Seregno, Di Nunno ci ripensa: "Mi sobbarcherò i 500 mila euro, voglio la Lega Pro"

01.07.2015 12:30 di Nicolas Lopez   vedi letture
Seregno, Di Nunno ci ripensa: "Mi sobbarcherò i 500 mila euro, voglio la Lega Pro"

Ci avrà pensato e ripensato Paolo Leonardo Di Nunno. Il presidente del Seregno sa bene che la possibilità di essere ripescati in Lega Pro è oggi quanto mai concreta. E forse, come si suol dire, la notte avrà portato consiglio perchè stamani è lo stesso Di Nunno che è ritornato sull'argomento: "In qualità di Presidente di questa società di oltre cento anni, ho deciso che andrò fino in fondo per ottenere il ripescaggio in Lega Pro. Probabilmente, trattandosi di una decisione impellente, non ci sono i tempi tecnici per coinvolgere le aziende seregnesi, e allora ho deciso che il grande passo, quanto meno per quanto concerne l'iscrizione, me lo sobbarcherò io con i 500.000 € a fondo perso. Fra una settimana o poco più potremmo riportare questa squadra in Lega Pro, potremmo finire su tutti i giornali e compiere qualcosa di straordinario per questa città. La Lega Pro deve essere un sogno non solo per me, anzi, per tutta la gente che è nata e che vive a Seregno, e che da troppo tempo aspetta questo momento. Ho deciso di compiere questo ulteriore sforzo, ma mi aspetto che tutte le persone che mi hanno promesso un aiuto concreto poi si facciano vive e cooperative per davvero. Non voglio ripetermi ancora, ma Seregno non è della famiglia Di Nunno, bensì un bene comune. Ci sarà bisogno del sostegno di tutti per dare forza ad un sogno che potrebbe avverarsi con imminenza”.

Di Nunno è anche tornato sulla paventata fusione Seregno-Monza: “Credo che il progetto non sia stato chiaro e capito dalla gente. Si sarebbe potuto creare un polo calcistico con pochi eguali, ma così non è stato. E allora si va avanti con determinazione e convinzione a Seregno, per un nuovo passo importante nel nostro progetto. D'altra parte è un'occasione forse irripetibile, ed in qualità di Presidente, per il bene di questa piazza non potevo lasciarla scappare”.