Taranto, ora l'obiettivo è il secondo posto

26.04.2016 18:00 di  Anna Laura Giannini   vedi letture
Fonte: quotidiano di puglia
Taranto, ora l'obiettivo è il secondo posto
© foto di NotiziarioCalcio.com

Game over per il primo posto. In fondo la speranza di agguantare in extremis il comando del girone è stata, per una settimana a seguito della sconfitta interna col Serpentara, poco più di un’illusione afferrata disperatamente all’aritmetica. La Virtus non è ancora in Lega Pro ma manca pochissimo e già domenica prossima potrà festeggiare il salto. Con il pari di Marcianise il Taranto ha salutato un obiettivo che, in verità, solo in un paio di momenti della stagione è stato alla portata. Che poi gruppo, staff tecnici e potenzialità dei tarantini fossero all’altezza del Francavilla Fontana è un altro discorso: il campo, la classifica, l’andamento dei vari periodi del campionato hanno alla fine premiato la compagine più continua e abituata alla vetta. L’unico neo sta nella sequenza infinita di pareggi che il Villa ha inanellato animando le speranze delle inseguitrici e favorendo la rincorsa di queste ultime: con un paio di pareggi in meno e di successi in più il torneo sarebbe chiuso già da tempo. Gli ultimi 180 minuti, dunque, avranno un compito ben preciso: provare a riprendersi il secondo posto, superando le insidie di Nardò e Francavilla in Sinni (peraltro ultimo avversario degli ionici), riuscendo così ad accedere ai play-off nella migliore posizione possibile di graduatoria. Il Taranto oggi è quarto, ma può tentare l’ultima scalata per assicurarsi il vantaggio del regolamento-spareggi. Per provare a battere Pomigliano in casa e Francavilla fuori, Cazzarò ed i suoi uomini dovranno ripartire da due settimane fa, da prima del crollo che ha disintegrato le speranze di promozione. E soprattutto evitare quella bipolarità tra primo e secondo tempo che si è evidenziata a Marcianise. La prima frazione era scivolata via tra fraseggi, poco possesso palla ma velocità nelle ripartenze e ben tre gol (due di vantaggio), palesando una squadra perfino più brillante a quella scialba (ma vincente) che aveva battuto il Potenza in casa quindici giorni prima.
E’ invece nei secondi 45 minuti in casa dei casertani che il Taranto ha fornito una versione preoccupante di se, un lato più mentale che tecnico che sembrava essere scomparso da un paio di mesi ormai: paura e scarsa personalità. Dal supera
mento di questi riaffiorati difetti, squadra ed allenatore devono ripartire, pianificando un lavoro diverso. Partendo dall’approccio psicologico alle fasi del match di domenica: primo pareggio incassato dopo aver conseguito il 3 a 1, sciupato un altro paio di occasioni rimediando ad un paio di sfilacciamenti difensivi, prima di cedere di schianto nella seconda parte, incomprensibile, avvilente, preoccupante appunto. Il tutto in 45 minuti nei quali il Taranto è sembrato aver smarrito compattezza, convinzioni, speranze. Certo le notizie poco confortanti che arrivavano da Francavilla Fontana non avranno aiutato la gestione della gara in corso, ma i rossoblù avevano la partita in pugno e l’hanno gettata all’aria, pregiudicando il proprio cammino finanche in funzione del secondo posto. Ergo: Genchi e soci non devono cadere adesso nella sindrome di involontario scoramento che queste situazioni, di solito, generano; chi precede in graduatoria non può essere sicuro, con un solo punto di vantaggio, di aver il secondo posto in tasca e non può sentirsi scaricato di energie mentali ora che la promozione è sfumata. In più il Taranto deve iniziare a ragionare in chiave play-off: arrivare secondi, significa sfruttare nelle sfide con le squadre dello stesso girone il fattore campo e quindi avere un vantaggio non da poco nella scalata. Quanto alle considerazioni di carattere generale: la compagine rossoblù si avvia per il terzo anno consecutivo a registrare un piazzamento play-off, vanificando le chance di promozione diretta.