Vibonese, l'affondo di Caffo: "Gravina ha responsabilità penali. Gli chiederemo un risarcimento danni"

21.09.2017 09:00 di Massimo Poerio   vedi letture
Vibonese, l'affondo di Caffo: "Gravina ha responsabilità penali. Gli chiederemo un risarcimento danni"

"Il 13 novembre scorso in FIGC si sono accorti che le fideiussioni di 21 club di Serie B e Lega Pro erano fasulle, invitando queste società a sostituire le polizze entro il 31 gennaio, pena la penalizzazione di due punti per ritardato deposito. In venti lo hanno fatto rispettando i tempi: solo il Messina non ha adempiuto. Ma la Procura ha deferito il club siciliano per la ritardata presentazione della fideiussione e non per la mancata presentazione che avrebbe comportato l’esclusione anticipata dal campionato. Così hanno falsato un campionato e preso in giro gli stessi calciatori del Messina. Ora chi pagherà questi stipendi? La Lega Pro non è di Gravina ma è di tutte le società che vi partecipano. Noi non dipendiamo da Gravina ma tocca a Gravina rappresentarci ed in questo caso non lo ha fatto". Queste le parole del presidente della Vibonese, Pippo Caffo, che, intervistato dalla Gazzetta del Sud, non le manda a dire sull'incresciosa vicenda che ha visto e vede coinvolta la sua socetà.

Il numero uno del club calabrese non si arrende ed è pronto allo scontro diretto: "Le responsabilità penali di quello che è accaduto sono del presidente Gravina che dovrà rispondere di omissioni di atti d’ufficio. La richiesta di risarcimento danni sarà una conseguenza. Lui dice che il Collegio di Garanzia del Coni ha fatto chiarezza sulla vicenda? Io gli rispondo che il solo giudice che è entrato nel merito ci ha dato ragione. La Corte Federale d’Appello, composta da primari giudici, ha ricostruito la vicenda attraverso le carte ed ha accertato che il Messina ha giocato senza fideiussione. Tra l’altro abbiamo più volte chiesto alla Lega Pro l’accesso agli atti. La prima volta addirittura agli inizi di giugno e da Firenze solo il 7 luglio, dopo tre ripetute sollecitazioni, si sono degnati di darci una risposta, ovviamente negativa".