Carrieri: "La Fermana deve puntare in alto"

06.05.2016 12:00 di  Marta Bitti   vedi letture
Carrieri: "La Fermana deve puntare in alto"

Domenica scorsa una grande Fermana ha espugnato il “Nicola Tubaldi” battendo la diretta rivale Recanatese. Merito di una ottima prestazione da parte di tutta la squadra, merito di un “eurogol” uscito dal cilindro del talento purissimo Daniele Degano, merito anche di una prestazione definita sontuosa in difesa da parte del centrale Gaetano Carrieri, utilizzato nell’occasione da Mister Destro in virtù dello squalificato Bossa. Alto 190 centimetri, classe 1988, Carrieri aveva già condiviso con il tecnico piemontese (vice di Lerda) l’esperienza al Toro: una bella soddisfazione centrare insieme il traguardo playoff in maglia canarina.

Dopo l’arrivo di Mister Destro, la Fermana ha trovato continuità di risultati e rendimento, garantendosi l’accesso ai play-off con una giornata d’anticipo. Cosa pensi del vostro percorso?
"Abbiamo fatto un bel percorso e una bella impresa, da uomini veri. Nonostante un po’ di scetticismo e pessimismo, ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo lavorato sodo per raggiungere qualcosa che sembrava distante anni luce. capaci di portare a casa 18 punti sui 21 disponibili nelle ultime sette gare, in cui abbiamo di molto migliorato anche il cammino un po’ altalenante avuto in precedenza".

Sei tornato titolare nella partita decisiva della stagione a Recanati, sfoderando un’ottima prestazione. Quali sono i tuoi obiettivi personali e dove pensi possa arrivare questa Fermana?
"Come dice sempre il Mister, la partita decisiva è sempre quella che viene la domenica successiva. A mio parere, una prestazione ottima è stata fatta da tutta la squadra, io personalmente ho fatto solo il mio lavoro e quello che mi viene chiesto. La Fermana può e deve arrivare in alto perché lo deve a se stessa: per riuscirci ci vogliono il sudore e il sacrificio giornaliero da parte di tutti. Il mio obiettivo personale è invece quello di tornare più in alto possibile e cercherò di farlo con le unghie e con i denti anche perché nel calcio purtroppo  spesso la meritocrazia e il buon senso vanno a farsi benedire".

Sei arrivato a Fermo a dicembre: come è stato il tuo approccio all’ambiente canarino, alla città, alla squadra e ai suoi tifosi?
"Ho avuto un approccio stupendo, consolidato negli ultimi mesi in maniera eccelsa. Al mio arrivo eravamo terz’ultimi, l’ambiente era demoralizzato e pessimista. Se 500 tifosi sono venuti a Recanati a sostenerci nella partita decisiva qualcosa di buono è stato fatto e questo fa piacere a tutti".

Racconta qualcosa di te: atleta e squadra del cuore? Piatto e film preferito? Passioni oltre il calcio?
"A tavola, amo la qualità del cibo e la buona compagnia. Come hobby caccia, pesca e tutto ciò che comporta l’aria aperta e la natura. Non ho film e atleti preferiti, ma come squadra del cuore cito la Juve, anche se a Cosenza a livello umano e affettivo ho lasciato davvero tanto".