Termoli, il presidente Calarco: "Non cedo ai ricatti, piuttosto in campo la Juniores"

20.11.2014 16:30 di  Ermanno Marino   vedi letture
Termoli, il presidente Calarco: "Non cedo ai ricatti, piuttosto in campo la Juniores"

Le acque continuano ad essere piuttosto agitate in casa Termoli. Dopo il comunicato, e la presa di posizione, dei calciatori giallorossi (CLICCA QUI), arriva la risposta piccata del neo presidente Francesco Maria Calarco: "E' successa una cosa grave e quindi sento il dovere di chiarire la situazione. La mia posizione è ancora transitoria, in quanto ci sono dei tempi tecnici prima del completo insediamento nella ASD Termoli Calcio. Questo è stato ampiamente spiegato ai calciatori che purtroppo, sono sempre in contatto con persone che non fanno più parte della società e che cercano di creare confusione. Questo è un fatto gravissimo che verrà risolto nelle sedi opportune". L'affondo del presidente fa riferimento ad elementi di disturbo che vorrebbero evidentemente minare il rapporto tra nuova società e calciatori. Meno comprensibile il tentativo di Calarco di porre un freono alla situazione di disagio dei calciatori: "I giocatori hanno avuto anche una data per il pagamento dello stipendio ma evidentemente questo non basta". Ovviamente non basta allungare i tempi per il pagamento indicando date future, ma della situazione generatasi c'è da dire che il nuovo presidente non ha colpe essendo subentrato ad una proprietà che aveva tante difficoltà. La stoccata finale di Calarco però lascia molti dubbi sul prosieguo di stagione del Termoli: "Io sento di rappresentare non solo la ASD Termoli Calcio ma la città di Termoli, i tifosi e tutte le persone che amano questi colori. Ho promesso un grande lavoro, un progetto e non sarà un gruppo di persone ad impedirne la realizzazione. Mi sento di dire che a costo di giocare con i Juniores, la ASD Termoli Calcio non sarà passiva a quanto accaduto e non cadrà in ricatti squallidi. Posso comprendere la difficoltà che stanno vivendo i calciatori per gli stipendi non percepiti ma non è il modo e non è il tempo per questa reazione che stranamente si manifesta in questi giorni di passaggio societario. Le persone non sono stupide, i tifosi non sono stupidi, la città non è stupida, ed ognuno è libero di farsi un'opinione su quanto accaduto e sul perchè sia accaduto proprio ora e non nei giorni, settimane, mesi passati".