Campania - Portici, Visone: "Vi svelo i nostri segreti"

28.11.2015 14:30 di Massimo Poerio   vedi letture
Fonte: maurizio longhi
Campania - Portici, Visone: "Vi svelo i nostri segreti"

Durante il pre-campionato, lavorava a parte per alcuni problemi fisici poi, appena ristabilitosi, si è impadronito della corsia di destra del pacchetto arretrato. Antonio Visone è un under, classe '97, ma ha un fisico da corazziere e una personalità da vendere. E se la difesa del Portici è la meno battuta del girone, il merito è anche suo che offre sempre prestazioni di grande disciplina e diligenza tattica. Spesso risulta anche intraprendente con sovrapposizioni degne di nota e, con uno spunto nel finale della gara contro il Gladiator, è andato ad un passo dal segnare il primo gol in maglia azzurra. Sarebbe stata una grande soddisfazione per lui che, dopo l'esperienza a Pozzuoli che gli è servita da trampolino di lancio, ora si sta affermando tra i giovani più interessanti della categoria. Senza riflettori puntati addosso, senza troppi osanna, ma Visone dimostra di settimana in settimana di essere un elemento importante e affidabile, che mister Borrelli tiene molto in considerazione per gli equilibri della squadra. Generalmente, chi è molto giovane, è soggetto a fragilità emotive e solo mettendosi in gioco, si possono vincere le paure e formare dei caratteri coriacei.

Il tuo rendimento cresce sempre di più, ormai sei il padrone della corsia di destra, per essere un under mostri già grande affidabilità, sei contento di come sta procedendo la tua stagione?
“Scendo sempre in campo concentrato al massimo ma, così come ci sono state partite in cui sono rientrato negli spogliatoi soddisfatto, ce ne sono state altre in cui sicuramente potevo dare di più. Il mio obiettivo è quello di crescere e migliorare sempre, a Portici si è creato l'ambiente ideale, diciamo che sono anche un po' avvantaggiato perché il mister era difensore e mi dà subito le indicazioni giuste, mi ritengo fortunato per questo”.

Questo Portici può fare affidamento su under molto interessanti, del resto, si dice che una vera squadra debba avere una buona base di giovani per poter reggere fino alla fine. C'è un segreto  dietro alla vostra grande crescita?
“Possiamo contare su un gruppo di over che ci sprona sempre senza rimproverarci mai. Questo è molto importante, loro ci responsabilizzano per farci maturare, per temprare la nostra personalità, per abituarci alle sfide e non per farci sentire la pressione di dover a tutti i costi mantenere uno standard di rendimento. Il mister poi è stato un autorevole capitano nella sua carriera di calciatore e sa che approccio avere con noi giovani, da un lato l'allenatore e dall'altro i compagni di squadra più esperti, possiamo tranquillamente dire che ci sentiamo in buone mani”.

Prima di approdare nella città della Reggia, hai già saggiato il campionato di Eccellenza con la maglia della Puteolana 1909, una esperienza che dal punto di vista personale è stata molto utile, vero?
“Mi sento di ringraziare la Puteolana 1909 perché, nonostante calcisticamente sia stata un'annata non entusiasmante per la retrocessione, mi ha dato la possibilità di giocare per la prima volta in Eccellenza e se mi trovo ora a militare in un club importante come il Portici è anche merito loro e della possibilità che mi hanno dato”.

L'unione e la compattezza dello spogliatoio del Portici, sono ormai dei pilastri su cui è stato eretto questo progetto che sta andando anche più veloce del previsto. Antonio, da giovane quale sei, cos'ha questo gruppo di così saldo?
“La nostra forza è un continuo aiutarsi a vicenda, non ci sono primedonne, siamo una famiglia, ho sempre immaginato un tipo di calcio così, io che non posso avere tanti termini di paragone. È tutto diverso quando sai di poter contare su amici oltre che su compagni di squadra, sono aspetti che fanno la differenza, soprattutto per chi, come me, si sta ancora forgiando”.

Le hai giocate quasi tutte da titolare, hai marcato giocatori dal grande pedigree in questa categoria, te la sei sempre cavata egregiamente, ma qual è stata la partita che ti ha gratificato di più?
“Dico quella con la Sessana perché, dopo il primo tempo, eravamo sotto di un gol ma poi, anche grazie all'ingresso di Rima, abbiamo ribaltato il risultato vincendo in casa di una grande squadra come quella aurunca. Con il Savoia era una gara che si preparava da sé, e in campo non abbiamo deluso, ma con la Sessana davvero non era facile reagire, mentre l'abbiamo fatto con un secondo tempo tra i più belli, facendo capire di volere l'intera posta”.

Cosa ti piace di più di questa squadra e cosa bisogna fare, secondo te, per proseguire su questa scia di risultati utili consecutivi?
“Il pressing alto che facciamo, siamo una squadra che aggredisce sempre molto alta senza arroccarsi mai in difesa. Questa caratteristica ci permette di non far giocare le squadre avversarie e, avendo una buona condizione atletica, riusciamo a giocare in questo modo mostrando un piglio sempre propositivo. Per continuare così dobbiamo fare in modo da avere sempre la stessa intensità e lo stesso spirito, senza perdere la voglia di divertirci”.