Team Altamura, un comunicato polemico e tante incongruenze: ecco quali

01.04.2021 12:35 di Stefano Sica   vedi letture
Team Altamura, un comunicato polemico e tante incongruenze: ecco quali

Lasciare per strada due punti all'ultimo giro di un match intenso e bellicoso, non fa piacere a nessuno. A maggior ragione se ciò avviene al settimo minuto di recupero e senza prove d'appello possibili. Ed è probabilmente questo stato d'animo che ha alimentato cattivi pensieri e inquietudini di chi, nella Team Altamura, ha stilato lunedì scorso un comunicato abbastanza duro nei toni. E che, indirizzato virtualmente al presidente della LND Cosimo Sibilia, non ha risparmiato nessuno: il Sorrento, "reo", a loro dire, "di non aver mai tirato in porta", e la direzione di gara del catanese Toro. 

"Egregio Presidente, con grande amarezza e sconforto scriviamo per raccontare quanto di incredibile sia accaduto nella gara di ieri in quel di Sorrento. E' solo l'ultima di una serie di gare condizionate dalle terne arbitrali e che condannano la nostra squadra a non portare mai a casa una vittoria meritata. Ciò che è accaduto ieri a Sorrento ha dell'incredibile. Gara sempre condotta dalla nostra squadra, tra l'altro sempre corretta ma condita da quattro  ammonizioni a nostro sfavore contro due agli avversari. Il Sorrento non ha mai tirato in porta ed ha raccolto due calci di rigore nelle uniche due volte in cui è riuscito ad entrare in area e che gli hanno permesso di riagguantare per ben due volte il risultato. Il primo, dubbio e generoso, il secondo addirittura concesso al minuto 98, a tempo abbondantemente scaduto dopo che erano stati segnalati addirittura sei minuti di recupero inspiegabili, dopo che il Team Altamura ha effettuato addirittura tre sostituzioni in simultanea, per un totale di cinque sostituzioni nel secondo tempo. Nonostante cio, non contento, l'arbitro ha deciso di protrarre per un ulteriori due minuti la gara senza nessuna valida motivazione! Una direzione di gara condotta sempre a favore dei padroni di casa, a condire il tutto, al minuto 90 e con il punteggio di 1-2, il nostro Antonio Croce è stato sbilanciato ed atterrato platealmente in area da dietro dal calciatore avversario, l'arbitro senza battere ciglio ha lasciato inspiegabilmente proseguire. Vogliamo ricordare che alla nostra squadra, durante la stagione, sono state più volte interrotte azioni da gol limpide per tempo scaduto e non oltre quello regolamentare. La gara di ieri è la perfetta fotografia della stagione. Potremmo proseguire all'infinito, da inizio campionato abbiamo subito decisioni a sfavore incredibili, la LND è piena di nostri dossier a riguardo, ma ora siamo stanchi, abbiamo raggiunto il culmine. I nostri ragazzi ieri hanno dato tutto quello che avevano, dopo un mese e mezzo di inattività e di problemi innumerevoli. Sono usciti dal campo distrutti, era una gara fondamentale per le nostre ambizioni, ci sono stati tolti due punti per decisioni inspiegabili e non è la prima volta! E' l'ennesima volta che si affidano le nostre gare a ragazzi mandati allo sbaraglio e che puntualmente ci penalizzano. Non sappiamo se sia malafede, ma il dato di fatto è che ci mancano tantissimi punti in classifica e tutto ciò ci capita ogni stagione, sono quattro anni che ogni qualvolta il Team Altamura prova a spiccare il volo gli vengono tarpate le ali. Siamo una squadra forte e competitiva, abbiamo dimostrato di poter stare nelle parti alte della classifica più volte, ma la sensazione è qualcosa o qualcuno non ci voglia lassù. Le associazioni sportive, soprattutto in questo momento storico così difficile, fanno sacrifici immani per tenere in piedi tutto questo spettacolo, ma quello vissuto ieri è uno scempio e non ha nulla a che fare con lo sport, il divertimento o la passione. Ci è stata tolta una vittoria meritata ed una grande gioia dopo un lungo stop. Questa è uno dei tantissimi motivi per i quali questa dirigenza lascerà a fine campionato, non può farlo ora perché deve necessariamente fare fronte agli impegni presi. Ciò che è andato in scena ieri ha del vergognoso e qualcuno deve assumersene le responsabilità".

