Adriese, Florindo: "Avversarie agguerrite ma lavoriamo per un sogno. Difficoltà delle nobili decadute in D? Il motivo è tattico"

Fonte: a cura di Marco Pompeo
Adriese, Florindo: "Avversarie agguerrite ma lavoriamo per un sogno. Difficoltà delle nobili decadute in D? Il motivo è tattico"

Per chi ha meno dimestichezza con le squadre di Serie D, a vedere la classifica del girone C verrebbe da pensare che l'Adriese capolista rappresenta la classica favola, la cenerentola di turno che mette in riga tutte le altre.

La realtà è ben diversa. Il club, dopo il quinto posto dello scorso campionato, quando terminò con 56 punti, ha deciso di puntare forte su questa stagione. E per migliorarsi ha chiamato in panchina il giovane emergente Michele Florindo (38), al suo quinto anno da trainer dopo le esperienze con Piovese in Eccellenza ed Este in D. Un allenatore con le idee chiare e tanta ambizione. Il suo è un calcio propositivo non a parole ma con i fatti. Trame di gioco palla a terra e baricentro alto, costruendo l'azione a partire dalla difesa. A raccontare perciò la capolista nessuno ha più titolo a farlo che lo stesso Florindo che cordialmente si è concesso alle domande di NotiziarioCalcio.com.

Di solito si chiede agli allenatori, qual è il vostro segreto. Invece le voglio chiedere, qual è il lavoro che c'è dietro una squadra come l'Adriese ad essere capolista?
"Il lavoro è tanto davvero. Siamo partiti per fare un buon campionato ma è dal venti luglio scorso che stiamo lì io ed i miei collaborati, la squadra, la società, lo staff ed abbiamo costituito un gruppo di lavoro importante e che va in un unica direzione e questo ci ha portato fino a questo momento ad ottenere dei risultati importanti".

Cosa le ha chiesto esattamente la società ad inizio stagione?
"Il club mi ha chiesto di migliorare la posizione della scorsa stagione e cercare di stare nelle prime tre posizioni. Ed è stato il motivo per cui sono stato convinto di venire ad allenare l'Adriese. Perchè le mie ambizioni coincidevano con quelle della società".

La classifica dice che il girone C è molto aperto per la lotta al vertice. In sette punti ci sono probabilmente tutte quelle che ambiscono al salto di categoria da Campodarsego, Arzignano, Union Feltre, Delta Porto Tolle... secondo lei la classifica rispecchia i valori visti sin qui?
"Fino ad esso penso di sì. Noi rispetto alle dirette concorrenti abbiamo sin qui espresso qualcosa in più. Normale che ora nel girone di ritorno bisogna continuare a fare bene e migliorare in alcuni aspetti perchè le avversarie sono agguerrite ma noi vogliamo fare del nostro meglio per restare là in cima. Avversario principale? Non saprei chi indicare, sono tutte ottime squadre. La differenza la farà da marzo in poi chi ha più qualità, più birra e determinazione ed anche, magari, quel pizzico di fortuna che non guasta mai".

Il difetto maggiore da migliorare sta nell'equilibrio della squadra in campo?
"Si. È normale che qualcosina nell'equilibrio lo dobbiamo migliorare. Siamo il migliore attacco ma abbiam preso qualche gol di troppo. È anche vero che proponiamo un gioco molto propositivo e questo ci ha permesso di mettere i nostri attaccanti nelle condizioni di fare bene. Sicuramente stiamo lavorando anche sull'equilibrio perchè nel girone di ritorno troveremo squadre ancora più chiuse e dobbiamo lavorare e stare attenti sulle situazioni di ripartenze. Stiamo cercando di migliorare anche questo aspetto".

Mancano pochi giorni alla fine del calciomercato professionistico che permette determinati movimenti anche ai club dilettanti. Voi state bene così?
"Sono soddisfatto assolutamente della mia rosa. C'è il direttore però che è sempre in movimento e non escludo che possa accadere qualcosa di qui alla fine".

Domenica prossima c'è il Montebelluna. Che gara si aspetta?
"Sono una buona squadra arricchita di individualità importanti come il loro portiere, come Fasano e Mortaro. Sarà una partita dove dovremo essere bravi soprattutto nel momento in cui stiamo attaccando perchè loro sono bravi in contropiede. Dobbiamo essere bravi a limitarli in questo aspetto mettendo in campo come sempre una squadra vogliosa di proporre gioco e di fare gol".

Probabilmente è presto per parlarne, ma il futuro di Florindo sarà ancora alla guida dell'Adriese? Anche in caso di Serie C?
"Innanzitutto, se a fine stagione dovessimo essere ancora lì realizzeremmo un sogno. Sinceramente sia io che la società siamo concentrati sul presente e non abbiamo ancora parlato di futuro. Io lavoro per fare bene e quindi per una riconferma".

Un'ultimissima domanda. Mai come quest'anno in Serie D ci sono tantissime nobili decadute del calcio italiano. Piazze importanti, con tanto seguito che pure hanno fatto o stanno facendo fatica nel massimo campionato dilettantistico nazionale. Lei come se lo spiega?
"Secondo me è un discorso tattico. Tante squadre, anche le cosiddette piccole, si sono evolute tatticamente anche nella fase di non possesso. Magari ti aspettano lì, stanno un po' più basse, con la prima punta a metà campo e poi riescono a metterti in difficoltà in ripartenza. Bisogna dare merito quindi agli allenatori ed al processo di crescita di queste squadre. Scarsa qualità tecnica in D? Non sono d'accordo. Si è alzato il livello anche dal punto di vista tecnico. Con la scomparsa della C2, molti giocatori sono scesi di categoria innalzando naturalmente il livello".