Emilia Romagna - La Savignanese stende il Cattolica in Coppa

Cattolica da rivedere e in costruzione, Savignanese già squadra.
30.08.2015 16:16 di Daniele Manuelli   vedi letture
Emilia Romagna - La Savignanese stende il Cattolica in Coppa

Cattolica. Se il buongiorno inizia dal mattino, per la band di Gori si potrebbe trovare un sorriso prima che scattino le ore 18:00 di sabato 29 Agosto.  Stadio Calbi di Cattolica, di scena la formazione di casa che ospita la Savignanese, in gioco il secondo turno di Coppa Italia. Gori contro Farneti, due allenatori con idee simili ma tanto lontani. Se il primo è un sanguigno di natura toccando le corde giuste in ogni squadra allenata, Farneti usa il “self control” in terminologia inglese, uno che guarda, osserva, appunta e mette in pratica a Savignano quel che li riesce meglio da anni con l’attenuante di avere dalla sua una dirigenza che nutre piena fiducia: matrimonio ben saldo e non potrebbe essere altrimenti. Gori a Cattolica è tornato col piacere di sposare insieme alla nuova dirigenza il progetto del calcio che piace a lui:sacrificio, divertimento, lancio di giovani e opportunità. Opportunità significa lavorare serenamente e dopo l’esperienza di Meldola (aggiungo io) l’allenatore merita quanto scritto.

La Gara. Tornando al calcio giocato la sfida tra Cattolica e Savignanese potremo riassumerla scrivendo che di fronte c’era un Cattolica (in maglia azzurra) ancora in fase di rodaggio e costruzione contro una Savignanese (maglia gialloblu) già amalgamata e pronta per l’inizio del torneo. Al Calbi fa caldo e i padroni di casi si mostrano impacciati dando subito a Farneti l’occasione di presentarsi a tu per tu con Oreste, bravo a rimanere in piedi fino all’ultimo e a chiudere lo specchio della porta a quest’ultimo. L’azzurro sulla maglia associato al verde del campo dovrebbe portare speranza, fattori che inducono Pieri, da posizione defilata, a cercare la via del gol, ma la strada è senza uscita, pallone fuori! A centrocampo, in quello ospite, sale la regia ci Casoli, i contano già venticinque tocchi nei primi 10’ minuti fi gioco, alla fine il conto sarà di quelli salati da presentare al proprio club. Ma se Casoli distribuisce palloni  a destra e sinistra, sulla fascia si vede lo stantuffo Neri che gioca palla a terra, connettendo piede e testa senza mai eseguire un passaggio sbagliato. Prima di spostarsi alla fase offensiva, l’appunto sulla difesa. Pazzini, rimane inoperoso, impegnato in una sola occasione ma comunque vigile, mentre Vandi, classe 94’ come Casali, svolge il proprio compito senza mai tirare indietro la gamba. Lessi e Bertozzi, i due centrali, formano un muro invalicabile, che solo attraverso un armistizio potrebbe essere distrutto. Righi sulla sinistra mette l’obbligo di pagare l’autostrada, non si passa neppure con il Telepass rendendo vano perfino lo scambio di fasce eseguito da Gori tra Muggeo e Bruma. In avanti come si sul dire in Romagna, beh…”tanta roba!”.  Angelini, Dormi e Farneti, poco da dire. Se Farneti ci mette centimetri e testa, Angelini usa velocità giocando spesso sul filo del fuorigioco, trovando la soluzione di piede e di testa, quella testa che alla fine risulterà decisiva al minuto 37’ quando dalla destra sfrutta il migliore dei cross toccando il pallone quel tanto che basta per infilare Oreste. Dietro al trend offensivo, partendo da centrocampo, variando a destra, in mezzo e a sinistra, agisce un certo Dormi, che nonostante il cognome in campo dimostra di non dormire, anzi semmai incanta il gioco illuminandolo con passaggi filtranti per i partner d’attacco o cercando lui stesso la soluzione personale.  Il Cattolica a inizio ripresa cerca con Muggeo di impensierire Pazzini, ma l’occasione vera arriva poco dopo, quando il neo entrato Mazzoli, serve a capitan Mercuri un assist al bacio ma il centrocampista da dentro l’area di rigore spreca calciando alto.  Qualche istante dopo è lo stesso Mazzoli a rendersi protagonista con un fendente dalla distanza che Pazzini blocca in due tempo. Il calcio si sa, non perdona e se Farneti, con un’azione copyright del primo tempo spreca il raddoppio, ecco che il neo entrato Di Filippo (numero 16 sulle spalle per caso) sul filo del fuorigioco s’invola verso Oreste infilando per la seconda volta la difesa cattolichina.: 0-2 e festa completa anche in tribuna per i supporter ospiti.

Cattolica rewind. Il Cattolica che alla coppa non pensa, per stessa ammissione del suo tecnico, ha mostrato buone individualità, su tutte quelle di Lombardini, Casolla, Mazzoli e Muggeo. Da collaudare tutti i reparti, il solo Pirini a centrocampo non basta, si aspetta la miglior forma atletica del capitano Mercuri. In difesa, le troppe ingenuità sui calci piazzati e gli spazi lasciati ai contropiedisti ospiti hanno  preoccupato non poco i tifosi in tribuna. Meccanismi da registrare. Entrando nella testa del tecnico Gori, mi sento di dire ciò che lui direbbe ai propri ragazzi:” Testa bassa,  lavoro e rialzarsi!”. Il calcio tornando alla metafora d’inizio articolo è fatto d opportunità e la prima di queste per rifarsi (coppa e amichevoli permettendo) sarà domenica 6 settembre sul campo dell’Argentana.

Daniele Manuelli