Amatrice, riapre lo stadio

05.05.2018 16:00 di  Ermanno Marino   vedi letture
Fonte: gazzetta dello sport
Amatrice, riapre lo stadio

Qualche compagno di squadra lo chiama ancora Dybala per via del ciuffo che il barbiere ha fatto fuori proprio l’altroieri, ma lui gioca alla Cuadrado ed è tifosissimo della Roma.

Ora la vita di Riccardo Micozzi si divide in tre: studia, lavora in un ristorante e poi gioca in quell’Amatrice che sta per festeggiare un’altra promozione, questa volta in Prima Categoria. E che ieri ha vissuto il suo giorno più bello, ritrovando casa con la riapertura al calcio dello stadio Paride Tilesi, che nei giorni della tragedia fu il quartier generale dei soccorsi. A più di 20 mesi dal terremoto, a 18 dalla partita in cui avevamo conosciuto Riccardo, allo stadio «Scopigno» di Rieti, l’inizio di una lunga trasferta: «In tutto questo tempo ci siamo allenati sempre a Borbona, a una trentina di km da Amatrice, due volte alla settimana». Quel giorno a Rieti, l’allora 16enne Micozzi sembrava un pulcino timido, mentre tutta la scuola tifava per lui dagli spalti. Anche grazie a un suo gol, l’Amatrice superò il Cittaducale che portava le maglie granata e la solidarietà del Torino. Poi Riccardo ci raccontò di quella notte del 24 agosto 2016, prigioniero del terrore: «Ero con mia nonna, la casa ora è stata buttata giù, adesso lei vive in una delle nuove casette».

Tutta Italia - Il sorriso di Riccardo è uno dei manifesti della riapertura dello stadio. Colpisce il cartello all’ingresso del paese e la scritta: «Amatrice città degli italiani». Ed è agli italiani che dedica questo momento il sindaco Sergio Pirozzi (al suo ultimo giorno da primo cittadino): «Ricordo quel mio appello alla “Domenica Sportiva” di un anno fa. Mi chiamarono subito Malagò e Abodi, poi c’è stato l’impegno del ministro dello Sport Lotti. Amatrice deve dire davvero un grande grazie al mondo dello sport». Hanno contribuito a tagliare il traguardo e a raccogliere la cifra necessaria, 750mila euro, per il rifacimento in erba artificiale di ultima generazione, anche l’istituto per il Credito Sportivo, la Lega A (che ha contribuito per quasi metà del finanziamento), la Lega B e Atalanta, Lazio, Milan con la sua fondazione e Torino, club presenti ieri ad Amatrice. «Un grande gioco di squadra», dice Lotti. Tito Capriccioli, presidente dell’Amatrice, parla della solidarietà di tutta Italia, «che ci ha permesso fra l’altro di regalare a tutti i bambini l’iscrizione alla nostra scuola calcio». Trenta bambini: il futuro. Il futuro che è anche il nuovo liceo sportivo internazionale, ormai alla conclusione del suo primo anno di vita. Il futuro che è anche il derby baby di ieri fra Rieti e Amatrice. Il futuro che però è anche memoria. «Abbiamo raggiunto un accordo con la Croce Rossa – aggiunge Pirozzi –. Sulle ceneri del cinema teatro Garibaldi sorgerà una casa della memoria e della solidarietà: lettere, sciarpe, maglie, abbiamo conservato tutto. Amatrice è stata salvata dagli italiani».

Un segno più - Il corso della distruzione è stato riaperto alle auto, ma a destra e a sinistra ci sono solo macerie che fanno persino più paura ora che ne hanno portate via la metà, perché tutto sembra più nudo, più vuoto, più desolante. «Un segno più in una situazione in cui restano diversi segni meno – ci dice monsignor Domenico Pompili, il vescovo di Rieti –. Aspettiamo che arrivi anche qualche gru per la ricostruzione, e anche sul lavoro ci vogliono segnali importanti. Ma questo di oggi è un giorno di festa ».

C’è tanta voglia di giocare e di correre, con tanti progetti. Il Milan Camp che Franco Baresi annuncia per giugno, il triangolare con San Patrignano e Lampedusa (c’era anche il sindaco Salvatore Martello) lanciato da Andrea Abodi per il Credito Sportivo. Ma la festa comincerà con la sfida al Cagis Castelnuovo di sabato 12, la prima dopo la riapertura, la possibile festa promozione. C’è solo una notizia che stona: il rischio che l’Amatrice- Configno, la classicissima dell’atletica su strada, un albo d’oro olimpionico, che ha resistito anche al terremoto con la 40ª edizione dello scorso agosto, possa arrendersi e alzare bandiera bianca per insuperabili stanchezze organizzative. La speranza è che il nuovo campo porti fortuna anche a lei.