Scandicci, la società: "Con la Sangiovannese abbiamo fatto il nostro dovere. Noi non ancora salvi"

27.04.2017 17:28 di  Massimo Poerio   vedi letture
Scandicci, la società: "Con la Sangiovannese abbiamo fatto il nostro dovere. Noi non ancora salvi"
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Il C.S. Scandicci 1908 s.r.l. p.d., nella figura del Direttore Generale, Dott. Gabriele A. Burroni, preso atto delle dichiarazioni del Sig. Samuele Mugelli, capitano della formazione dell’A.C.D. Marzocco Sangiovannese, ritiene opportuno rispondere alle dure parole mosse nei confronti della società.

Nello specifico il Mugelli accusa la nostra società di incoerenza per l’atteggiamento tenuto in campo dalla formazione scandiccese. Tale incoerenza sarebbe dovuta - e lamentata - per il fatto che lo Scandicci sia sceso in campo con grinta, ravvisando, a sua opinione, un gioco caratterizzato da guerra, pallonate e sceneggiate.

Tale accusa, se così vogliamo chiamarla, ci lascia un po’ perplessi. Non si può essere accusati per un comportamento corretto, in linea con i principi sportivi e con il dettato delle norme federali. Vorremmo, perciò, ricordare al Sig. Mugelli che l’art. 48 delle N.O.I.F., la Carta “Costituzionale” della F.I.G.C., al comma terzo recita, testualmente “In tutte le gare dell'attività ufficiale è fatto obbligo alle società di schierare in campo le proprie squadre nella migliore formazione consentita dalla loro situazione tecnica”.
Il C.S. Scandicci 1908, pertanto, nella gara di recupero con la Sangiovannese, ha semplicemente ottemperato ai propri doveri, giocando la miglior gara possibile. A ciò si aggiunga che questa non è stata sicuramente la miglior gara della nostra stagione, che, per fortuna, è stata caratterizzata da prestazioni molto più importanti sia sotto il profilo tecnico, sia sotto quello di intensità e grinta nel gioco (basti osservare i risultati ottenuti sui campi di squadre che, oggi, occupano le prime posizioni in classifica). Inoltre, compresa la situazione e volendo venire incontro a tutti i tifosi, la società aveva disposto l'ingresso gratuito allo stadio.

Pertanto se si volesse muovere un’accusa, sempre se così vogliamo chiamarla, questa dovrebbe essere rivolta al regolamento federale della L.N.D., che impone, non prevendendo altre strade, che una gara debba essere rigiocata dall’inizio con azzeramento del risultato ottenuto sul campo, anche se già disputata più di metà dell’incontro. E su questo, la nostra società, intende manifestare la propria solidarietà nei confronti della Sangiovannese che, a nostro parere, è stata “vittima” di un regolamento ingiusto, o comunque, migliorabile. Questo proprio perché comprendiamo che, a parti invertite, avremmo certamente lamentato anche noi questa ingiustizia.

Tuttavia, la nostra posizione in classifica è in bilico tanto quanto quella della Sangiovannese che, ad oggi, rischia di dover disputare i Play-out, come lo Scandicci che, ancora, non ha ottenuto la salvezza matematica e pertanto ogni singolo giocatore, nel rispetto della società per cui è tesserato, ha l’obbligo e il dovere di essere motivato a dover impegnarsi al massimo per conseguire gli obiettivi stagionali.
E dunque, cosa avremmo dovuto fare? Giocare alla meno o schierare una formazione “leggera” per facilitare un risultato utile alla Sangiovannese, violando le norme federali? Non riteniamo che questa sia una strada onorevole e, perciò, percorribile in nessun caso e per nessuna società sportiva di qualsiasi disciplina (calcio, pallavolo, rugby, etc.).

Certamente comprendiamo l’amarezza dei nostri avversari che, in vantaggio per due reti a zero nella gara di domenica, si sono trovati a dover ripetere una partita che, apparentemente, aveva preso una piega favorevole per la Sangiovannese. Ad onor del vero, tuttavia, ci preme precisare che la gara è stata interrotta sì a circa cinque minuti dal termine, ma che, al termine reale della partita, sarebbero mancati almeno altri 15 minuti, considerando un innegabile e cospicuo recupero e, dunque, ci sarebbe stato il tempo necessario perché la partita terminasse con qualsiasi risultato.

Auspicandoci che si possa mettere fine a questa diatriba che coinvolge i soggetti sbagliati, invitiamo la Sangiovannese a muovere le proprie istanze agli organi competenti (non certamente allo Scandicci e ai nostri tesserati). In caso contrario, seppur a malincuore, saremmo costretti a tutelare la nostra immagine e i nostri interessi nelle opportune sedi.