Venezia, spunta Tacopina...

28.08.2015 01:01 di  Nicolas Lopez   vedi letture
Fonte: corriere veneto
Venezia, spunta Tacopina...
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Prima la Roma (atto primo), con la trattativa condotta in prima persona e fallita sul filo di lana per la cessione del club giallorosso al magnate George Soros. Poi ancora la Roma (atto secondo), passata di mano da Rosella Sensi a Thomas Di Benedetto e, in un secondo momento, a James Pallotta. Poi il Bologna, «traghettato» a Joey Saputo ma di cui è tuttora presidente. E adesso il Venezia, ufficialmente nelle mani di James A. Daniels, amministratore delegato della compagnia High Ridge Brands del Connecticut che commercializza prodotti per l’igiene personale dei marchi Zest e presidente della nuova compagine arancioneroverde. Joe Tacopina, evidentemente, deve avere un debole per il calcio italiano perché il 49enne affermato avvocato italo-americano starebbe per trasferirsi in laguna per lanciare ufficialmente il progetto Venezia Football club, da lui stesso a quanto pare messo in piedi. Il presidente del Bologna ufficialmente smentisce: «Non c’entro niente — ha dichiarato ieri — sono e resto il presidente del Bologna». Ma gli addetti ai lavori, invece, sono pronti a giurare come sia stato lo stesso Tacopina a presentarsi in gran segreto dal sindaco Luigi Brugnaro per illustrargli la bontà del progetto «Venezia a stelle e strisce», mostrando documenti e garanzie, illustrando piani e prospettive e circostanziando le figure che lavorano e lavoreranno per riportare in alto un brand calcistico attualmente un po’ decaduto. A Ca’ Farsetti non confermano quegli incontri, ma neppure smentiscono. Quel che è certo è che proprio il nome di Joe Tacopina venne citato dall’allora presidente dell’Unione Venezia, Yuri Korablin, lo scorso febbraio, in una delle sue ultime apparizioni in città: dichiarando di non avere intenzione di cedere la società (poi lasciata fallire, dopo un tentativo di vendita in extremis non andato a buon fine), il patron russo aveva rivelato di essere stato contattato dal gruppo americano guidato dal duo Tacopina-Saputo, perché vendesse a loro la squadra arancioneroverde. Insomma, l’interesse dell’avvocato italo americano verso il calcio lagunare, stando anche alle parole di Korablin, sarebbe cosa nota da tempo. E sarebbe lui, dunque, il grande regista dell’operazione in laguna. Talmente convincente con il sindaco Brugnaro da avergli fatto cambiare idea rispetto alla volontà, espressa in prima battuta, di puntare su imprenditori locali e abbandonando tentazioni estere, dopo ben tre fallimenti sportivi nello spazio di dieci anni. Difficile capire se tra le cessioni oltreoceano di Roma, Bologna e Venezia vi sia un filo conduttore o se siano operazioni slegate fra loro. Un comune denominatore potrebbe esserci, almeno relativo ai legali che hanno appoggiato l’operazione di sbarco degli americani a Venezia, lo studio romano Tonucci & Partners del quale fanno parte gli avvocati Alessandro Vasta e Giuseppe Santarelli, membri del cda arancioneroverde. Lo studio, infatti, compare anche accanto a James Pallotta nell’operazione d’acquisto della Roma. La società arancioneroverde per ora preferisce non esprimersi. «Tacopina è presidente del Bologna. Non commentiamo ciò che al momento sono solo rumors. Sappiamo che dove ha lavorato ha fatto bene, commenteremo solo in caso di ufficialità», taglia corto il d.g. Dante Scibilia. Ma il fatto che i nuovi vertici del Venezia a stelle e strisce ancora non si siano visti in città farebbe pensare a una situazione di stand by in attesa che Tacopina possa palesarsi ufficialmente. Si attendeva il presidente Daniels per inizio agosto ma non si è visto e anche la presentazione del nuovo logo dovrebbe avvenire la settimana prossima alla presenza solo dei manager Usa che vi stanno lavorando, non del presidente. Possibile, dunque, che i nuovi vertici stiano aspettando che Tacopina esca di scena a Bologna, dove da più parti si dà ormai per vicino il suo addio: starebbe trattando la cessione delle quote rossoblù (ne detiene il 28%) per potersi poi presentare a Venezia.