Union Pro, Berto: "Grande lavoro della società nel vivaio"

Eccellenza Veneto
19.09.2017 11:00 di  Ermanno Marino   vedi letture
Fonte: alberto duprè
Union Pro, Berto: "Grande lavoro della società nel vivaio"

L’Union Pro con il pareggio contro il Sandonà domenica ha mantenuto l’imbattibilità stagionale. Dopo un primo tempo con 3 occasioni nette create (rigore compreso) è arrivato il gol ospite di Morbioli e una ripresa di sofferenza dove però l’Union è rimasta in piedi pur barcollando ma alla fine ha trovato le forze per assestare il montante con Alvise Nobile che ha regalato un ottimo pareggio.

Mister rispetto alla vittoria in coppa la squadra di Pasa è corsa ai ripari dimostrando il proprio valore. Si può parlare di punto guadagnato visto come si era messa? 

«Loro sono bravi, questa è la qualità del Sandonà. Nel primo tempo abbiamo giocato la partita che avevamo preparato, penso al rigore sbagliato e alle occasioni avute con De Poli e Visinoni. La linea difensiva è stata perfetta rispetto alla partita di coppa dove avevamo sofferto tantissimo i primi 20’. Voglio sottolineare l’esordio positivo del giovane Simionato sulla destra. Come avevo detto alla vigilia mi piacerebbe per una volta vedere la mia squadra passare in vantaggio perché fin qui siamo andati sotto 4 volte riuscendo però sempre a recuperare sintomo del carattere della squadra e anche mio. Nella ripresa era facile mollare e disunirsi prendendo il secondo gol ed invece abbiamo stretto i denti trovando il pareggio nel finale. Logico che sarebbe stato meglio fare i 3 punti ma con questi squadroni è dura vincere. Gol su punizione loro e pari sugli sviluppi di una punizione per noi, risultato alla fine giusto direi».

Dopo il rigore sbagliato la squadra è sembrata smarrirsi, condividi l’impressione? 

«Si c’è stato un contraccolpo psicologico anche da parte di Visinoni, mi sarebbe piaciuto che segnasse perché poi quando trova il gol diventa un altro giocatore e trascina tutti. Nella ripresa l’ho sostituito anche perché non stava benissimo. Perso Moretto per infortunio ho ridisegnato la squadra mettendo un esterno davanti che si è sacrificato in un ruolo non suo. Noi vogliamo continuare a costruire questo 4-3-3 senza snaturarci con scelte forzate se non negli ultimi 10’ di partita come abbiamo fatto».

La ciliegina sulla torta è stata aver terminato con 5 giovani in campo. 

«Si, abbiamo chiuso la partita con in campo 5 fuoriquota: 2 ’98, 2 ’99 e un 2000. Questo è il risultato del lavoro fatto in settimana e dell’investimento della società nel vivaio. Sono contentissimo di questo anche perché io stesso come allenatore esco dal settore giovanile e quindi provo una doppia gioia».