Sospinta dal cuore del suo popolo, dentro uno stadio gremito in ogni ordine di posti, la Fermana nel big match di giornata batte in casa la diretta inseguitrice Matelica e vola sempre più in vetta alla classifica del girone F della Serie D con 57 punti.
Una gara ricca di emozioni, un colpo d’occhio impressionante (oltre 5.000 i presenti oggi al “Bruno Recchioni”, con tutte le Scuole cittadine e diverse Scuole Calcio della Provincia presenti), una coreografia da brividi, una squadra compatta agli ordini di un tecnico dalla mentalità eccezionale, una Società e una città strette in un abbraccio entusiastico intorno ai colori gialloblù.
Tutto questo è stata oggi Fermana-Matelica, terminata con i giocatori acclamati e festanti sotto Curva e Tribuna a cantare e ballare insieme a quei tifosi che fino e oltre al 90’ non hanno smesso per un attimo di incitarli.
Proprio con il saluto a uno di loro che ci ha lasciato nella giornata di ieri, Memo Fagiani, era iniziata la gara, con un mazzo di fiori deposto in sua memoria sotto la Duomo prima del fischio d’inizio dal DG Conti e dal Capitano Comotto.
Poi, un turbine di sentimenti contrastanti ha catturato menti e cuori di tutti i presenti: a fronteggiarsi nel rettangolo verde due formazioni speculari nel modulo, ma opposte per molti altri aspetti.
Partito con i favori dei pronostici, il Matelica dalla rosa stellare di Mister Mecomonaco, dato da tutti come il team favorito per la vittoria del campionato, era arrivato all’appuntamento clou della stagione con 8 punti di ritardo sulla capolista e con l’unico obiettivo di strappare i tre punti per riaprire la stagione.
Determinati e umili, i canarini di Mister Destro avevano risposto con una straordinaria continuità di risultati e con una ferrea abnegazione che li aveva portati al termine del girone di andata in prima posizione: senza luci della ribalta, Comotto e compagni avevano però dimostrato settimana dopo settimana di valere il primato, legittimando la posizione a suon di prestazioni convincenti e soprattutto di un grande spirito di gruppo.
un match che nella prima frazione aveva visto i padroni di casa contenere egregiamente le temibili bocche da fuoco avversarie, con Titone ed Esposito a sostegno di Evacuo costretti anche a invertire le corsie pur di trovare varchi: la difesa di casa faceva però sempre buona guardia, mentre gli avanti locali si rendevano spesso pericolosi dalle parti di Marcantognini, reattivo su D’Angelo a inizio frazione, come anche sul finale sul calcio franco di Molinari.
La sfida si accendeva al tramonto del primo tempo, quando il fischietto Miele assegnava la massima punizione agli ospiti per un fallo in area locale ad opera di Misin:dagli undici metri, Valentini parava il penalty a Titone, lesto poi a ribadire in gol prima di andare a esultare polemicamente sotto la Duomo, scatenando un pandemonio di proteste.
Animi accesi anche in campo:a farne le spese, Mister Mecomonaco e il canarino Sene, espulsi dalla panchina.
Musica ben diversa nella ripresa con la Fermana che reagiva immediatamente allo svantaggio: l’inserimento di Cremona produceva subito, come spesso capitato ultimamente, i suoi frutti.
Dal subentrato numero 20 arrivava prima l’assist al bacio per il pari griffato Molinari all’8° minuto della ripresa, e poi la trasformazione del rigore decisivo: il vantaggio canarino veniva salutato dal boato di tutto uno stadio in tripudio per i suoi campioni.
Tripudio che poteva sfogarsi al triplice fischio, quando tutta la squadra, lo Staff e i dirigenti si trovavano ad abbracciarsi in mezzo al campo, dove fino a pochi istanti prima si era giocata una vera e propria battaglia, anche nervosa, per il primato sul girone.
Ad avere la meglio i canarini, che al termine di una gara così sentita ed attesa potevano dunque dare piena espressione a tutta la propria gioia insieme a una città intera: veramente tantissimi i tifosi giunti oggi a colorare magnificamente il Recchioni con le loro famiglie, per una festa del papà indimenticabile per questi colori.
FERMANA –MATELICA 2-1
FERMANA (4-3-3): Valentini, Clemente, Ispas, Forò, Comotto, Ferrante, Petrucci, Mane, Molinari (33'st Gadda), D'Angelo (19'st Valdes), Misin (5'st, Cremona) . A disposizione: Bottaluscio, Sene, Musumeci, Di Pinto, Mandorino, Fazzini. Allenatore: Flavio Destro.
MATELICA (4-3-3):Marcantognini, Candolfi, Bartolini, Marsili, Gilardi, Rosania, Titone, De Cerchio (26'st, D'Orazio), Evacuo(13'st Pera), Esposito, Boldrini. A disposizione: Lo Monaco, Dano, Geromin, Ibojo, Lispi, Lunardini, Perfetti. Allenatore: Antonio Mecomonaco.
ARBITRO: Sig. Gianpiero Miele della sezione di Nola.
ASSISTENTI : Sigg. Antonio Santamarina e Antonio Turiello della sezione di Napoli.
RETI: 47'pt Titone, 8'st Molinari, 31'st Cremona (rig).
AMMONITI: Bartolini (27'pt, gioco falloso), Petrucci (29'pt, proteste), Misin (45'pt, fallo da rigore), Comotto (46'pt, proteste), Candolfi (9'st, gioco falloso), Mane (16'st, gioco falloso), Titone (25'st, fallo di mano), Rosania (30'st, fallo da rigore).
ESPULSI: dalla panchina Mister Mecomonaco e Sene sul finire del primo tempo.
CORNER: 3-1.
RECUPERO: 3'+3'.
NOTE: prima del fischio d’inizio il capitano Comotto e il Dg Conti depongono un mazzo di fiori sotto la Curva in memoria del tifoso scomparso Memo Fagiani.
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