Fondi, Liquidato esce di scena: "Occorre rispetto per le persone"

23.10.2014 14:00 di  Michele Mastrobuoni  Twitter:    vedi letture
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Il telefono di Stefano Liquidato non smette un attimo di squillare. Da quando è divenuta ufficiale la notizia del suo esonero dalla guida tecnica del Fondi, l’ormai ex allenatore rossoblu ha visto piovere su di sé una fitta serie di attestati di stima. Ennesima riprova di un calcio dall’aspetto simile a quello dei dio Giano. Da un lato caratterizzato dal calore umano, che si esplica pienamente quando le circostanze richiedono di esprimere la doverosa stima nei confronti di chi ne è meritevole. Dall’altro, dalla spietatezza delle politiche societarie, che non possono né vogliono lasciare spazio ai sentimentalismi.

Stefano Liquidato va via da Fondi; il nuovo corso, quello che a breve vedrà Niccolò Cusano a capo della società pontina, ha voluto così. Sandro Pochesci è il nuovo allenatore, con buona pace di quanti avrebbero voluto vedere Liquidato continuare a guidare la squadra rossoblu. Il tecnico partenopeo non ne fa un dramma; anzi, riesce anche a far dello spirito. “Sappiamo tutti com’è fatto il calcio, episodi simili possono accadere. Noi allenatori dovremmo esser provvisti di panchine con rotelle”. Liquidato ci scherza su. Gli è permesso, nonostante il cammino incerto del suo Fondi, perché sa di avere la coscienza a posto. Ha dato tutto, e il plauso riconosciutogli dalla città ne è la riprova. “A Fondi lascio un pezzo di cuore – dichiara -. Ho vinto un campionato con quei colori, e ho apprezzato l’enorme affetto della città”.

Ora, tutto questo è solo un ricordo. Il Fondi volta pagina, Cusano sceglie figure nuove, e Liquidato si alza dalla panchina. “Quando nuovi investitori decidono di metter la propria faccia in una situazione come quella di Fondi, è loro pieno diritto operare le scelte che ritengono più opportune – afferma seraficamente Liquidato -. È normale che i nuovi dirigenti abbiano i propri uomini di fiducia, ed è per questo motivo che sono stati apportati alcuni cambiamenti”. Cambiamenti che hanno inciso anche sulla posizione di Liquidato. “Ho avuto modo di parlare con la nuova dirigenza – prosegue l’ex timoniere dei fondani -, e mi è stata offerta l’opportunità di occupare un ruolo dirigenziale, diverso quindi da quello di tecnico della prima squadra. Credo che occorra rispetto per le persone, per questo motivo ho declinato l’offerta”.

Un posto dietro una scrivania è pur sempre prestigioso, ma difficile da accettare per chi ha sempre vissuto tra campo e panchina. “Ho concluso la mia carriera di calciatore avendo l’opportunità di militare in una categoria importante, e subito dopo ho iniziato a lavorare come allenatore. Sono un uomo di campo, non mi ci vedo a rivestire altri incarichi. Non me la sono sentita, perché la mia dignità mi impone di rispettare il club e la città di Fondi”.

Dunque Liquidato ha avuto la possibilità di scegliere. Ma si può davvero parlare di scelta? Difficile credere che uno come lui si sarebbe improvvisato manager pur di restare nel mondo del calcio. Un mondo che, quanto a dignità ed onore, perde un pezzo importante. “Sinceramente, mi sono chiesto a lungo quale fosse il motivo per cui la nuova società avrebbe voluto continuare a tenermi nei ranghi, pur affibbiandomi un ruolo non di mia competenza. È una domanda a cui non so trovare risposta, ma che non incide sulla mia serenità, perché ho la piena consapevolezza di aver mantenuto integra la mia dignità ed il rispetto che nutro verso la città”.

Nessuna polemica accompagna l’uscita di scena di Liquidato, il quale va via con la tranquillità dei forti e con la certezza di aver lasciato uno spogliatoio che, fino all’ultimo, gli è stato vicino, nonostante i balbettii di campionato. “I giocatori hanno sempre remato dalla mia parte, assolutamente”. Non vi è alcun incertezza nelle parole di Liquidato. “Ho vissuto con loro nel medesimo albergo, e questo ha consentito al nostro rapporto di cementarsi, andando ben oltre la semplice interazione tra allenatore e giocatori. Sono stato un papà per gli under, ed un fratello per i ragazzi più grandi. Ho ricevuto messaggi di stima ed affetto da tutti”.

Come un bambino che esita a lasciare il proprio genitore per affidarsi ad un estraneo, allo stesso modo i giocatori del Fondi hanno avuto difficoltà a salutare Liquidato e a concentrarsi sul nuovo progetto targato Pochesci. “Martedì sera, i ragazzi mi sono stati accanto fino a mezzanotte, ed ho dovuto faticare non poco per mandarli a letto, ricordando loro che il giorno dopo dovevano esser lucidi per l’allenamento. Mercoledì mi sono recato al campo e li ho salutati tutti, uno per uno. Ho augurato loro il meglio, e li ho spronati a dare il massimo per la causa rossoblu. Il Fondi può contare su professionisti seri e preparati, che sicuramente daranno grandi soddisfazioni anche al nuovo staff tecnico”.