Pro Patria, Pettarin: "Vorrei restare anche in Serie C"

22.05.2018 12:00 di Massimo Poerio   vedi letture
Fonte: la prealpina
Pro Patria, Pettarin: "Vorrei restare anche in Serie C"
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«Siamo già entrati nella storia di questa società. Ora proviamo ad andare in fondo anche nella poule scudetto». Giacomo Pettarin non è esattamente il tipo di giocatore che si accontenta: vincere, per lui, è una sorta di vocazione (la promozione conquistata con i tigrotti è la quinta della sua carriera).

E alla vigilia della trasferta di Gozzano, il centrocampista goriziano suona la carica: alla Pro Patria basterà un pareggio al “D’Albertas” (si gioca alle 16) per accedere alla final four che assegna il titolo italiano di Serie D. «La voglia di vincere anche questo titolo non ci manca di sicuro – garantisce “Jack” -. Certo, vincendo il campionato abbiamo già raggiunto quello che era l’obiettivo stagionale, ma confrontarsi con le altre prime è stuzzicante. L’anno scorso, col Mestre, siamo usciti nel girone dopo aver battuto il Cuneo e aver perso col Monza. Ora riprovo con la Pro Patria a fare l’accoppiata promozione-scudetto: se non dovessimo farcela non sarebbe la fine del mondo, ma ci proveremo».

L’obiettivo è cucire sulle maglie biancoblù – proprio nella stagione del centenario – lo scudo tricolore. «Alla Pro Patria mi sono trovato bene e non mi dispiacerebbe rimanere anche l’anno prossimo – spiega il playmaker biancoblù -. Naturalmente non devo decidere solo io, ma sarei contento se potessi togliermi altre soddisfazioni con questa maglia. Busto è una piazza stimolante per un giocatore: è tutto amplificato, le responsabilità come le gioie. Non gioco in Lega Pro da qualche anno (al Forlì nella stagione 2014-15, ndr) e sarei felice se potessi tornare a farlo con la Pro Patria. Sarà un campionato affascinante con tante sfide contro avversari blasonati e qualche storica rivale». A proposito, quali sono le differenze maggiori tra una categoria e l’altra? «In C serve velocità di pensiero e di esecuzione nello sviluppo del gioco. C’è meno tempo per ragionare. E anche a livello fisico bisogna essere ben strutturati».

Alcune caratteristiche restano invece delle costanti a prescindere dalla categoria: una su tutte, l’unità d’intenti del gruppo, una delle chiavi del trionfo biancoblù: «Fin dai primi giorni di ritiro si è creata tra di noi un’alchimia che alla lunga ha fatto la differenza – sottolinea “Petta” -. Chi ha costruito la squadra ha valutato gli uomini oltre che i calciatori, e questo ha pagato. Siamo sempre rimasti compatti e concentrati, anche nei momenti difficili, quando siamo riusciti a isolarci da qualche critica che inevitabilmente arriva quando le cose non vanno bene». Alla fine la forza del gruppo biancoblù ha avuto la meglio su tutto e tutti: «Siamo entrati nella storia di questa società – commenta Pettarin -, ed è bello che il nostro lavoro abbia permesso alla Pro Patria di tornare in una categoria più consona al proprio blasone. Spero – auspica il centrocampista – che nella prossima stagione lo “Speroni” sia sempre pieno com’è stato nella partita contro il Darfo».