Squadre B al via, ma quante incognite...

Fonte: gazzetta dello sport
Squadre B al via, ma quante incognite...
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C’è l’accordo, si attende il comunicato ufficiale, si è già scatenato un putiferio. L’accelerazione sull’introduzione delle seconde squadre, voluta da Fabbricini e accordata da Gravina e Tommasi, contiene già le premesse della svolta epocale – anche se, giustamente, gli storici ricordano che le «squadre B» sono un’invenzione italiana del 1904 –, ma presenta ancora troppi dubbi.

Innanzitutto, quando si partirà? E con quante seconde squadre? Dalla stagione 2018-19 le seconde squadre verranno introdotte in Serie C solo se, scaduti i termini per le iscrizioni, saranno rimasti liberi dei posti per completare l’organico a 60 squadre con i ripescaggi. In quel caso, il primo posto libero andrà ai club di A, il successivo alla Lega Pro, il terzo alla D.

Dal 2019 le cose cambieranno. Non si sa ancora come,ma non è escluso che si modifichi il format, ricavando 10 posti sicuri alle seconde squadre. In ogni caso, la linea è facilitarne l’ingresso, non è un caso che si stia discutendo di mantenere a 300 mila euro la tassa per il ripescaggio e a 500 mila la fideiussione per l’iscrizione. Cifre alte per Lega Pro o Serie D.

Che fine farà il campionato Primavera? Vedrà in campo le Under 19 dei club che non iscriveranno una seconda squadra in C, e i restanti giocatori dei club iscritti. Saranno disposte le società a farli crescere nella seconda squadra rischiando di finire come la Lazio, retrocessa in Primavera 2? E le società impegnate in Youth League, chi faranno giocare?

Perché il progetto delle seconde squadre piace poco alle società di Lega Pro e anche uno come De Laurentiis? Il presidente del Napoli avrebbe preferito un campionato più performante come la B, teme che in C si finisca più a giocare a calci. Il contesto rischia di essere troppo “basso” per giovani talenti cui far fare le ossa. Dall’altra parte, i club di Lega Pro si sentono privati dalle seconde squadre del proprio ruolo di valorizzazione dei giovani della A, e almeno vorrebbero in cambio un indennizzo economico.

Quali sono i dubbi organizzativi che destano maggiori perplessità? Vanno ancora scelti i criteri con cui verranno selezionate le società di A che vorranno formare le seconde squadre. Conterà di più l’ultimo piazzamento o il lavoro nel settore giovanile? Lo scopriremo con un bando di prossima pubblicazione. Tanti dubbi anche sulle infrastrutture, che dovranno essere a norma per la Serie C: in quali stadi giocheranno? Probabile siano tutte costrette a emigrare fuori città. 5Sarà possibile il passaggio dalla seconda alla prima squadra? Sì, altrimenti verrebbe meno il senso del progetto. Il tesseramento è unico, per la società, che può attingere in qualsiasi momento dalla squadra B. Se per giocare nella 2a squadra ci sarà il “tetto” di 5 o 8 gare giocate nella prima, nessuna preclusione nel percorso contrario. Citiamo l’esempio del Betis, in Spagna. Loren Moron, classe ‘93, nella prima parte della stagione ha giocato nella filial. Poi è stato chiamato in prima squadra: 6 gol in 13 partite.