Fermana, Di Federico: "Domenica è un appuntamento che segna una stagione"

28.04.2016 21:00 di  Marta Bitti   vedi letture
Fermana, Di Federico: "Domenica è un appuntamento che segna una stagione"

Vent’anni appena compiuti, pugliese di Grottaglie ma cresciuto nelle giovanili del Torino, Ivan Di Federico ha sposato a gennaio la causa canarina. Dopo la positiva parentesi di Castelfidardo (per lui 3 reti in 10 gare oltre a 2 assist) ed il corteggiamento della Samb, l’attaccante classe 1996 non ha avuto alcun dubbio quando è arrivata la chiamata della Fermana e con orgoglio ha indossato la casacca gialloblù. Poche sono state fino ad ora le occasioni di vederlo all’opera, ma il giovane ex Primavera del Trapani (20 presenze e 7 centri per lui nella scorsa stagione) si allena ogni giorno con il massimo dell’impegno, cercando di far tesoro degli insegnamenti dei tecnici e dei compagni più esperti. Domenica a Recanati un duro impegno aspetta i ragazzi di Mister Destro: la squadra è totalmente concentrata su questa importantissima sfida.

Quando sei arrivato la Fermana non navigava in buonissime acque. Ora, cambiato anche il timoniere, si trova al quinto posto e domenica avrà l’occasione di difenderlo, prima dell’ultima gara in casa con la già retrocessa Amiternina. Cosa ne pensi?
"Nello spogliatoio non ci piace usare la parola play-off. E’ un momento positivo per noi, abbiamo trovato una continuità di risultati e dobbiamo insistere sulla rotta tracciata dal Mister, affrontando un impegno alla volta e ragionando partita dopo partita. Con lui abbiamo preso una quadratura diversa, impostando molto di più il gioco sull’intensità e sull’andare ad aggredire la squadra avversaria, cercando di prendere noi l’iniziativa e fare la gara. Evidentemente in un determinato momento ci sono mancate alcune certezze e purtroppo come sempre succede nel calcio a farne le spese è stato mister Jaconi, che non si discute: a mio parere però probabilmente il nostro era più un problema di testa".

Dopo una convincente prima parte di stagione a Castelfidardo, in cui venivi impiegato con continuità, a Fermo devi lottare con dei “mostri sacri” per ritagliarti il tuo spazio. Come vivi il rapporto con i compagni nello spogliatoio e qual è il tuo obiettivo?
"Ho conosciuto giocatori fantastici. Cremona, Degano e Molinari sono un lusso per la categoria. Specie in questo momento, non penso affatto a me stesso e al mio impiego. Giocare o meno non è un problema: siamo arrivati fin qui ed ora sarebbe bello andare avanti. Certo che domenica spero di entrare in una partita così importante e magari fare bene. Sono appuntamenti che segnano una stagione sia per un giocatore che per una squadra, specie sapendo da che punto siamo partiti. Comunque, non reputo mai occasioni perse le partite che non gioco. Cerco di imparare e migliorare il più possibile. Per un attaccante under è un onore entrare al posto di giocatori del calibro di quelli gialloblù che possono solo essere applauditi".

Sei arrivato a Fermo a gennaio: come è stato il tuo approccio all’ambiente canarino?
"Mi sono trovato bene. Fermo è una piazza che pretende tanto e merita tanto. I tifosi sono sempre al nostro fianco pronti a darci il loro aiuto: a me dispiace se in qualche occasione ho avuto delle battute d’arresto, ma posso assicurare di mettere sempre il cuore in quello che faccio e di impegnarmi sempre al massimo in campo. Sono contento della scelta che ho fatto".

Racconta qualcosa di te: atleta e squadra del cuore? Piatto e film preferito? Passioni oltre il calcio?
"Faccio il tifo per la Lazio ed il mio idolo è Zlatan Ibrahimovic. Quando non gioco a calcio, mi piace molto andare a pesca. Il mio cibo preferito è la pizza e per quanto riguarda i film mi appassiona la serie di Rocky".