Clivense incerottata contro l'Arconatese. Allegretti: «Abbiamo meno tifosi adesso che vinciamo che prima quando si perdeva»

04.05.2024 15:30 di  Elena Carzaniga   vedi letture
Clivense incerottata contro l'Arconatese. Allegretti: «Abbiamo meno tifosi adesso che vinciamo che prima quando si perdeva»

Ultimo appuntamento della stagione di Serie D per la Clivense, chiamata alla lunga trasferta in provincia di Varese contro l'Arconatese, per la sfida valevole per il 38° turno di campionato. Di seguito le dichiarazioni di mister Allegretti in conferenza stampa:

Buongiorno mister. Vigilia dell'ultima fatica di campionato contro l'Arconatese. Chiudere al settimo posto in classifica non sarebbe poi così male.

"Chiaramente sì. La prospettiva della classifica di oggi dà tutta un'altra visione di quello che è stato quest'anno, però non possiamo dimenticarci le difficoltà che abbiamo passato. Sarebbe bello chiudere in questa posizione, perché vorrebbe dire che comunque è stato fatto qualcosa di importante, consapevoli del fatto che siamo neopromossi e che abbiamo commesso qualche errore. Il fatto che potevamo fare meglio nel girone d'andata piuttosto che altri episodi sono chiacchiere da bar se non si fanno le giuste valutazioni e non si conosce come sono andate veramente le cose. Io mi accontento del fatto di pensare che abbiamo fatto un buon campionato e che gli sbagli commessi fanno parte del calcio".
 

Delle sei squadre davanti in classifica alla Clivense, hanno fatto più punti nel girone di ritorno solo Caldiero, Piacenza, Desenzano e Pro Palazzolo. Un buon auspicio per la prossima stagione.

"Sicuramente, ma ci vuole anche la tranquillità per analizzare come sono andate tutte le cose. L'ambizione massima fa parte dello sport in generale, poi ci sono gli obiettivi ma bisogna essere consapevoli di come si costruiscono le squadre, sperando che tutte le componenti funzionino come uno si aspetta. Perché se poi capita che le cose non vanno come si vorrebbe, si può incappare in annate diverse. Noi abbiamo superato le difficoltà lavorando e i risultati si sono visti, senza dimenticare che gli artefici principali della classifica di oggi sono i giocatori. Poi viene lo staff e infine la società. Penso che tutti quanti abbiamo dato il massimo e siamo nella posizione giusta per quello che è stato il nostro campionato, perché i punti non mentono mai".

Quali sono state le sliding doors, i momenti di svolta della stagione?

"I risultati, con le difficoltà che abbiamo avuto che hanno portato insicurezza nella squadra come è normale che sia, più che nell'ambiente. Probabilmente abbiamo meno tifosi adesso che stiamo vincendo rispetto a quanti ne avevamo prima quando si perdeva, perché chiamavano al cambio dell'allenatore e si vedeva tutto negativo. Adesso le cose vanno bene e si discute meno. In realtà chi vuole veramente bene alla Clivense c'è sempre stato ed è a loro che auguro che ci si possa chiamare Chievo, perché quello è stato un passo difficile come lo è stato per la società ripartire. Nel complesso vedo l'annata positiva e sono contento, ringrazio le persone a fianco a me che mi hanno dato la possibilità di sbagliare e di crescere, la società che si è messa sempre a disposizione, dandomi la possibilità di fare quello che sto facendo e che mi piace fare. Ringrazio tutti i giocatori che sono passati, anche quelli sui quali è stato puntato il dito, perché comunque si sono messi a disposizione e si sono impegnati".

Venendo a domani, Arconatese che si gioca ancora un posto nei playoff, Clivense al quarto risultato utile consecutivo ma con molti giocatori incerottati.

"Noi ne abbiamo più di qualcuno di cerotto. Domani avremo quattro ragazzi della Juniores in panchina, più Dall'Ara che, si sa, rientra dall'infortunio e ha avuto la possibilità di fare sette minuti nella scorsa partita. Rientrerà Polo che non si è praticamente mai allenato così come Prandini che si è allenato mercoledì per la prima volta. Perciò è chiaro che siamo messi così così ma, come ho detto ai ragazzi oggi, l'obiettivo principale, adesso che siamo più tranquilli, è di scendere in campo e pensare a fare una prova dignitosa per chiudere il campionato. Il risultato chiaramente determinerà il giudizio finale ma uno deve essere consapevole che si gioca sempre qualcosa a livello personale, mettendosi a disposizione della squadra, perché da soli non si fa mai niente, e avendo la gioia di fare l'ultima partita e chiudere questo campionato per poi ripartire ognuno ovunque sarà la sua destinazione".