San Tommaso, Del Gaudio: «Retrocediamo d'ufficio. E le squadre che dovevano essere penalizzate?»

San Tommaso, Del Gaudio: «Retrocediamo d'ufficio. E le squadre che dovevano essere penalizzate?»

Il San Tommaso ha un piede e mezzo in Eccellenza. Quando si è fermato il campionato la matricola avellinese era penultima nel girone "I" con ventuno punti, appena tre dalla terzultima Marsala, con ancora otto gare da giocare e ventiquattro punti in palio. La Lega Nazionale Dilettanti ha proposto però alla Figc di far retrocedere le ultime quattro ed allora il futuro dei biancoverdi è spacciato.

In molti davano comunque per difficilissima la possibilità di salvarsi del San Tommaso, ciò nonostante ci sono alcune cose che proprio non vanno giù al club irpino. A parlare alla nostra redazione di quanto accaduto è il direttore sportivo Franco Del Gaudio: «Sinceramente sto cercando di darmi una spiegazione di quanto accaduto ma ancora, ad oggi, non me la so dare. I verdetti, da quando esiste il calcio, lì dà il rettangolo di gioco ed essere retrocessi d'ufficio non è semplice da accettare con tanti punti ancora in palio e non solo. Il regolamento prevede sì che debbano retrocedere le ultime quattro in classifica ma due direttamente e le altre due attraverso i play-out e non c'è scritto da nessuna parte che debbano retrocedere terzultima e quartultima. Poi, nel nostro raggruppamento erano già calendarizzate dagli organi competenti udienze in cui si dovevano decidere punti di penalizzazione da assegnare a società nostre concorrenti. Il Marsala avrebbe dovuto subire dai tre ai sei punti di penalizzazione, stessa cosa vale per il Roccella. Allora, vuoi adottare questo criterio di fermare il campionato così come è? Però prima sistema la classifica con le dovute penalizzazioni. Questo ci avrebbe permesso di scalare posizioni determinanti poi in ottica di un eventuale ripescaggio. In più, con la cosidetta "norma Gravina" non si può che effettuare un ricorso al CONI ed eventualmente al TAR del Lazio, ricorsi che prevedono una procedura molto lunga e sono costosissimi. Quindi non si può che intravedere una cattiveria di fondo in ciò che è stato deciso. Alle trentasei società retrocesse così dalla LND è stato inferto un colpo durissimo. Più della metà di queste ultime, secondo me, potrebbero decidere di non continuare la propria avventura calcistica. In alcuni gironi del nord, c'erano alcune squadre che dovevano addirittura giocare ancora dieci-undici gare. Stiamo scherzando? Come sì può pensare di fare retrocedere squadre che potevano ancora conquistare sul campo 30-33 punti? Sibilia aveva detto che sarebbero rimasti scontenti in pochi... non mi pare affatto. Ci si dimentica dei grossi sacrifici che fanno i club, a cominciare da trasferte lunghissime che hanno costi importanti per i piccoli club. Già patiamo di queste problematiche, per le quali mi pare non ci sia mai stato interessse. Che dire, aspettiamo il Consiglio Federale della Figc e poi vediamo perché ad oggi c'è solo incredulità e sgomento».