Tempi duri per i multiproprietari di club: Lotito e Setti nella bufera. E De Laurentiis?

Lotito e Setti contestati. E quando sorgerà il problema per Napoli e Bari, quale sarà la risposta delle due focose piazze?
06.04.2019 14:07 di  Massimo Poerio   vedi letture
Fonte: La Città
Tempi duri per i multiproprietari di club: Lotito e Setti nella bufera. E De Laurentiis?

Tempi duri per i multi-proprietari. Non è una semplice questione di “gelosie” tra tifosi. Il discorso è più complesso, ma di sicuro c’è che instaurare paragoni sui comportamenti d’uno stesso presidente in due piazze diverse diventa rischioso. Non a caso le ultime immagini di Claudio Lotito, che mercoledì sera nella sua “prima veste” di patron della Lazio dava “il cinque” a tutti i calciatori di Simone Inzaghi prima della gara (poi persa) contro la Spal a Ferrara, hanno fatto rumore tra i tifosi della Salernitana. La torcida granata è in aperta contestazione e gli ultras hanno fatto sapere, ove mai vi fosse stato bisogno di ribadirlo, che sulla diserzione non ci saranno passi indietro, almeno da parte della Curva Sud Siberiano. Dunque, anche nel prossimo match interno, tra otto giorni contro il Cittadella, i gruppi diserteranno l’Arechi chiedendo a tutti i supporters di seguirli come accaduto nella sfida con il Venezia. L’eco della protesta della tifoseria granata, intanto, ha superato i confini nazionali. L’altro ieri sera, durante la gara di Coppa di Germania tra lo Schalke 04 e Werder Brema, gli ultras di Gelsenkirchen, uniti ai sostenitori del cavalluccio marino da un fortissimo gemellaggio, hanno esposto uno striscione con lo stesso slogan che sabato scorso campeggiava all’esterno dell’Arechi: «Liberate la Salernitana». Insomma, lo scontro Salerno-Lotito continua, specie dopo i video del give me five del multi-patron con i giocatori della Lazio che da due partite il presidente ha ricominciato a seguire anche in trasferta, dove mancava da anni. Del resto, accadde lo stesso a parti invertite, nei primi anni dell’avventura salernitana, quando Lotito esaltava il feeling creatosi con il popolo granata, e di risposta la torcida laziale lo contestava con il coro: «Vattene a Salerno». Di sicuro, per questa “esperienza” nel reggere due società, il “magno” Claudio avrebbe consigli preziosi da dare a Maurizio Setti, presidente del Verona che a inizio gennaio ha acquistato anche il Mantova. Durante il recente big match tra i veneti e il Brescia, infatti, i tifosi gialloblu hanno lanciato stoccate al numero uno del club, già da tempo inviso a parte della tifoseria scaligera. Nel mese di novembre, gli ultras veronesi decisero di disertare lo stadio in segno di protesta verso la presidenza e da quando Setti ha rilevato pure il pacchetto azionario della società mantovana, militante in serie D, l’aria di contestazione verso l’imprenditore originario di Carpi è diventata pesantissima. Dopo le parole del multi-presidente, che dichiarò di puntare sul progetto Verona e di vedere nel Mantova soltanto una società satellite far crescere giovani talenti, Setti fu attaccato anche dal tifo virgiliano, non disposto a far da succursale ai rivali veneti. Qualche settimana più tardi, però, il pluri-patron ha raddrizzato il tiro, per evitare d’inimicarsi (pure) la piazza lombarda: «Splendida atmosfera a Mantova», ha detto. Stessa frase, con la chiosa «ecco il tuo habitat!», riportata dagli ultras della Sud del Bentegodi per invitare Setti a lasciare il Verona. Tempi duri, insomma. Chissà se chiederà consigli a Lotito. Lui di «vattene a Salerno» e «Salerno non è la Lazio» ne ha sentiti parecchi.