Parlato: “Per ora tante partite viste, per il futuro aspetto novità”

Il tecnico napoletano ma padovano d’adozione ci parla del passato e del futuro
Parola col Delta, ma restano tante opzioni
20.06.2017 08:00 di Titti Acone   vedi letture
Parlato: “Per ora tante partite viste, per il futuro aspetto novità”

Un finale di stagione centrando l’obiettivo playoffs col Delta. Anche se un po’ di rammarico resta per Carmine Parlato (foto), allenatore del Rovigo. Subentrato alla quinta giornata, con la squadra in basso alla classifica, era riuscito a riportarla al primo posto, ma le ultime partite hanno interrotto il sogno della squadra veneta di agguantare la promozione, a vantaggio del Ravenna. Comunque un bilancio positivo con 30 partite giocate, 57 punti ottenuti con una media di 1,9 punti a partita, 16 vittorie, 10 pareggi e 5 sconfitte, condite da 51 gol fatti e 13 subiti.

In esclusiva per la redazione del nostro sito www.notiziariocalcio.com, le dichiarazioni del tecnico:

Un finale non positivo - spiega Parlato – con due trasferte negative a Correggio e  Ravenna, ma soprattutto due battute d’arresto in casa con Rignanese e Castelfranco Emilia che gridano vendetta. Qualche episodio ci ha girato contro, però la squadra, a cominciare dal mister e dallo staff tecnico ha mancato in qualcosa”.

Napoletano doc, ma padovano d’adozione:

Si, sono nato e cresciuto a Napoli, piazza Carlo III per la precisione – continua l’allenatore – ma ho conosciuto mia moglie a Padova ed ormai vivo ad Albignasego da anni, dove sono nate anche le mie figlie. Sempre legato alla mia terra, ma ormai stabile in Veneto”.

Un curriculum impressionante da allenatore, ma anche da giocatore. Esperienza in serie B, C, D, fra Campobasso (C1), Latina (due anni in C2), Padova (due anni in B), Baracca Lugo (C1), Avellino (due anni in C1), Nocerina (C2), Catanzaro (C2), Viterbese (4 anni fra C1 e C2), Mantova (C2), Grosseto (D), Rovigo (due anni in D), Val di Sangro poi ancora Rovigo. In totale da calciatore 353 presenze e 19 gol.

Mi fate sentire vecchio. Sono in effetti 18 annate da professionista, in giro per l’Italia. Tante esperienze, alcune belle, altre meno, ma tutte significative”.

Da allenatore ancora meglio, visto che Parlato parte proprio dal Rovigo Calcio in serie D, portando la squadra nel campionato di serie C2, anno 2005/2006 con 83 punti finali. L'anno successivo allena la Valenzanza, ancora C2 squadra composta da giovani emergenti, portandola alla salvezza. Poi ritorno a Rovigo (due anni), subentra nella stagione 2011/2012 sulla panchina della Sacilese alla quarta giornata di campionato ed ottiene l'acceso ai play off, rimanendo anche l'anno seguente. Poi campionato 2013/2014 a Pordenone portando, prima la squadra ai quarti di finale della Tim Cup, dove elimina la Nocerina (LPro) al primo turno (0-2) per essere poi estromesso al secondo turno contro il Pescara perdendo immeritatamente 1-0. L'anno si conclude con la promozione in Lega Pro collezionando una serie di record tra i quali il maggior punteggio di tutti i gironi di serie D (85), il numero di vittorie di tutta la categoria (27), miglior attacco del girone (77) e seconda miglior difesa d'Italia (20). Ciliegina sulla torta lo scudetto di categoria, nella poule finale giocata ad Arezzo. Stagione successiva altrettanto trionfale, a Padova (2014-15) città d’adozione del mister, con un altro campionato vinto ad 85 punti (con 27 partite vinte, 4 pareggi e 3 sconfitte), impressionante differenza reti (+47) con 77 reti fatte e 30 subite. Campionato 2015-16 in Lega Pro, ovviamente a Padova, ove nonostante una serie di apprezzamenti da parte di stampa e tifosi, il mister paga, a detta di molti ingiustamente, per la mancanza di risultati.

