Cavese, lo spogliatoio reclama chiarezza

24.02.2015 18:30 di Luca Esposito   vedi letture
Cavese, lo spogliatoio reclama chiarezza

La Cavese alla fine è uscita allo scoperto. Dopo le tante polemiche dei giorni scorsi sulla scarsa presenza della società a disposizione della squadra, la stessa ha deciso alla fine di diramare ai giornalisti un comunicato di sdegno, nel quale spiega tutti quelli che sono i problemi, di cui la società è ritenuta responsabile.

La lettera è firmata da squadra e staff dei metelliani, allenati da Massimo Agovino. "43 punti sul campo - la Cavese sconta una penalizzazione di 5 punti, ndr - guadagnati con onore, sofferenza e dignità, quella che ci stanno togliendo piano piano facendoci mancare anche le cose più semplici, necessarie per una qualsiasi squadra di calcio e ancor di più per una squadra e una città che ha una storia da difendere – si legge nel comunicato – Cose semplici come avere un massaggiatore durante gli allenamenti che manca dal mese di novembre quando furono allontanati massofisioterapista e medico sociale, mai sostituiti, e solo grazie all'amicizia, alla professionalità e alla struttura della dott. Teresa Amarante e del grande impegno gratuito di Ugo Russo, si è sopperito a questa grave mancanza. Schiacciante è l'assenza, nella famosa trasferta di San Severo di un medico sociale al seguito dove, con tutta probabilità si poteva rimediare in tempo, o quantomeno, fare il possibile per rinviare la gara: cosa che purtroppo non è stata possibile e siamo scesi in campo rischiando la nostra integrità fisica. Altro problema l'assenza per oltre più di un mese del preparatore dei due portieri, under, costretti ad allenarsi da soli, da pochi giorni rimediata con la figura di Pietro Casillo. Ci chiediamo: perché? Andare al campo di allenamento senza avere una certezza che si svolga a Pregiato per problematiche della società nei confronti del comune. Come ha detto più volte il 'nostro' presidente, ha detto 'ci sono dei regolari contratti', ed è vero, ma caro presidente, vanno rispettati ed onorati: questa è l'unico lavoro e fonte di guadagno per noi per far vivere le nostre famiglie. Detto ciò, tra qualche giorno il ritardo delle mensilità salirà a tre, con la preoccupazione ormai certa, di quale sarà il futuro da qui a fine stagione. Il tempo delle 'chiacchiere' è finito, non ultimo problema il nostro rimborso spese pagato con assegni risultati scoperti. Alcuni tesserati, nei giorni scorsi, sono andati a firmare le liberatorie, dei suddetti assegni, all'Ufficio Anagrafe del comune di Cava de' Tirreni per salvare quanto meno l'onorabilità e la storia della Cavese 1919 e per evitare l'ennesimo schiaffo a questa gloriosa maglia blufoncé che tanto vorremmo indossare in campo, ma che purtroppo manca da mesi dal nostro magazzino. Abbandonati, la parola più consona in questo difficile momento. Abbandonati come domenica: solo grazie alla presenza di Riccardo Tanimi si è potuto provvedere al pagamento del pranzo prima della gara a Vallo della Lucania. Tante domande che ci poniamo a cui non troviamo risposta: una su tutte e cioè il motivo reale dell' ingresso nell'organigramma societario del sig. Simone Lettieri come direttore generale? E ancora, perché domenica scorsa in una partita delicata e importante per la 'nostra' classifica, avevate imposto al mister di non schierare i calciatori De Rosa e Manzo? Allora via la maschera anche perché la verità prima o poi verrà fuori, e non ci saranno scuse. Inoltre le nostre preoccupazioni non sono solo della squadra, ma di tutte le persone che lavorano anche dietro le quinte per poco o nulla e non sanno cosa fare per portare avanti un campionato in corso. Probabilmente, come succede da mesi, non ci saranno risposte a tutte queste nostre domande, ma tutti noi, staff compreso, continueremo fin quando ci verrà data la possibilità di onorare, lottare e vincere per questi colori che abbiamo scelto con grande entusiasmo a inizio stagione per i tanti tifosi che ci seguono e ci sostengono sempre. Fate chiarezza, oltre che per noi, per questa bellissima città e questa tifoseria (mai difesa) che merita ben altro!"