Tolentino, il diesse Crocetti: «Nostra organizzazione fa invidia a tanti club di Serie C. Recanatese merita la vittoria»

26.03.2022 09:00 di Marco Pompeo Twitter:    vedi letture
Tolentino, il diesse Crocetti: «Nostra organizzazione fa invidia a tanti club di Serie C. Recanatese merita la vittoria»

In questo momento particolarmente difficile per il calcio italiano, con l'eliminazione dal Mondiale in Qatar per gli azzurri di Roberto Mancini, è quanto mai importante portare degli esempi virtuosi. Perché seppure gocce nell'oceano del movimento calcistico nostrano, di esempi positivi, che potrebbero realmente ispirare la ripartenza del pallone italico, ce ne sono.

Uno di questi arriva proprio dalla Serie D, dove il Tolentino fa calcio così come si dovrebbe: con un budget corretto per le proprie esigenze, lavorando con i giovani e per i giovani. Con la prima squadra che attinge a piene mani dal proprio settore giovanile, valorizzando i ragazzi che crescono in un progetto pluriennale e non estemporaneo come accade troppo spesso e non solo nei Dilettanti. Un percorso che ha permesso alla squadra di essere in lotta oggi per il secondo posto in classifica ed aver uno score contro la capolista a favore con una vittoria pesante ottenuta in casa della Recanatese ed un pareggio tra le mura amiche.

Per questo la redazione di NotiziarioCalcio.com ha voluto parlare con uno degli artefici del grande lavoro del club cremisi: il direttore sportivo Giorgio Crocetti.

Direttore, ad inizio stagione avete puntato anche stavolta sulle riconferme e su una squadra ancora più giovane. Avete perso due pedine fondamentali come Labriola e Ruggeri che sembravano molto difficili da rimpiazzare ed invece siete riusciti a fare anche meglio.
«Sono anni che puntiamo sulla riconferma del gruppo squadra e dello staff tecnico. Il fatto di puntare su un gruppo consolidato sapevamo che ci avrebbe permesso di non avere problemi di spogliatoio. Siamo stati bravi poi nei nuovi arrivi perché chi è venuto si è integrato benissimo e sta dando un apporto importantissimo anche a livello tecnico».

In un campionato con tante squadre attrezzate, dalla Recanatese al Trastevere passando per Notaresco, Sambenedettese, Fano, Fiuggi e lo stesso Pineto. Si aspettava, ad oggi, di essere lassù in classifica?
«Lo speravamo perché avevamo comunque delle buone sensazioni. Ce lo aspettavamo forse no. Perché comunque stiamo veramente facendo molto bene rispetto a quello che la società ci ha chiesto sin dall'inizio che era la permanenza nel campionato di Serie D e la valorizzazione dei giovani. Noi siamo andati oltre in entrambi gli obiettivi. Perché siamo primi non soltanto nel girone F ma in tutta Italia per quanto concerne la speciale classifica della valorizzazione dei giovani. E per quanto riguarda i risultati, in campionato abbiamo un ruolino di marcia importante e sinceramente ci fa piacere perché è il giusto merito per i ragazzi e per lo staff».

Si racconta di un grande clima in casa Tolentino. Con giocatori contenti di far parte di questa grande famiglia nonostante magari offerte economicamente più importanti ricevute.
«È la nostra forza. Va rimarcata ed evidenziata la serietà della società. Una società che ha un budget basso per la categoria, ma che rispetta puntualmente gli impegni presi e questo da tranquillità ai ragazzi. Nello stesso modo ci permette di lavorare con assoluta serenità e credere in quello che stiamo facendo. E questa serenità in qualche modo riusciamo a trasferirla ed a contagiare i ragazzi che si trovano bene con noi. Lo scopo del Tolentino poi è sempre quello di essere da vetrina, non deve mai essere un punto d'arrivo. Quindi questa opportunità per tanti ragazzi è importante e per questo decidono di venire o di restare con noi».

Volendo immaginare un futuro sportivo ancor più roseo, in questo momento il Tolentino avrebbe tutte le carte in regola per giocare in Serie C oppure non è ancora strutturata per tale campionato?
«A livello organizzativo lo è. Se a livello di budget posso solo pensare di approcciare alla Serie C è una domanda a cui non so rispondere. Credo comunque che il presidente debba lavorare molto perché il nostro budget è davvero molto basso rispetto ad altre realtà. Riguardo allo strutture, bisognerebbe fare piccoli lavori di adeguamento ma il nostro stadio è veramente un bello stadio rispetto anche a tanti altri che ci sono nel girone F. Inoltre abbiamo diverse strutture: due campi ad undici in erba appena terminati, un campo a sette in erba sintetica appena finito, un campo a cinque coperto che ci permette di allenarci anche col maltempo, una palestra. Insomma, abbiamo una organizzazione che farebbe invidia a tanti club di Serie C».

Oggi si gioca con la Vastese. Che partita si aspetta?
«Credo che la Vastese al di là della posizione che occupa in questo momento in classifica sia una delle squadre che ci assomiglia di più. Una squadra molto compatta, anche loro hanno una certa continuità sotto l'aspetto tecnico con cinque o sei giocatori che sono gli stessi da qualche tempo e questo permette loro di essere una squadra organizzata. Anche perché sono allenati veramente da un ottimo allenatore. E comunque è una piazza importante. Quando si va a casa di queste realtà bisogna andarci con la giusta umiltà e la stessa cattiveria altrimenti si rischia di tornare a casa con zero punti».

Chiudiamo con un pensiero sul campionato. La Recanatese ha chiuso i giochi? Ed è la squadra che merita di vincere questo campionato?
«Secondo me si. Ormai credo che il percorso sia abbastanza chiaro. La Recanatese vincerà quasi sicuramente questo campionato. Sono contento che lo faccia perché sono tanti anni che ci provano, investendo molto e, quindi, credo che lo vincerà e penso lo meriti più».