Poi ancora Rovigo e sono 12 anni da allenatore per un totale di 30 anni nel calcio.

Detta così, sembro Matusalemme, invece ho solo 47 anni. Poi è vero la città del Canalbianco, dove ho allenato l’ultimo anno, ritorna spesso nelle mie esperienze; da calciatore prima e da allenatore poi. Sono ovviamente  molto legato ai colori del Rovigo e ci tenevo a dare alla società ed ai tifosi l’ennesima soddisfazione, ma non ci siamo riusciti. Qualche sassolino nelle scarpe mi è rimasto ovviamente nelle due annate a Padova, dove avevamo iniziato uno splendido percorso insieme e mi è stato impedito di proseguire appena iniziata la seconda stagione, secondo me troppo presto. Ogni tanto quando vado nella chiesa di Sant’Antonio qualche confidenza mi scappa …”.

Invece come vi siete lasciati col Delta?

Bene, anche se con un po’ di amaro in bocca per il risultato finale, considerata anche la sconfitta all’ultimo minuto nella finale di Imola ai playoffs. Il presidente è un uomo di poche parole e che in questo momento ha delle situazioni familiari ed aziendali da mettere a posto. Ci siamo dati appuntamento nel breve. E’ un uomo vecchio stampo, che rispetta le parole date e col quale abbiamo sempre parlato tanto. Così come la direttrice Lorenza Visentini. Ci sono anche altre questioni legate allo stadio e ai rapporti col Comune che vanno specificati. La società nasce a Porto Tolle, dove hanno sede le aziende e c’è il centro nevralgico  della holding della proprietà. Per cui c’è da mettere in chiaro alcuni aspetti organizzativi fra società ed enti locali e pubblici. Per quanto mi riguarda, vedremo. Non ho fretta”.

Nel frattempo ci risultano diverse chiamate.

E’ vero, ma invidio tanti miei colleghi che ricevono e rendono pubbliche tante trattative. Io non ci riesco. Già è difficile parlare con una società, figuriamoci con due, tre o tante altre”.

Radio-mercato vocifera di Renate, Arezzo, Lumezzane, Nocerina, Rezzato, Folgore Caratese e Chieri.

Quante parole e quante squadre. Vi vedo super informati. Ero e sono in parola con Il Delta ed attendo una loro risposta per vederci. Ci sono state tante telefonate, ma non mi sembra giusto fare nomi e rendere pubbliche delle semplici chiacchierate. Sono per le parole date e nonostante qualche invito, più che interessante, avevo dato parola alla famiglia Visentini e preferisco aspettare. Non ho visto ed incontrato nessuno. Non mi sembrava giusto, né sentire, né incontrare altre società durante questo periodo, essendo ancora sotto contratto ed in parola col Rovigo”.

Un’immagine atipica la sua mister, in un mondo dove la parte economica e la carriera la fanno da padrone.

Sarà anche così, ma ho valori ed idee che non baratto e che non modifico in base alle convenienze e al momento. Poi, per carità, sbaglierò io, ma preferisco farlo con le mie idee e facendomi trovare, o almeno ci provo, sempre dal lato della ragione”.

Chiudiamo con qualche indicazione sul presente e sul futuro.

Per il presente dopo aver visto le finali della poule scudetto di serie D, quelle del campionato Primavera e delle Final Four della Lega Pro a Firenze, continuerò a vedere partite specie per individuare giovani di prospettiva, che spesso sono decisivi nei campionati. Un po’ più di tempo per la famiglia, una puntata nella mia adorata Napoli e per il futuro vedremo. Basta aspettare e qualcosa faremo. Nelle ultime annate sono stato sempre un allenatore da last minute, chiamato in fretta e furia e cercando di fare il meglio. E mi sembra di esserci riuscito”.