Nuova sfida per Campilongo: è il nuovo d.t. di una scuola calcio

21.05.2018 15:30 di  Maria Lopez   vedi letture
Fonte: stefano sica - tmw
Nuova sfida per Campilongo: è il nuovo d.t. di una scuola calcio
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Nuova avventura professionale per Salvatore Campilongo, nominato Direttore Tecnico della scuola calcio partenopea ACD Gescal, società attiva nella zona flegrea di Napoli da ben 10 anni. Un connubio voluto fortemente dal presidente Davide Perillo e già pianificato da qualche mese con una serie di incontri che hanno prodotto recentemente la fumata bianca. La partnership societaria tra il trainer napoletano e Perillo, infatti, ha prodotto anche la ridenominazione del club in "Campilongo Academy".

I lavori della scuola calcio, che vanta un accordo di collaborazione tecnica col Milan fino al 2020, si svolgeranno a partire dalla prossima stagione calcistica presso una struttura di nuova costruzione a Cuma e che sarà inaugurata entro fine giugno. Tra gli istruttori della scuola calcio figura Antonio Vanacore, ex terzino sinistro, tra le altre, di Melfi, Benevento, Casertana, Catanzaro e Juve Stabia, presente anche lui ad un'affollatissima conferenza stampa di presentazione del nuovo progetto tenutasi presso un albergo di Agnano. "Ringrazio la famiglia Perillo per avermi voluto al suo fianco - le parole di Campilongo -. Questa è una collaborazione che nasce da lontano, da quando smisi di giocare ed ebbi modo di apprezzare la loro competenza e la loro lungimiranza. In passato sono stati in tanti a propormi progetti di questo tipo, ma non ho mai accettato. Qui, invece, non ci ho pensato due volte, conoscendo la serietà di Davide ed Enzo Perillo. Per me questa è una sfida nuova ma già ho voglia di affrontarla in maniera totale, senza lesinare un briciolo della mia passione. Faccio appello ai genitori affinché prevalgano sempre il buon senso e la fiducia. Il nostro obiettivo è quello di distinguerci per disciplina ed educazione, e di crescere pian piano sotto tutti gli aspetti. Io vengo da una scuola di maestri, tra cui il grande Bruno Di Lauro, che nel loro percorso si sono presi cura prima dei ragazzi sotto l'aspetto umano e didattico, e poi dei calciatori. Certi valori purtroppo si sono persi al giorno d'oggi. I genitori imparino a dire anche no ai loro figli e facciano in modo che per questi ragazzi sia più facile inserirsi in un contesto che dovrà essere una seconda famiglia. Essere istruttori è un compito delicato, ben diverso da quello dell'allenatore. E io voglio che da noi sia preminente la prima figura, che poi è quella essenziale per la crescita tecnica e caratteriale di tutti i ragazzi".