Correggese, un sogno chiamato Lega Pro

22.04.2014 19:00 di Maria Lopez   vedi letture
Fonte: gianlucadimarzio.com
© Foto Michele Mastrobuoni
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Dici Correggio e pensi, in ordine sparso, alla pittura rinascimentale di Antonio Allegri, alla matita di Guido Silvestrini di Lupo Alberto, a Luciano Ligabue ed ai suoi sogni di rock’n'roll.

Calcio? Lele Adani, Salvatore Bagni, Luca Siligardi… ma c’è un’altra storia, semplice e nel contempo grande, legata a calcio e sogni. La Correggese: a giocarsi, ed appunto sognare, la Lega Pro in duello inadatto ai deboli di cuore con la Lucchese.

Testa a testa, punto a punto, appaiati nella volata. E all’ultima giornata, scherzi del destino, lo scontro diretto (peraltro vinto, all’andata, dai ragazzi del tecnico Bagatti). Niente male per una neopromossa: "Inizialmente l’obiettivo dichiarato era la salvezza – analizza il direttore generale Marcello Rossi – per una Serie D fortemente voluta ed ottenuta, dopo aver perso il secondo turno playoff, tramite ripescaggio per il quale siamo stati tra i primi a presentare domanda".

Girone tosto, con corazzate per la categoria quali Lucchese, Massese, ma anche Thermal e Mezzolara: "Abbiamo sempre mantenuto il profilo basso che ci contraddistingue, ma già nelle prime giornate, dopo l’esordio a Cesena contro il Romagna Centro, abbiamo preso confidenza con la categoria inanellando una buona serie di risultati".

Il tutto con una rosa profondamente rinnovata e decisamente giovane: "Il classe 1978 Danilo Zini (prelevato dalla Reggiana) ed Antonio Bertozzini (confermato, 1985) sono tra i più vecchi, insieme ad Alessandro Chiurato (’83 ex Pergo). Poi tutti ben al di sotto dei trent’anni. Abbiamo fatto leva sulla voglia di rivalsa, ad esempio con Stefano Selvatico arrivato dall’Olginatese. E poi, chiaro, una svolta notevole l’ha garantita Stefano Luppi".

Già, l’attaccante ventiquattrenne arrivato dal Sassuolo. Impatto devastante, numeri da far impallidire: ventinove reti nel campionato in corso… "e pensare che ha saltato otto partite per infortunio. E’ arrivato qualche giorno prima dell’inizio del campionato, tanto che nella prima gara è partito dalla panchina. Sui giovani abbiamo investito molto nel mercato invernale, anche grazie ad un accordo col Parma, perchè dopo aver vinto a Lucca ci siamo resi conto che potevamo fare qualcosa di più che salvarci, anche se non ce lo siamo detti apertamente". Scaramanzia? "Piuttosto umiltà, ma certo c’è grande entusiasmo per merito del presidente Claudio Lazzaretti che ne mette tantissimo. Non ha mai consentito di montarsi la testa a nessuno, ha una capacità di gestione dei giocatori fuori dal comune: duro e severo nei momenti in cui intravede rilassamento, attento ed intelligente quando le cose non vanno per il verso giusto".

Doti da professionismo insomma, ma cuore dilettantistico: "L’impronta è questa, siamo una società che si basa sul volontariato ed è doveroso, a tal proposito, ringraziare i tanti collaboratori che ci dedicano il tempo libero con straordinaria passione. Stiamo cercando di ricostruire". A pane e salame. E vittorie. Tanto da potersi permettere sogni (inconfessabili) da Lega Pro.