Portiere muore di cancro: l'UE pensa a divieti per l'erba sintetica

07.09.2018 11:35 di  Massimo Poerio   vedi letture
Portiere muore di cancro: l'UE pensa a divieti per l'erba sintetica
© foto di NotiziarioCalcio.com

L'erba sintetica ed il cancro in diretta correlazione. E l'Unione Europea non può voltarsi dall'altra parte e sta riflettendo sul come affrontare la spinosa e delicata questione.

A scatenare il caso è stata la vicenda personale del giovane portiere Lewis Maguire, un ragazzo di appena venti anni morto per un cancro (linfoma di Hodgkin) sviluppatosi, secondo quanto afferma tenacemente il padre, proprio per alcune sostanze provenienti dalla gomma dei pneumatici dismessi che viene regolarmente consentita nella costruzione dei campi sintetici. A rischio, naturalmente, tutti gli atleti ma soprattutto i portieri che tuffandosi spesso sul sintetico, per fare il proprio dovere e parare, sono più soggetti all’ingestione accidentale di trucioli gommosi.  

L'Olanda ha già avanzato una proposta normativa alla Commissione europea. Gli olandesi hanno chiesto di limitare l’uso dei materiali sotto accusa.

Una via di mezzo troppo soft per la famiglia Maguire che porterà avanti la propria battaglia per la messa al bando di tutte le sostanze potenzialmente cancerogene utilizzate nella costruzione dei campi in erba sintetica. Una battaglia che si prevede davvero lunga considerato il volume di affari miliardario che c'è in questo settore.

Basti pensare che in Italia, i campi in erba sintetica hanno fatto la fortuna dell'affarista Carlo Tavecchio (clicca qui), trascinandolo alla guida, per fortuna non durata molto, della Figc, e rendendolo un uomo potentissimo soprattutto dal punto di vista finanziario. Ciò che non gli era riuscito in una vita di lavoro è riuscito con l'erba... sintentica.

Quanto vale una vita? Per chi fa affari, è noto, una vita vale il rapporto rischi-benefici. Niente di più. In questo caso le lobby di costruttori faranno enormi pressioni e tenteranno di dimostrare che non c'è collegamento tra cancro ed erba sintetica. Per loro ci sono in gioco tanti soldi. Un cambio nei materiali di costruzione comporterebbe un aggravio nei costi stimabile addirittura tra i 40 ed i 3,1 miliardi di euro. In pratica molti potrebbero addirittura pensare di uscire da questo business.

La morte di Maguire però non è la sola. Già dodici i casi di atleti morti per tumore che si allenavano regolarmente su campi sintetici. Ora il paladino a difesa dei diritti di questi ragazzi è proprio Nigel Maguire, padre del portiere deceduto ed ex dirigente del Servizio sanitario nazionale britannico. Per lui la strada è chiara: la salute viene prima di tutto, le sostanze pericolose vanno eliminate.