VERGOGNOSO! Giulianova, vince la violenza ultrà. Rescinde il portiere Rossetti

09.10.2015 17:30 di Nicolas Lopez   vedi letture
Fonte: il centro
VERGOGNOSO! Giulianova, vince la violenza ultrà. Rescinde il portiere Rossetti

Ostaggio degli ultrà per trenta, interminabili, minuti. «Mi hanno minacciato: mi hanno detto che avrei dovuto rescindere immediatamente il contratto, altrimenti sarebbero tornati il giorno dopo davanti all'albergo e mi avrebbero picchiato». Vittorio Rossetti, 18 anni, portiere del Giulianova, racconta l'aggressione verbale subìta la notte tra martedì e mercoledì da una decina di ultrà giuliesi che hanno fatto irruzione nell'hotel Kiara, zona lungomare sud, dove alloggiano anche altri giocatori, per contestare la squadra che è penultima in classifica e ha perso quattro partite su sei di cui una, ad Agnone, per 5-0. In realtà, il bersaglio principale era il giovane Rossetti, nato a Lanciano e cresciuto nel settore giovanile della Virtus, finito nel mirino della tifoseria per una serata trascorsa in discoteca a San Benedetto del Tronto insieme a quattro compagni di squadra, il giorno della vittoria con il Matelica (13 settembre), nonostante l'allenatore Francesco Giorgini avesse dato ordine di tornare in albergo a riposare perché tre giorni dopo si sarebbe tornati in campo per il turno infrasettimanale. Rossetti è stato multato e messo fuori squadra, ma i tifosi non gli hanno mai perdonato quella notte di baldoria in discoteca e martedì notte, intorno alle 23,30, lo hanno "processato". «Erano una decina di tifosi», racconta il portiere, «sono entrati nell' atrio dell'albergo e chiesto a chi era in reception di parlare con noi. L'uomo della reception è salito nelle nostre camere e ci ha detto che i tifosi del Giulianova volevano parlarci. Noi ci siamo affacciati dal balcone e i tifosi ci hanno detto di scendere. Una volta scesi, se la sono presi subito con me, chiedendomi cosa stessi facendo ancora a Giulianova. Hanno iniziato a minacciarmi, poi hanno telefonato al direttore sportivo Carrozzieri, obbligandomi a dirgli che volevo rescindere il contratto. Ho avuto paura». Subito dopo, i giocatori sono stati accompagnati in caserma per raccontare i fatti. I carabinieri sono arrivati sul posto, ma i tifosi erano già andati via. Rossetti ha sporto denuncia contro ignoti e ieri pomeriggio ha rescisso il contratto. «L'ho fatto non perché me l'hanno imposto i tifosi, ma per mia volontà», precisa l'ex portiere della Virtus Lanciano, che potrà trasferirsi in un'altra società solo a dicembre. «Non vedo l'ora di andarmene da questo schifo, il Giulianova tutto mi sembra tranne che una società di calcio in questo momento. Sì, ho fatto una serata in discoteca per festeggiare la vittoria con il Matelica. Ho sbagliato, ma quell'episodio è stato solo un pretesto per farmi fuori perché il mister non mi considerava». Il suo procuratore Mario Mauri vuole vederci chiaro sull'accaduto. «Insieme ai legali del mio studio, oltre a seguire l'iter della denuncia fatta dal ragazzo, vogliamo valutare se c'è una responsabilità oggettiva del Giulianova», spiega l'agente di Rossetti. «Questo è un episodio assurdo per le modalità in cui è avvenuto. Si è cercato un pretesto per fare fuori il ragazzo. Vittorio è giovane, ha un carattere particolare, ha sbagliato e giustamente ha pagato ma la situazione andava gestita diversamente. Alcuni componenti della società hanno fomentato la parte estrema della tifoseria e si sono create situazioni pericolose. Ringrazio il presidente D'Antonio e il direttore generale Bernardini per la disponibilità mostrata a far rimanere il ragazzo, ma non c'erano più le condizioni per andare avanti». «Siamo amareggiati», afferma Simone Bernardini, diggì del Giulianova, «esprimiamo massima solidarietà al ragazzo e gli auguriamo le migliore fortune. Abbiamo perso un giocatore di talento e prospettiva, ma non potevamo prenderci la responsabilità di farlo rimanere dopo quello che è successo. Questa società condanna l'episodio e si schiera dalla parte della legalità. Purtroppo, giocare a Giulianova ha i suoi pro e contro perché questa è una piazza esigente e, quando le cose non vanno bene, è esposta a episodi del genere».