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D'Agostino: "Gelbison, quadriennio fantastico. Portieri penalizzati dalle regole"

23.07.2019 11:40 di  Stefano Sica   vedi letture
ESCLUSIVA NC - D'Agostino: "Gelbison, quadriennio fantastico. Portieri penalizzati dalle regole"

Si è aggregato ieri pomeriggio al gruppo dell'Equipe Campania di stanza a Mugnano, accompagnato dai sogni e dalle ambizioni di sempre. Primo giorno di allenamento per Bernardino D'Agostino, estremo difensore classe '93 rimasto libero dopo un quadriennio trascorso alla Gelbison. Per lui è stato un po' un ritorno all'ovile, avendo sposato già diversi anni fa il progetto del coordinatore AIC per la Campania, Antonio Trovato. Sudore e tanta fatica agli ordini del trainer Giovanni Di Fiore, in attesa di raggiungere la forma fisica migliore. Con lui abbiamo fatto il punto sull'esperienza cilentana e sui nuovi scenari che possono vederlo protagonista. 

Quattro stagioni non sono una semplice comparsa...

"Sono stati quattro anni positivi sia a livello personale sia di squadra. Abbiamo lottato sempre per salvarci ma in una circostanza, con mister Pepe, siamo andati persino ad un passo dai play-off. Quest'anno ci siamo salvati all'ultima giornata ed è stata forse la stagione più difficoltosa insieme alla prima, quando la spuntammo ai play-out. Di regola sono sempre stato utilizzato da titolare, a parte questo campionato dove ne ho saltate nove per l'esigenza di dover impiegare talvolta un under, Viscido. Credo di aver fatto bene, di sicuro sono cresciuto molto. Venivo dalla C ma questo conta poco: esco da questa esperienza molto più maturo e completo. Anche coi tifosi e la vecchia proprietà ho costruito un rapporto stupendo, mi sono sentito stimato e ben voluto da tutti. Quattro anni sono tanti, lasciano sempre qualcosa nell'animo. Io in campo do sempre il cuore, e anche fuori ho rispetto per tutti. Questo è stato sicuramente apprezzato".

A cosa è stata dovuta la mancata riconferma?

"Diciamo che col cambio della società e del mister, si sono fatte scelte diverse in chiave under. Come secondo, tra l'altro, sarei costato troppo per come mi è stato detto. Peccato, io sarei rimasto anche se devo essere onesto: difficilmente avrei accettato di fare da vice a un under. Voglio sottostare a una normale competizione, ma non mi va di essere schiavo della regola. Qualcuno comunque si è fatto vivo, come il Lanusei. Poi non si è trovato l'accordo".  

Vi sareste potuti salvare con meno patemi però: a un certo punto la vostra posizione in classifica non lasciava presagire grossi problemi.

"Dopo la sconfitta in casa col Sorrento siamo incappati in una serie di scivoloni. Siamo andati in difficoltà e ci siamo salvati solo all'ultima giornata e grazie alla vittoria del Nardò. L'importante comunque è avercela fatta". 

In serie C si è andati nella direzione di una limitazione degli under ai fini del minutaggio. In D lo scenario resta lo stesso. E questo finisce per penalizzare quelli come te.

"Storia ormai nota. Peraltro questa regola penalizza i portieri più di tutti. Ma anche il giovane finisce per essere danneggiato: lo si sfrutta per tre anni e poi lo si getta via. Non credo che a 21 anni un atleta possa essere considerato vecchio in D e poco esperto in C. E' un controsenso totale. Poi ognuno ha il suo processo di crescita: tre anni possono essere sufficienti per qualche portiere, per altri non lo sono. E ognuno ha i suoi tempi di maturazione".

Aversa, settore giovanile, prima dei rirorno in Seconda Divisione. Poi Pomigliano, Sarnese, Casertana e Gelbison. A chi ti senti di ringraziare per questa tua lunga full immersion?

"Ognuno mi ha lasciato qualcosa e li ringrazio tutti. A partire da mister Pasquale Centofanti passando per Mimmo Torre, Remo Chiappa, Carmelo Roselli, Vincent Credendino, Bartolo Esposito, Francesco Cotugno e Carlo Pagliarulo".

Delusioni?

"Diciamo che è successo alla fine della mia esperienza a Caserta. Sono rimasto fermo sei mesi. Avevo un accordo per restare con Nicola Pannone, che comunque reputo calcisticamente un padre in quanto mi ha seguito in tutto il mio percorso. Poi si sono fatte scelte diverse per una serie di ragioni che dalla sua parte potevano essere pure legittime. Tuttavia ci sono rimasto male. Capita. Poi ho avuto la chance Gelbison, dopo aver rescisso a luglio con la Casertana ed essermi allenato con l'Equipe".

L'Equipe, il tuo mondo...

"Se non fosse esistita in quel preciso momento storico, avrei smesso di giocare già quattro anni fa. Non finirò mai di ringraziare Antonio Trovato: è intanto una persona fantastica, e poi ci fornisce una opportunità unica. Tra i portieri che lavorano qui a Mugnano, ho ritrovato Raoul Lombardo. Lo conoscevo già, avendolo affrontato tante volte da avversario. E' un grosso portiere e non so come anche lui possa essere ancora svincolato. Gli altri li sto conoscendo ora: è un gruppo di numeri uno molto giovane ma, per come ho avuto modo di vedere, con tantissima vglia di lavorare e di apprendere".