Nel mirino, dunque, un overtime giudicato eccessivo e alcune scelte arbitrali relative agli episodi più controversi e decisivi. Partiamo da quest'ultimi. Nel finale di primo tempo, il Sorrento batte un calcio di punizione con Masullo: Cacace si avventa sul pallone e Baradji forse lo sbilancia alle spalle. Per Toro è rigore ma è, effettivamente, una dinamica difficile da giudicare. Insomma, non è chiaro quanto il contatto tra i due sia vigoroso. Il dubbio, come sottolinea l'Altamura, permane. Lo stesso club pugliese accenna tuttavia ad un presunto atterramento di Croce (servito da Langone) ad opera di Masullo, definendolo addirittura "plateale". Un episodio che cade in pieno recupero, poco prima della concessione del secondo penalty a favore del Sorrento. È evidente che, servendosi dello stesso metro di giudizio, anche questo "corpo a corpo" non può essere assolutamente definito da rigore. Anzi, le immagini in questo caso chiariscono ancora meglio la natura ininfluente del contatto, in quanto il terzino rossonero resta praticamente fermo senza neanche accennare a un minimo intervento. Va da sé che di plateale c'è solo la caduta dell'attaccante biancorosso. Peraltro qualche minuto prima, l'arbitro catanese, con una condotta ineccepibile per uniformità, aveva sorvolato su una presunta spinta di Lanzolla su Mezavilla in area sugli sviluppi di un calcio di punizione. Anche qui, l'ex Juve Stabia forse accentua la caduta e il tentativo di anticipo del difensore biancorosso appare corretto. Si arriva così alla concessione del secondo rigore per il Sorrento, ineccepibile e talmente solare da non poter lasciare alcun dubbio. Cassata si produce in un dribbling a rientrare e Langone va col piede destro ad impattare nettamente sulla caviglia sinistra del furetto rossonero. Nella sua intemerata, lo stesso club pugliese non sembra avanzare perplessità sull'evidenza del penalty, soffermandosi piuttosto sul minuto della concessione.

E qui arriviamo al secondo tema scottante sollevato dai murgiani: l'abbondanza del recupero decretato da Toro, in principio sei minuti. Al minuto 72.30, il Sorrento avvicenda Cesarano con Camara, subito dopo l'Altamura richiama Russo e Guadalupi per far posto a Pantano e Langone. I due calciatori sostituiti, con grande furbizia, rallentano platealmente l'uscita dal campo. Ed è in quel momento che si genera un primo parapiglia in campo tra gli atleti, tanto che si riprende a giocare solo al 75', ovvero due minuti e mezzo dopo. Ad integrazione di tutto ciò, vanno ricordate anche le astute perdite di tempo dei calciatori di Monticciolo messe in atto per buona parte della ripresa. Trucchetti leciti, insindacabili, che sono pane quotidiano in partite così viscerali. Ma che, si voglia o meno, sono stati utilizzati. Al minuto 83, il Sorrento usufruisce di un calcio di punizione (quello da cui scaturirà il presunto contatto tra Lanzolla e Mezavilla). L'Altamura ne approfitta per gettare nella mischia Bozzi al posto di Spano. Una volta perfezionato il cambio, il gioco tarda a riprendere per via di una serie di colpi proibiti in area. Tanto che l'arbitro decide di richiamare verbalmente i diretti interessati. Si riparte finalmente al minuto 84.30, ovvero 90 secondi più tardi. Al 90', Toro assegna sei minuti di recupero che sono nient'altro che la risultante non solo degli episodi appena descritti, ma anche di altri due cambi (uno per parte) e di ulteriore tempo accessorio perso. Non finisce qui: in pieno recupero, l'Altamura richiama Logoluso per far entrare Lorenzo. Sarebbero, per convenzione, ulteriori 30 secondi da recuperare. E quand'è che i murgiani vengono sanzionati col secondo penalty? Esattamente 30 secondi dopo il 96'. Quindi la "valida motivazione" di questa estensione dell'overtime c'è ed è prova di bomba. Questi i fatti, che fortunatamente nell'era dello streaming accessibile a tutti possono essere ricostruiti da chiunque (il Sorrento, ricordiamo, è una di quelle società che concede la visione delle gare interne). Lo "scempio" a cui fa riferimento il club biancorosso, deve esserci sfuggito. Che poi il campo abbia espresso determinati valori facendo emergere una maggior voglia degli ospiti di imporsi, come riconosciuto anche dal tecnico rossonero Pino La Scala, è fuori di dubbio. A maggior ragione ripensando alla mannaia Covid che ha tormentato troppo a lungo il gruppo di Monticciolo. Ma questo è un altro discorso.