Potenza, il presidente Caiata nei guai: indagato per riciclaggio

Potenza, il presidente Caiata nei guai: indagato per riciclaggio

Il presidente del Potenza è nei guai. Salvatore Caiata è infatti indagato a Siena per riciclaggio. Il numero uno del club rossoblù, e candidato al Parlamento alla prossime elezioni col Movimento Cinque Stelle, è coinvolto assieme a Cataldo Staffieri in un inchiesta per il reimpiego di fondi attraverso una serie di affari tra cui il passaggio di proprietà di bar e ristoranti, tra cui spicca il celebre "Il Campo", ceduto proprio la scorsa estate.

A guidare l'indagine è la Guardia di Finanza che ha messo sotto la lente di ingrandimento il riciclo di capitali attraverso alcune aziende e conti correnti anche esteri. Controlli condotti nel massimo riserbo che si concentrano sul passaggio di proprietà di quote societarie.

I rapporti tra Caiata e Staffieri vanno avanti da diverso tempo tanto che locali famosi come la “Conca d’Oro”, “Nannini Toselli” e “Nannini Massetana” erano gestiti da La Cascina, di cui Staffieri era responsabile per Toscana ed Umbria, con la consulenza di Caiata.

Il colpo di scena arriva la scorsa estate quando Caiata molla la Toscana annunciando in conferenza stampa di non voler più lavorare lì, desideroso di tornare a casa, nella sua Potenza. Si scopre dopo poco che "Il Campo" era stato ceduto proprio a "La Cascina". Salvatore Caiata acquista così il club di calcio della propria città con la volontà di riportarlo ai fasti che merita.

Come riportato dal Corriere della Sera, al centro delle verifiche disposte dai pm ci sono questi trasferimenti di immobili e capitali che, oltre a Caiata e Steffieri, si allargano ad un altro imprenditore molto noto nella zona: Igor Bidilo, kazako inserito nel cda della multinazionale Usa Atek che si occupa di tecnologie informatiche e meccaniche, specializzato tra l’altro nell’affitto di aziende.

Titolare della Sielna, un anno fa Bidilo ha partecipato alla gara per aggiudicarsi il monastero Sant’Orsola di Firenze dove voleva aprire una scuola internazionale e una Spa con impianto termale. Nella sua azienda ha come socio il rumeno Maxim Constantin Catalin. Le indiscrezioni assicurano che il coinvolgimento di questi personaggi nell’indagine porti ad alcuni investimenti all’estero e non è escluso che su questo siano giunte anche segnalazioni per operazioni sospette.