Savoia, il diesse Mignano: "Campilongo allenatore stratosferico. Cerignola forte ma noi ce la giochiamo. Qui piazza da B".

07.05.2019 14:30 di Marco Pompeo Twitter:    vedi letture
Savoia, il diesse Mignano: "Campilongo allenatore stratosferico. Cerignola forte ma noi ce la giochiamo. Qui piazza da B".
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Il Savoia ha centrato l'obiettivo: la vittoria di ieri in casa della Gelbison ha permesso al sodalizio di Torre Annunziata di conquistare i play-off. Considerando i competitor del girone "H", un risultato di rilievo per la società campana. Con la fine della regular season è tempo però anche di bilanci al netto di quanto accadrà di qui in avanti. Per tirare le fila della stagione abbiamo ascoltato il direttore sportivo Marco Mignano.

Play-off conquistati. Per la storia del Savoia può sembrare quasi scontato ma con le mille difficoltà attraversate durante la stagione, in particolar modo logistiche, è invece un grande obiettivo. Concorda?
"Assolutamente sì. Il medico, ahimé, dice sempre come stai e non come stavi. Il Savoia ha trascorsi importanti che sono oggi solo un ricordo. Noi abbiamo centrato un risultato eccellente e questo non solo per le note difficoltà logistiche. Abbiamo giocato senza attacco per due mesi, senza centrocampo un altro mese. In partite importanti non avere ad esempio un elemento come Del Sorbo, che all'inizio della stagione ha stretto anche i denti, è qualcosa di rilevante e lo si sta vedendo con il contributo determinante che ci ha dato dal suo rientro. Lo stesso Diakitè che quando è arrivato non era nella migliore condizione psico-fisica. Abbiamo lavorato per riportarlo al top ed anche il suo peso oggi non è relativo. Tanti giocatori ora stanno in una condizione importante e di ciò va dato merito allo staff tecnico".

Il Savoia ha saputo anche aggiustare il tiro durante il campionato con il cambio di allenatore che alla fine si è rivelato azzeccato. Cosa ha dato Salvatore Campilongo a questa squadra?
"Prima di tutto io voglio ringraziare mister Squillante che penso abbia fatto un buon lavoro e se abbiamo fatto dei risultati il merito è anche suo e ciò non va dimenticato. Salvatore Campilongo per me è un allenatore stratosferico, un tecnico che insegna calcio. Ci ha dato tranquillità, che era ciò che ci mancava. Ci ha dato consapevolezza dei nostri mezzi e coraggio, ha portato la squadra ad una condizione fisica davvero ottimale. Mi chiedo davvero cosa ci faccia in queste categorie".

Lei arrivava dall'incredibile stagione scorsa con l'Ercolanese, che conquistò i play-off. Cosa è cambiato quest'anno per lei?
"Qualcuno ha travisato le mie parole riguardo al raffronto di cui ho già parlato nel post partita. Ho detto che quest'anno ho esultato di più rispetto allo scorso campionato e voglio chiarire bene il motivo. Noi siamo arrivati arrivati a Torre Annunziata dovendo fare i conti con tanta diffidenza che è normale visto che si tratta di una piazza passionale e che vuole vincere. Abbiamo lavorato con costanza e perseveranza ottenendo risultati, lavorando su un progetto che è più difficile rispetto a chi va a svenarsi per fare la squadra. Ci è voluto un po' di tempo ma ci siamo riusciti. Le critiche ricevute a livello personale mi sono servite da stimolo e mi hanno fatto crescere tanto a livello personale. Ovvio, quindi, che abbia esultato di più considerando il grande lavoro svolto da tutti i componenti della società e le tantissime problematiche affrontate questa stagione. Giocare quattro mesi lontano dal Giraud, ad esempio, non è cosa da poco. Basti pensare al clima che trovano in casa nostra le squadre avversarie. Raggiungere il quarto posto, parimerito col Bitonto, in questo modo è davvero qualcosa di speciale. Noi, oltre ai soldi, abbiamo messo le idee laddove le altre hanno preferito aumentare gli esborsi, centrando un risultato che per noi è quasi stato come vincere un campionato".

Che obiettivo si pone ora il Savoia ai play-off?
"L'obiettivo è per noi molto importante: stare un'altra settimana insieme che per noi è una gioia. Conosciamo il valore del Cerignola, che per me è la maggiore candidata a vincere questi play-off, ed il suo blasone ma noi siamo consapevoli che ce la possiamo giocare con tutti con la tranquillità e la serenità che ci trasmette il nostro tecnico".

Già nelle scorse stagioni il suo nome è stato accostato a club di Serie C. Ha già scelto il suo futuro?
"Sono legato nella vita alla proprietà, alle famiglie Annunziata e Mazzamauro. Sicuramente degli apprezzamenti ci sono stati ed è normale che ognuno, in base alla propria professionalità, voglia migliorarsi però io posso dire che con la mia società c'è massima sintonia ed in più io sono in una piazza che ha tutto, una piazza da Serie B. Dobbiamo solo creare i presupposti per arrivarci. Al futuro, quindi, rispondo che non ci penso. Penso al mio presente che è il Savoia ed è il Cerignola".