Sora, il portiere dei record Frasca: "Felice di ripartire dal Sora. Obiettivi? Vediamo cosa succede..."

16.09.2014 08:45 di Massimo Poerio   vedi letture
Fonte: tmw
Sora, il portiere dei record Frasca: "Felice di ripartire dal Sora. Obiettivi? Vediamo cosa succede..."
© foto di NotiziarioCalcio.com

Italia terra di portieri. Almeno un tempo, tanto che per battere il record di Sebastiano Rossi ci sono voluti quindici anni e la bravura di Valerio Frasca (23) nel mantenere inviolata la porta della Roma Primavera per dieci partite consecutive. E' ancora lui il recordman del calcio italiano, nonostante gli auspici di una carriera folgorante si siano spenti in alcune esperienze problematiche in Lega Pro.

Il talento di Frasca non si è oscurato, ha soltanto fatto fatica ad emergere per una serie di ragioni, molte delle quali non ascrivibili ad una sua colpa specifica. Dopo il primato di imbattibilità arrivato nel dicembre 2009, Frasca è stato coinvolto in una serie poco fortunata di prestiti, tra Arezzo, Villacidrese e Sorrento, il tutto con sullo sfondo la possibilità di andare al Palermo, piu' volte accarezzata ma mai agguantata del tutto. Il periodo alla Pro Patria è stato invece positivo, sino alla recente discesa in serie D con la maglia del Sora, un punto per ripartire alla caccia di ciò che finora Frasca non ha avuto.

Se parafrasassimo il motto di El Alamein, potremmo dire che per lui e' mancata la fortuna, non certo il valore. Abbiamo contattato Frasca a poche ore da una sofferta vittoria in campionato.

Tre punti fondamentali contro la Nuorese
"Sì, è una vittoria importante perchè avevamo bisogno dei tre punti dopo la sconfitta iniziale con il Fondi, una gara dove avremmo potuto strappare almeno un pareggio. La squadra è giovane e sta trovando l'amalgama, bene così".

Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?
"Siamo giovani, il presidente e il direttore mi conoscevano già, mi hanno chiamando facendomi un'offerta che mi ha preso a livello mentale, mi hanno detto che per ripartire avevo bisogno di visibilità, cosa che non mi avrebbero potuto dare squadre di serie C. Mi sono rimesso in discussione, nessuno mi regala niente, poi vediamo quello che succede".

Se ti dico 933 minuti tu cosa mi rispondi?
"Bei tempi (ride soddisfatto, ndr). Ti rispondo Roma, un anno bellissimo, sembravo invincibile, poi una volta andato fuori è cambiato tutto. Eravamo una squadra veramente fortissima. Comunque per la precisione, contando anche i recuperi, i minuti sono 949".

Forse il mancato arrivo a Palermo è stato il crocevia della tua carriera
"Se c'era un club che mi voleva fortemente in prima squadra, mentre la Roma mi avrebbe lasciato in Primavera, quello era il Palermo. Invece a gennaio sono andato all'Arezzo e forse è stata una scelta affrettata, se fossi rimasto a Roma sino alla fine dell'anno magari sarebbe andata diversamente. Con il senno di poi avrei evitato qualche battuta, qualche atteggiamento e qualche intervista, ormai è andata così e speriamo di ripartire da qui".

Quindi il Palermo è un grandissimo rimpianto per te
"Sicuramente sì, c'era tanta fiducia, un contratto lungo, qualche soldino, Sabatini stravedeva per me, quando è andato alla Roma io ormai giravo in serie C..avevo già parlato con il tecnico della Primavera, tante cose belle e positive ma poi non se n'è fatto nulla".

Ma è stata la Roma ad opporsi al trasferimento?
"Il Palermo ci aveva provato già a gennaio, ma poi a giugno ormai l'affare era concluso. Ad un certo punto alcuni media della Capitale hanno incominciato a dire che la Roma lasciava andare i talenti a zero, e così i giallorossi si sono risentiti ed hanno cambiato idea, lasciandomi partire soltanto in prestito. Io avevo già le valigie pronte, il mio procuratore dell'epoca mi garantiva che era quasi fatta, e invece è saltato tutto, si vede che non era destino".

La Roma ha perso altri giovani portieri, come Pigliacelli
"Esatto, da titolare della Primavera mi sarei aspettato che lo avrebbero messo almeno sotto contratto, invece niente, chi lo ha sostituito, Svedkauskas, non mi sembra affatto superiore a lui, Pigliacelli secondo me è un buon portiere. Non capisco queste scelte, anche se non entro nel merito, sono contento per lui che si è ritagliato un'altra chance con i professionisti grazie al Parma. A Roma i portieri italiani sono stati un po' deprezzati a favore di quelli brasiliani e in genere stranieri, anche se Doni e Julio Sergio avevano qualità. Magari la scuola italiana di estremi difensori non altissimi ha influenzato le scelte fatte".

