Lombardia - Varese, il derby e la fuga

Domani arriva il Legnano: si punta a migliorare il +15 sulla seconda
Fonte: gazzetta dello sport
Lombardia - Varese, il derby e la fuga

Il fallimento del Varese 1910, dichiarato a novembre, è d’attualità perché, alle 10 di mercoledì 24 febbraio, è fissata l’udienza per l’esame dello stato passivo, davanti al giudice Miro Santangelo, e alla presenza del curatore Bruno Fisco. Ma il terzo crollo della storia biancorossa (dopo quelli del 1988 e del 2004) è già stato metabolizzato dai tifosi, entusiasti per la nascita del Varese Calcio, che, pur essendo in Eccellenza, sta trasmettendo euforia.
Pubblico record - Aver perso la B e altre due serie, in una sola estate, non ha depresso il pubblico, pronto a rispondere con numeri da record per la categoria: al Franco Ossola si sfiorano le duemila presenze a partita e ogni trasferta garantisce un esodo massiccio. Del resto il Varese, guidato da Giuliano Melosi, sta dominando il girone A dell’Eccellenza e viaggia con 15 punti di vantaggio sulla seconda, il Legnano, altra nobile decaduta di cui è proprietario Gaetano Paolillo, ex giocatore biancorosso negli anni Ottanta. Il turno di domani propone proprio questo sentito derby lombardo, andato in scena, in passato, pure in B: la partita porterà a Masnago almeno tremila spettatori e potrebbe aumentare il divario fra le due squadre, rendendo ancor più inavvicinabile il primato della scatenata capolista.
Tifosi nel C.D.A. - I soci fondatori del Varese sono tre: il presidente Gabriele Ciavarrella, il vice Piero Galparoli ed Enzo Rosa, capo della curva per vent’anni e ora direttore dell’area tecnica. L’ex ultrà aveva dato vita, l’estate scorsa, a una colletta tra i tifosi, che la società ha voluto premiare, permettendo a un loro rappresentante di partecipare ai Consigli di amministrazione del club e a un altro di assistere ai Cda del Consorzio, fondato per radunare gli imprenditori: «C’è una barriera — dice Rosa — che separa sempre i dirigenti dal pubblico dello stadio: da una parte si prendono le decisioni, dall’altra non si può far altro che stare a guardare. Il Varese è il primo in Italia ad aver rotto questo schema e per statuto darà sempre ai tifosi la possibilità di partecipare ai Cda. Se questo modo di vigilare fosse stato usato anche in passato, non sarebbe successo lo scempio che ha portato al fallimento della vecchia società. Quella che abbiamo fatto rinascere a luglio è idealmente dei tifosi: loro non inseguono nessun interesse se non il bene della squadra, non hanno nessuna convenienza se non l’avvenire sereno e duraturo del club». Rosa, da questo punto di vista, rassicura: «Non avrò pace finché il Varese non sarà tornato in B». Oggi intanto sarà presentato Alessandro Merlin, ex d.s. della Pro Patria, ora consulente di mercato dei biancorossi.