Castiglione, le motivazioni della società per la rinuncia alla Lega Pro

02.07.2015 08:00 di Maria Lopez   vedi letture
Castiglione, le motivazioni della società per la rinuncia alla Lega Pro
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Quando un'attività decide volontariamente di cessare, le motivazioni non sono mai ascrivibili ad una sola causa. In queste settimana la F.C. Castiglione ha cercato, attraverso i soci storici della società, qualunque strada percorribile per poter far regolarmente partire il proprio campionato di Lega Pro, senza riuscirci, nonostante già dalla famosa conferenza dello scorso 7 maggio i soci avessero annunciato la disponibilità a proseguire per una stagione in attesa di forze nuove, forze che non si sono palesate durante la stagione.

Di seguito elenchiamo per punti, nella speranza di fare ordine e chiarezza, i numerosi elementi che hanno concorso alla decisione presa, consapevoli della necessità di dare modo ai tifosi, ai sostenitori, agli sportivi, ai tesserati e alla cittadinanza di capire le ragioni e le logiche di una scelta dolorosa e triste in primis per coloro che questa società l'hanno creata e portata avanti per anni.

BILANCIO E “FAIR PLAY FINANZIARIO”

L'FC Castiglione chiude il suo bilancio di esercizio senza debiti, con tutte le pendenze saldate e dopo aver onorato ogni singolo impegno economico, così come da sempre fatto. I bilanci della società sono pubblici, come di ogni altra società, e quindi a disposizione di chiunque – stampa compresa – per tutte le valutazioni del caso.

BUDGET PREVISIONALE 2015-2016 - Un grande ringraziamento va alle aziende del territorio (Sterilgarda, Amica Chips, Octis) e di fuori città (Viganò, Monticolor) che avevano confermato il proprio sostegno anche per la stagione 2015-2016. Insieme a loro le tante medie, piccole e piccolissime realtà imprenditoriali di Castiglione e non (che non citiamo ora per esigenze di sintesi, ma assolutamente non meno importanti) che avevano aderito con entusiasmo alla nuova avventura tra i professionisti. L'apporto complessivo di tutte queste realtà aveva contribuito a realizzare una base di partenza, purtroppo non sufficiente a creare delle fondamenta certe per una stagione alle porte così impegnativa, così come per una programmazione pluriennale per la ben nota situazione economica generale.

GOVERNANCE LEGA PRO - L'attuale governance della Lega Pro (al momento vacante) ha responsabilità enormi e crea un clima di assoluta incertezza che si riflette pesantemente sulla programmazione di bilanci certi. Alle società, soprattutto alle piccole società come il Castiglione dove l'imposizione appare più semplice, sono richiesti continui sforzi economici (iscrizione raddoppiata il giorno prima della riunione delle società, da 55mila euro a 105mila), documentali e previsionali, nonché la spada di Damocle delle sanzioni (stabilite in migliaia di euro per volta) sempre pendente alla prima svista o mancanza. Una governance che pretende tanto ma che non dà assolutamente nulla di altrettanto certo: ad oggi, con una stagione sportiva prossima a partire, le società non hanno idea di come e quali saranno i contributi per l'utilizzo dei giovani, quali quelli relativi alla Legge Melandri, quali ancora quelli dei diritti tv. Non solo gli importi, ma neanche le modalità per accedervi, figurarsi addirittura le tempistiche di incasso. Questo crea una impossibilità di programmare la stagione da un punto di vista finanziario, unitamente alla arcinota impossibiilità gestionale esplosa negli ultimi mesi in Lega con un presidente inibito, un bilancio bocciato ed una impasse totale in fase decisionale.

STADIO SAN PIETRO LUSETTI - A conferma di quanto sopra, ad oggi il dato di fatto è che non sappiamo se possibile o meno giocare al Lusetti, come esporremo di seguito. La questione stadio è nota: al Castiglione, nonostante gli interventi fatti tre stagioni fa al primo anno di Lega Pro, sono stati richiesti ulteriori interventi, quantificati in oltre 200mila euro: dalla nuova tribuna da 1.100 posti all'aumento della tribuna stampa, dallo spostamento del settore ospiti al sistema di videosorveglianza. La società ha ben noto il momento storico delle amministrazioni pubbliche e aveva dato il via progettuale a tutte le opere, facendo contemporamente richiesta di deroga alla Commissione Criteri Infrastrutturali per la realizzazione delle stesse nel corso della stagione (per programmare pagamenti e scadenze). La documentazione è stata richiesta dalla Commissione in due scadenze, 15 e 20 giugno, rispettate integralmente dalla nostra società. La stessa Commissione aveva previsto una risposta in merito alla data del 25 giugno, risposta mai giunta nè formalmente né informalmente. Il Castiglione avrebbe così dovuto iniziare una stagione senza sapere se poter giocare o meno nel proprio stadio, ed in caso di bocciatura ricorrere a soluzione alternative (Martelli di Mantova) non solo dispendiose economicamente, ma che avrebbero reso difficoltoso se non impossibile il sostegno dei propri tifosi ed affezionati, costretti a vivere una stagione perennemente in trasferta (la qual cosa svilisce entusiasmo e volontà di investimento).

 

TERRITORIO - Purtroppo, la crisi economica (di cui siamo consapevoli e che comprendiamo) si riflette anche sul nostro territorio. Le risposte, come prima esposto, ci sono state, ma parziali ed insuffienti. Il resto del tessuto industriale è rimasto freddo, indifferente, verso non solo il sogno Lega Pro ma, soprattutto, verso l'enorme bacino del settore giovanile. Anche a livello di sostegno umano, purtroppo, si sono evidenziati i soliti limiti numerici (la qual cosa colpisce anche tutti gli altri sport cittadini): il tifo di pochi è stato costante e passionale, anche in questi momenti difficili, ma è apparso un grido isolato soffocato dall'enorme silenzio del resto della cittadinanza. Il sindaco, dr. Alessandro Novellini, si è adoperato con la sua amministrazione (insieme, maggioranza e minoranza) con impegno (purtroppo invano) per cercare una soluzione, e va a lui il ringraziamento di tutti.

SOCIETA' - Riguardo le presunte diatribe emerse tra i soci storici, amici prima che soci, la società, compatta, ha cercato fino all'ultimo di superare tutti gli ostacoli sopra esposti. La dimostrazione di ciò sta nel fatto che la fideiussione è stata firmata dai suddetti, preparata e deliberata dalla MPS. Così come sono state analizzate e rifiutate insieme categoricamente le offerte di acquisto della società arrivate negli ultimi tempi da ogni dove e senza li fondamentali criteri di onorabilità, legalità ed etica, necessari per la serietà della società che rappresentiamo e al fine di salvaguardare tutti coloro (enti pubblici, sponsor, cittadinanza intera) che avrebbero potuto lesa la propria immagine da ipotetici “mercanti del tempo” o “avventurieri del pallone” - così come accaduto in passato altrove, anche a pochi chilometri da casa nostra.