Con chi ti senti dei tuoi ex compagni alla Roma?
"Malomo, Scardina, qualche compagno piu' grande come Polverini e Delfino, con questi ho un rapporto stretto, poi bene o male in giro per la città li ribecco tutti. Andando in C ho legato molto con Maniero, Bianchi, Cappai, Poli che per me è come un fratello che ho avuto anche a Villacidro. Il calcio ti unisce e ti divide, non puoi tenere in piedi tutti i rapporti, altrimenti avresti 500.000 amici".

Alla Pro Patria però ti sei tolto qualche soddisfazione
"Sicuramente ho fatto delle buone stagioni, poi la regola dell'under non mi ha aiutato nell'anno in cui poi sono andato a Sorrento, loro avevano bisogno di un under con tutti i ruoli coperti, ed io sono stato mandato via pur avendo fatto un grande campionato. Una volta in Campania, l'allenatore aveva gerarchie immutabili con un portiere titolare che ha cambiato una sola volta a mio favore, nonostanti stessi bene fisicamente e mentalmente. Se avessi fatto qualche gara in piu, magari in seguito non avrebbero preso Generoso Rossi".

Anche alla Villacidrese hai perso parecchio tempo
"Era una situazione strana, sono arrivato in prestito dalla Roma, ero letteralmente avvelenato perchè mi era appena saltata la possibilità del Palermo, restavo convinto di poter andare lì ed avevo rifiutato tante offerte dalla C, Matera, Cava de' Tirreni e Monza, alla fine al 30 agosto a Roma mi hanno detto che se non avessi accettato la Villacidrese sarei dovuto rimanere in giallorosso. Sono arrivato in Sardegna con un portiere titolare, Floris, che aveva fatto molto bene la stagione precedente, anche lì c'era il problema dell'under, ho fatto qualche partita e la nazionale under 20 ha iniziato a convocarmi spesso, tanto che passavo piu' tempo in azzurro che da loro, i rapporti si sono incrinati, la squadra andava male, non si pagavano gli stipendi e sono finito fuori squadra, mi sono allenato da solo sino a maggio, quando Bruno Conti mi ha chiamato dicendomi di tornare a Roma perchè stavo solo perdendo tempo".

Quindi un altro errore dopo Arezzo
"Sì, una scelta affrettata con me che avevo sempre in testa il Palermo, ho rifiutato il Chieti che mi aveva fatto una bellissima proposta, nel calcio ogni volta che fai una scelta puoi fare bene o male, ormai non posso farci piu' nulla".

La Roma è sempre nel tuo cuore
"Certamente, Trigoria è come casa mia, dieci anni in cui sono stato benissimo, non esiste posto migliore dove sarei potuto crescere, poi nel calcio gli interessi sono altri, ma ad ogni modo ringrazio tutti, i preparatori Valenti, Superchi e Bonaiuti mi hanno fatto del bene aiutandomi a diventare un portiere che ha giocato alcuni anni in Lega Pro, e che ora vuole disputare un bel campionato di serie D per trovare altre opportunità".

Quale è il giovane portiere che preferisci?
"Il piu' forte di tutti secondo me è Sepe, per qualità e personalità è il migliore dei giovani con cui mi sia allenato, poi ci sono Perin, Bardi, Leali e Colombi, ma Sepe è superiore a tutti. Contro la Roma è stato un pò sfortunato, forse non pensava che la palla avrebbe sbattuto contro il palo, a Lanciano ha fatto benissimo, io stesso ho fatto diverse partite con lui in under 19, quasi quasi non mi dispiaceva fargli da secondo, ha un grande mancino, è molto forte nelle uscite alte, dà tranquillità alla difesa, può sbagliare come tutti, ma per me farà molta strada. Lui è uno che vuole giocare sempre a prescindere dalla categoria, infatti stava rifiutando Empoli perchè non aveva la garanzia di giocare titolare".

E quello piu' forte in assoluto?
"Ti dico Marchetti. Per me resta il piu' forte in quanto a tecnica e personalità, sta vivendo un momento difficile ma resta il migliore. Superiore a Buffon? Secondo me sì, Buffon ha delle qualità assolute, ma preferisco Marchetti per come interpreta il ruolo, ovviamente parliamo di eccellenza, Marchetti, Neuer e Buffon sono dei grandissimi, se devo proprio trovargli una pecca è il gioco con i piedi".