavorando con umiltà e grandissima competenza professionale. Addito tra tutti Gigi De Canio che ha iniziato la sua carriera partendo proprio dai campionati dilettantistici.

A nessuno è preclusa, pertanto, la possibilità di andare “oltre Buccino”. L’importante, lo ricordo, in questo caso, se si dovesse rientrare entro i nostri confini,  è di far rientro senza essere incappati in deferimenti e squalifiche per non aver agito nel rispetto delle norme federali…

Ricordo comunque che per “varcare certi confini” occorrono i “titoli”, non bastano i “sogni”. Devo difendere la categoria dei tecnici abilitati troppo spesso additati con faciloneria e da chiunque.  Non credo che un tecnico in possesso di regolare abilitazione abbia voglia di tenerla in un cassetto .. Ad ogni modo essa non è un bancomat  né una tessera cedibile a terzi. Se qualcuno non ce l’ha non è colpa di nessuno, ma di se stesso e dei trascorsi sportivi.

Recriminare è ridicolo, come se un infermiere pretendesse la caric di Primario di un reparto ospedaliero!

Tanto per affrontare la questione con leggerezza di fine stagione, mi chiedo se per far contenti taluni denigratori dovremmo forse attivarci presso il settore tecnico per chiedere una deroga della normativa vigente tanto da consentire a chiunque in possesso di una licenza ad allenare senza volerla/poterla utilizzare possa quanto meno cederla ad altri pressappoco come accade per le licenze commerciali…

A di là di ogni ironia invito soprattutto i responsabili delle testate giornalistiche e delle redazioni sportive a verificare il contenuto degli articoli riguardo a quest’argomento che rischiano di diventare davvero ridicoli e fuori luogo.B