Montespaccato, il presidente Monnanni a NC: "Pronti anche per la serie D"

Montespaccato, il presidente Monnanni a NC: "Pronti anche per la serie D"

Per il Montespeccato Savoia il campionato si è fermato sul più bello: primo posto in classifica nel girone A di eccellenza laziale, con tre punti di vantaggio sul Real Monterotondo Scalo e sei sul Tivoli. Ovvio, dunque, che la società sia interessata al destino di questa stagione.
Di questo ed altro abbiamo parato con Massimiliano Monnanni, presidente del sodalizio laziale: "Non mi aspettavo tale rendimento. Noi siamo all'interno del programma Talento e Tenacia, siamo arrivato qui con l'obiettivo di salvare la realtà sportiva del territorio, e mi riferisco alla scuola calcio soprattutto. Avere una prima squadra che ha buoni risultati, però, ha aumentato la vicinanza del pubblico, con il Tivoli c'erano oltre 800 persone allo stadio. Siamo alla seconda stagione qui, volevamo dare visibilità ai ragazzi del quartiere Montespeccato, facendo bella figura, ma non pensavamo di poter condurre la classifica".

Sulla possibilità di salire serie D: "Dal punto di vista strutturale, abbiamo già un accordo in atto con il Ministero dell'Istruzione, per l'adeguamento dell'impianto, così da metterlo a disposizione anche degli istituti. Lo adegueremo a livello di sicurezza, aggiorneremo il manto ed aumenteremo la polifunzionalità dell'impianto, in modo da destinare lo stadio anche a chi non pratica sport agonistico. Le scuole la mattina potranno utilizzare gratuitamente la struttura. Dovevamo partire a Giugno, vedremo cosa succederà. Dal punto di vista societario, proprio il programma Talento e Tenacia mira a rafforzare le competenze dei ragazzi. L'obiettivo del programma è valorizzare le attitudini dei ragazzi che fanno sport in chiave di inserimento professionale. Chi oggi è con noi da diversi anni lavora anche in palestra ed all'interno della Polisportiva Montespaccato. Siamo pronti".

Sul futuro del campionato: "Il calcio oggi non è nei nostri pensieri, bisogna fare di tutto perché ognuno si assuma la responsabilità per uscire da questa situazione. Sarebbe bello finire il campionato, significherebbe aver superato la fase di emergenza. Nessuno è in grado di saperlo, ci rifaremo alle decisioni prese dalle autorità competenti, governo e Figc. La cosa importante non è tanto finire il campionato, ma dare la possibilità al calcio dilettantistico di continuare ad esistere. Non mi riferisco tanto all'attività agonistica, ma l'attività di base avrà maggiori difficoltà. Da quando siamo arrivati, qui abbiamo abbassato del 25% la retta della scuola calcio, ma non tutte le società hanno questa possibilità".