Lutto nazionale: giusto fermarsi

18.08.2018 06:00 di Marco Pompeo Twitter:    vedi letture
Lutto nazionale: giusto fermarsi

Ci sono giornate che nessuno vorrebbe vivere, tanto meno raccontare. I nostri più attenti lettori sanno che la nostra filosofia non è mai stata "the show must go on". Lo spettacolo non deve continuare. Non si può sempre tirare avanti come se niente fosse, come se nulla ci colpisca mai per davvero.

Allo sgomento, alla paura, al dolore di quanto accaduto a Genova ha fatto posto, poco dopo, la rabbia. Perché un accadimento del genere inevitabilmente trasforma ogni lacrima che ti verga il viso in rancore compresso, potente abbastanza da farti alzare dalla sedia ed imprecare.

Purtroppo, e lo diciamo con enorme dispiacere, tutto ciò dura un attimo. E poi si ricomincia con la giostra. Intendiamoci, la vita è una ed è giusto che vada avanti ma non si può e non si deve fare finta di niente.

Giusto fermarsi. Giusto sottolineare che qualcosa è accaduto. Giusto dire che stavolta no, non ci passiamo sopra. Il tempo per indicare i colpevoli c'è e speriamo, pur sapendo quanto sia vana tale speranza, che quelli che materialmente hanno contribuito al disastro paghino. Nessuno, tuttavia, si senta salvo dal giudizio. Perché siamo noi italiani che permettiamo a questa patria di continuare a colare a picco. Siamo noi con il nostro laissez-faire a permettere a degli inetti di governarci e di proliferare banchettando sulla tavola imbandita che noi abbiamo preparato.

Il momento però non è propizio. Oggi non vogliamo indicare i colpevoli ma onorare i morti. Ed il silenzio è il miglior modo per farlo.