Delogu: «Stop Dilettanti? Ecco la data reale della ripresa. Una parte del calcio scomparirà»

19.05.2020 14:30 di  Nicolas Lopez   vedi letture
Delogu: «Stop Dilettanti? Ecco la data reale della ripresa. Una parte del calcio scomparirà»

Pietro Delugu ci aveva visto lungo, in tempi non sospetti, su come il coronavirus avrebbe compromesso l'attuale stagione sportiva soprattutto per la C e la Serie D. Ora la parola fine alla stagione 2019-2020 pare davvero ad un passo. Per tale ragione abbiamo contattato lo stesso tecnico ex Acri.

Mister, sembra ormai arrivato il momento ufficiale del rompete le righe tra i dilettanti. Lei l'aveva detto con enorme anticipo...
«Sapete come la penso, secondo me anche la serie A non ripartirà. Se dovesse ripartire non riuscirà a terminare la stagione, ma dovrà "fingere" di ripartire per avere forza giuridica in un eventuale (certo) contenzioso contro Sky per la storia dei diritti Tv. La lega di serie A, deve dimostrare di fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per portare a termine il campionato».

Secondo lei neppure i club, quindi, credono realmente alla ripartenza?
«Certo, sanno anche e soprattutto loro che è impossibile terminare la stagione, organizzazione, costi, logistica, sacrifici inutili, per seguire una strada che diventerà un buon alibi, ed aiuterà a perdere meno soldi possibili. Per il resto sarebbe ora che si pensasse ad organizzare la nuova stagione, dove ci sarà tanto lavoro da fare per riorganizzare le varie leghe. A mio parere ad ottobre i campionati riprenderanno tutti, anche nei dilettanti».

A soffrire di più la situazione potrebbe essere protrebbero essere proprio i Dilettanti secondo l'opinione comune. Lei è d'accordo?
«Non credo, anzi, potrebbe essere l'occasione giusta per rivalutare un po' di meritocrazia. Nessun dirigente è obbligato a fare calcio dilettantistico, chiunque ha da rimetterci tempo e denaro. Gli sponsor latiteranno, e molti cacciatori di sponsorizzazioni dovranno inventarsi un altro mestiere in altri settori. Si perderà quel 30% di personaggi che indiscutibilmente di calcio capiscono poco, e agiscono in un modo opposto fra ciò che promettono di dare e fare, e ciò che danno e fanno effettivamente. Nella malasorte che il COVID-19 ha portato, sta dando l'occasione agli addetti ai lavori onesti e capaci, di ripulire tanti settori della giungla quotidiana, compreso quello calcistico. Anche se certi comportamenti di pseudo dirigenti non potrebbero essere tali se non trovassero terreno fertile».

In che senso?
«Molti allenatori ed atleti ogni anno sono alle dipendenze di questi dirigenti, quasi sempre gli stessi, che magari cambiano città, ma il giochino è sempre il medesimo: non erogano i rimborsi spesa promessi. Mi domando, perché questi "dipendenti" ogni anno firmano il tesseramento pur sapendo come andrà a finire? Per fare curriculum ? Poi a dicembre si lamentano che non hanno preso un euro. Ho la sensazione che questa categoria di dirigenti sparirà, ma anche certi miei "colleghi" ed atleti avranno difficoltà ad accasarsi».

Le sue sono solo supposizioni oppure ha in mano elementi tangibili?
«Certo, siamo a maggio, in una situazione complessiva catastrofica, eppure da nord a sud, ho riscontri di società che si stanno muovendo sul mercato in modo serio. Ciò che perderemo sarà una parte del mondo del calcio che non era positiva, una parte marcia».

Per quanto concerne il suo futuro, qualcosa bolle in pentola?
«Vedremo, i contatti sono parole, i contratti di adesso valgono zero, occorre aspettare il 1° luglio per firmare ma ci sentiremo prima, appena ci saranno novità. Per ora aspettiamo di porre ufficialmente la parola fine alla stagione 2019-20, che cincischiando sull'organizzazione e la programmazione, si pregiudica anche la partenza della prossima».

Allora ci risentiremo presto...
«Certo, per parlare di calcio giocato con la palla che rotola. Grazie».