Imolese a trazione giovanile, è il coronamento di una mirata politica societaria

Il largo impiego in prima squadra, tra campionato e Coppa Italia, dei tanti talenti cresciuti nel vivaio rossoblù sdogana al grande pubblico il credo operativo e la mission della società di Spagnoli.
13.02.2018 16:30 di Giovanni Pisano   vedi letture
Imolese a trazione giovanile, è il coronamento di una mirata politica societaria

Quando nel calcio italiano si parla dell’importanza di un mirato lavoro di valorizzazione tecnica ed umana all’interno dei settori giovanili delle singole società, il rischio di cadere nella retorica è sempre piuttosto elevato. Come sempre sono i numeri a delineare, nitidamente, la valenza di un percorso progettuale tematico che per raggiungere la propria consacrazione necessita dell’assoluta sincronia di tutte le parti in causa. Il settore giovanile, per l’Imolese Calcio 1919 del presidente Lorenzo Spagnoli, è da sempre considerato un ingranaggio prioritario nell’oleato meccanismo che governa la velocità della locomotiva rossoblù. Nulla è lasciato al caso: strutture all’avanguardia, personale tecnico altamente formato, capillare rete di contatti sull’intero territorio nazionale, eventi ed iniziative. Un microcosmo coltivato negli anni attraverso la crescita esponenziale di tutte le formazioni del vivaio. Un fiume in piena convogliato in direzione della più naturale delle foci: la prima squadra. In tal senso, il dato statistico della stagione 2017/2018 tra campionato e Coppa Italia è eloquente come rimarcano le parole del direttore sportivo Filippo Ghinassi: “L’Imolese da anni pone grande attenzione al proprio settore giovanile e, nelle varie annate, molti ragazzi hanno avuto la possibilità di debuttare in prima squadra. Nonostante l’innalzamento degli obiettivi societari e conseguentemente del livello tecnico delle ultime stagioni, anche quest’anno due ragazzi provenienti dal vivaio sono stati inseriti stabilmente nella rosa della prima squadra (Salvatori e Galanti, ndr). Un ragionamento che si rafforza nell’analisi della Coppa Italia di categoria dove, nei vari turni superati, hanno giocato ben 10 ragazzi della cantera di via Salvo d’Acquisto (Salvatori, Galanti, Graziano, Garavini, Sisti, Smecca, Pifferi, Giannini, Ciss, Dalla Malva, ndr). Un risultato importante, frutto del lavoro di tante persone e reso possibile anche dalla grande vicinanza e coesione tra l’area della prima squadra ed il settore giovanile”. Sulla stessa lunghezza d’onda il parere del responsabile della fucina di talenti del centro sportivo Bacchilega, Marco Montanari: “Sono davvero molto soddisfatto del filo diretto instauratosi con la prima squadra, mi complimento con il Mister Massimo Gadda per il sostegno attivo e la fiducia riposta nei giovani. Un coraggio ed un pregio gestionale che collimano con il pensiero di una società votata alla massima valorizzazione del proprio vivaio. La ricompensa è racchiusa nella gioia per l’evidente escalation dei ragazzi, nella contemplazione della loro genuina emozione e negli sguardi dei nostri allenatori del settore giovanile che dalla tribuna materializzano il raccolto di tanti sacrifici”.