Ravenna, Grammatica: «Sul campo siamo arrivati primi, con la miglior difesa d'Italia»

07.05.2024 22:45 di  Luigi Redaelli   vedi letture
Ravenna, Grammatica: «Sul campo siamo arrivati primi, con la miglior difesa d'Italia»

“La Pistoiese nel girone d'andata era una super squadra partita coi favori del pronostico e tutte le 17 squadre che l'hanno affrontata si sono trovate davanti una corazzata. Sarebbe bastato tenere validi i risultati dell'andata, come accadeva un tempo. Le anomalie ci sono state nel girone di ritorno". Il direttore sportivo del Ravenna, Andrea Grammatica, considera il campionato di Serie D appena concluso come anomalo a causa dell'episodio che ha coinvolto il club toscano, fallito prima della fine della stagione e con conseguente riscrittura della classifica. Ha espresso questa opinione attraverso un'intervista su Tuttoc.com.

“Anomalo, il finale è stato condizionato dalla classifica ridisegnata a 4 giornate dalla fine. È una norma che oggi è toccata a noi, ma domani potrà toccare a qualcun altro. Quindi da sportivo dico che è una norma che non rende merito proprio ai risultati sportivi ottenuti sul campo attraverso la disputa di partite vere”.

Direttore, è rimasto l'amaro in bocca?
"Da una parte c'è l'orgoglio di aver fatto una grandissima stagione, essendo partiti tra tante difficoltà: un post alluvione, un budget ridotto per le candidate alla promozione. Infatti non abbiamo fatto proclami e ci siamo affidati anche a tante scommesse, con giocatori che dovevano rilanciarsi e qualche altra pedina che veniva dalla Promozione e dall'Eccellenza. L'amaro resta perché questo gruppo meritava una soddisfazione finale. Sul campo siamo arrivati primi, con un grande ruolino regolare per tutto il campionato: abbiamo fatto 36 punti all'andata e 36 nel ritorno, con la miglior difesa d'Italia come gol subiti".

L'obiettivo promozione, insomma, è stato strappato da una norma delle Noif.
"In realtà l'obiettivo dichiarato a inizio anno dalla società era quello di fare un campionato tranquillo, non avevamo la forza di riproporci al pari delle pretendenti, ma di lanciare qualche giovane e costruire un patrimonio per poi mettere la nuova proprietà nelle condizioni di provare ad ottenere qualcosa di più ambizioso l'anno successivo. È invece vero che ce lo siamo visti strappare da un qualcosa che non è dipeso da noi,  e come ho detto prima questa squadra che ha condotto quasi tutto il campionato in testa, concludendolo alla pari del Carpi, cui va comunque dato merito, non ha visto riconosciuto il proprio valore sul campo".

Da dove ripartire?
"La società ripartirà da un progetto ambizioso. Stanno definendo il passaggio di quote: c'è grande entusiasmo e lo ha dimostrato anche il pubblico che non vede l'ora di poter ripartire da quello che, secondo me, è un gruppo solido. Ma ci sarà tempo per parlare del futuro".