Gestra: “Una squadra di guerrieri per il Cavenago Fanfulla”

Il centrocampista bergamasco prospetta la nuova stagione
Nel dna e nel simbolo dei bianconeri, l'obiettivo futuro
01.08.2016 10:30 di Titti Acone   vedi letture
Gestra: “Una squadra di guerrieri per il Cavenago Fanfulla”
© foto di www.ilcittadino.it

Luca Gestra  (foto) sarà un giocatore del Cavenago  Fanfulla anche per la prossima stagione. La società bianconera ha raggiunto l'accordo per il campionato 2016/2017 con il centrocampista classe 1988, grazie all’ottimo lavoro del ds Simone Cappellini e alla consulenza dell’agente Alessandro Ranieri. Il giocatore vanta un curriculum con un totale di 265 partite e 40 reti, con un’ultima stagione da protagonista con 36 presenze e 12 marcature nella cavalcata trionfale dei bianconeri culminata nella fase finale dei playoffs e la promozione in D.

Gestra è reduce da due vittorie in Eccellenza, con il Cavenago quest’anno e l’Alzano nella stagione passata ed ha giocato col Gozzano, Sporting Bellinzago, ancora Alzano, Seregno, Pontisola, Colognese, tre anni al Renate e Castellettese sempre in D, dopo il settore giovanile al Como.

In esclusiva per Notiziariocalcio.com  le dichiarazioni di Gestra per la prossima stagione
Sono rimasto  – spiega il giocatore – volentieri per proseguire un progetto iniziato l’anno scorso. Società nuova, frutto di una fusione,  proprietà entusiasta ed affidabile, gruppo giovane e voglioso di fare. La stagione passata siamo stati una sorpresa e speriamo di ripeterci anche quest’anno. Mister Curti ed alcuni compagni hanno deciso di fare altre esperienze, mentre io cercherò di dare un segno di continuità alla squadra. Mister Dossena ci ha subito chiarito cosa vuole, è un tecnico molto preparato e stiamo lavorando bene. Poche parole e nessun proclama. Ci sarà da sudare e lottare per raggiungere la salvezza. Leggo le rose delle altre squadre e penso che molti, se non tutti, abbiano investito più di noi. Ma le motivazioni ed il gruppo spesso possono farti arrivare dove altri non ce la fanno".

Quali differenze con la stagione passata?
Tanti volti nuovi – continua Gestra – e manca quel pennellone di Jacopo Zenga, mio sodale di merende la stagione passata, che è andato a Treviso e ne approfitto per fargli un grosso in bocca al lupo. Al di là delle battute, diversi compagni hanno fatto scelte diverse, così come la società. Io cercherò di mettermi al servizio di tutti, specie dei più giovani, provando a fare ancora meglio. Quasi come se fossi un esordiente. Dovremmo  dimostrare tutti di valere la nuova categoria e vedere anche dove capiteremo come girone. La società vanta grossa tradizione come Fanfulla e Lodi è ben abituata. Ma non dimentichiamo che siamo una neo-promossa, con tanti giovani ed una compagine da assemblare. Stiamo lavorando duro e posso solo dire che nessuno con noi farà una passeggiata".

Tanti sacrifici, con quali obiettivi?
Ne approfitto della vostra vetrina per ringraziare mia moglie Valentina ed il piccolo Marco al quale sottraggo tante ore, specie in questo ritiro. Loro fanno i sacrifici più grandi. Noi lavoriamo duro, ma tutto sommato facciamo qualcosa che tutti vorrebbero fare. E veniamo pagati per giocare. Per me ed i compagni la voglia di far bene è tanta. L’ho già visto nei primi allenamenti. Tanta determinazione ed impegno. Partiamo tutti alla pari, io, come gli altri dovremmo mettere in difficoltà il mister nelle scelte da fare. Più o meno siamo una rosa già completa, due uomini per una maglia ed anche a centrocampo siamo in quattro a giocarci i due posti. Poi se ce ne sarà bisogno farò il laterale basso o alto, la mezzapunta o il difensore. Anche in porta se necessario, seppure con le mani sono molto più scarso che coi piedi. L’obiettivo sarà quello di salvarci all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Ma una partita per volta. Come se fossero tante finali da giocare con la bava alla bocca. Rispetto per tutti, ma timore di nessuno. Una squadra di guerrieri come nel dna e nel soprannome dei giocatori del Fanfulla".

Ranieri, agente del giocatore, ci spiega la scelta di rimanere a Lodi
Luca ha avuto  – ci spiega il procuratore –  più di un contatto, ma la sua volontà è stata sempre quella di rimanere al Fanfulla, anche rinunciando a qualcosa. La proprietà ha fatto un sacrificio, così come il giocatore e mi piace sottolineare come delle volte si facciano anche delle scelte di cuore e non solo di tasca. Come ho già detto in passato, qua c’è la possibilità di fare bene, in un ambiente che è un giusto mix fra la tradizione del Fanfulla, la cultura calcistica di Lodi e l’affidabilità e solidità di parte della proprietà che da Cavenago ha portato entusiasmo e voglia di far bene".