Rimini, Pastore a NC: "Soddisfatti dell'assemblea, serve eliminare il PA"

11.05.2020 13:45 di  Matteo Mosconi   vedi letture
Rimini, Pastore a NC: "Soddisfatti dell'assemblea, serve eliminare il PA"

Una stagione molto complicata quella che ha visto protagonista il Rimini, ma, a meno di clamorosi stravolgimenti, i biancorossi parteciperanno anche il prossimo anno alla serie C. Arrivato a dicembre per dare una scossa all’ambiente, Ivano Pastore, direttore sportivo dei romagnoli, è stato contattato in esclusiva dalla nostra redazione, e, con grande disponibilità, ci ha rilasciato alcune dichiarazioni molto interessanti:

Direttore, in quanto addetto ai lavori del Rimini, sei soddisfatto di quanto deciso dall’assemblea di Lega lo scorso 7 maggio?

“La soddisfazione non è soggettiva, ma è legata al fatto che finalmente, una delle rare volte, quasi tutti i presidenti si sono trovati d’accordo riguardo le linee guida da attuare. Probabilmente è stata proprio questa la soddisfazione più grande, indipendentemente dalla società di appartenenza”.

In teoria, dunque, il Rimini dovrebbe partecipare al prossimo campionato di C, nonostante le difficoltà di quest’anno: come ti spieghi questo campionato di sofferenza? E come verrà impostato il prossimo?

“Intanto, com’è giusto che sia, la Lega Pro fa delle proposte, sarà poi il Consiglio Federale a decidere: di conseguenza, non sappiamo ancora se ci sarà una ripresa del campionato, una salvezza a tavolino oppure una retrocessione a tavolino. Le possibilità sono tante e sono tutte, in percentuale diversa, attuabili. Se il Rimini dovesse ripartire dalla serie C, dovremo capire quelle che saranno le possibilità del presidente, che comunque ha già assicurato la presenza della squadra ai nastri di partenza, nonostante la crisi forse peggiore a livello economico vista dal dopoguerra. Ci regoleremo in base ai parametri che saranno stabiliti dalla società. Per ciò che concerne questa stagione io sono arrivato a dicembre, ho seguito la prima parte della stagione e abbiamo invece inciso sulla seconda: ho e abbiamo cercato di sistemare alcune cose che non ci piacevano o ci convincevano poco. Credo che in gran parte ci siamo riusciti: abbiamo fatto nel girone di ritorno nove punti in otto partite. Se il campionato dovesse riprendere, potremmo centrare la salvezza tranquillamente”.

Le questioni più bollenti del momento sono la decisione legata alla quarta promossa in serie B e la scelta del blocco dei ripescaggi dalla serie D: cosa pensi di queste decisioni?

“Sulla quarta promossa credo sia stato scelto il metodo che consenta meno ricorsi possibili, che è un po’ la linea scelta negli ultimi anni dalla serie C. Adottando un criterio già utilizzato e stabilito dalla Uefa, credo che nonostante gli scontenti, i ricorsi saranno inferiori al solito. Per quanto riguarda il blocco dei ripescaggi dalla quarta serie, l’ho già detto in altre interviste e lo ripeto: per me ha poco senso, per il semplice fatto che se vi è la possibilità di far salire piazze importanti ed economicamente in regola, non vedo perché non si debba concretizzare questa opportunità. È giusto che, nel caso ci siano posti vacanti, esse possano accedere ad una categoria superiore. Io sono a favore delle riforme, ma queste devono essere impostate ed attuate mediante decisioni, non per selezione naturale!”.

In vista della prossima stagione, a tuo avviso, ci sarà un bagno di sangue per ciò che concerne le iscrizioni delle società oppure si riuscirà a bloccare questa emorragia?

“Questo dipende moltissimo da alcune modifiche che potrebbero entrare in vigore dalla prossima stagione, come la fideiussione da versare o il PA da abolire: se pensiamo che in serie A quest’ultimo non c’è, abbiamo detto tutto. È insensato sottrarre ad un presidente di un piccolo club dei soldi direttamente dalla sua azienda per ripianare perdite nemmeno così eccessive. Se dovessero abbattere questi problemi, io credo che molte società riusciranno ad iscriversi senza problemi. Pensare però alle dichiarazioni di alcuni presidenti di serie D, come quelle rilasciate dal numero uno del Matelica (“Difficilmente faremo la C il prossimo anno”, ndr), fa capire la complessità della serie C, nel caso in cui la situazione rimanesse questa”.