Pucetta, mister Giordani può lasciare: "Due anni importanti ma..."

Promozione Abruzzo
17.05.2018 14:00 di Maria Lopez   vedi letture
© Foto di V. Chiarizia
© Foto di V. Chiarizia

Due anni fantastici per il Pucetta con Gianluca Giordani al timone e con i gialloblù che si sono tolti notevoli soddisfazioni. Adesso però le difficoltà giungono quando l’obiettivo è quello di riconfermarsi.

Il matrimonio tra il tecnico e il Pucetta non è ancora sicuro che possa continuare: le intenzioni di proseguire assieme ci sono da ambo le parti, ma c’è da limare qualche distanza sugli obiettivi e mister Giordani lo dice senza problemi. Abbiamo raggiunto il tecnico proprio per capire quale sarà il futuro del Pucetta e di mister Giordani.

Mister iniziamo dall’ultimo atto della stagione gialloblù, la vittoria sofferta della Juniores nella finale del campionato provinciale. Che impressioni hai avuto?
“Ho visto una bella partita dal punto di vista della partecipazione, della cattiveria e della concentrazione. Secondo me c’era una squadra nettamente più forte rispetto all’altra e questa era il Pucetta, era evidente. La squadra poi era rafforzata da quei due/tre elementi della Prima Squadra che si vedevano che hanno già accumulato esperienza con i grandi. Avevano un passo diverso, avevano più velocità, una maggiore capacità di gestire la palla e di leggere le situazioni. Però al tempo stesso – ed è la bellezza del calcio – alla fine stava per uscire anche la sorpresa anche perché l’Alba Tortoreto anche se era una squadra inferiore si era difesa bene, mettendo in campo tanta volontà, tanta grinta e tanta corsa, riuscendo a trovare un vantaggio rocambolesco, ma fortunatamente i ragazzi sono riusciti a trovare il pareggio e alla fine a vincere ai rigori".

Oltre ai giocatori che quest’anno hanno gravitato in pianta stabile in Prima Squadra, c’è stato qualcuno che l’ha sorpreso?
“A parte il fatto che li conosco tutti, ho avuto le mie conferme su ciò che penso su tanti giocatori. Ad esempio Vornicu e Mulhem sono due giocatori che dal punto di vista tecnico non si discutono, ma fuori dal rettangolo di gioco devono ancora crescere".

La vittoria della Juniores nel campionato provinciale è stata la ciliegina sulla torta di un ciclo iniziato nel 2016: vittoria del campionato di Prima Categoria, una salvezza acquisita con notevole anticipo quest’anno in Promozione e infine la Juniores che conquista l’Elite. È stato fatto davvero un lavoro eccezionale.
“Sicuramente sono stati due anni importanti. Soprattutto per la Prima Squadra, quest’anno il Pucetta era una neopromossa in Promozione. Abbiamo fatto una stagione assolutamente positiva, figlia dell’organizzazione e del lavoro e del sacrificio del gruppo. Per gruppo parlo in maniera generale di giocatori, dirigenti e staff tecnico. Tutti quanti hanno remato nella stessa direzione. Sono stati due anni eccezionali sotto tutti i punti di vista, sia come risultati in campo che al di fuori dal campo. Sono nate amicizie importanti, sono stati due anni bellissimi al di là della posizione in classifica ottenuta quest’anno e della vittoria della Juniores. Fermo restando che in campionato quest’anno ci siamo tolti un sacco di soddisfazioni. Abbiamo vinto 4 derby su 5, abbiamo preso 4 punti al Pontevomano che è in finale Play-Off. In più abbiamo lanciato qualche giovane come Mattei del ‘99, Di Giamberardino del ’98 e il 2000 Ranalletta".

In questi due anni hai avuto il sostegno di gente come Cannatelli, Martini e Angelosante che dall’anno prossimo non ci saranno più. Come si fa a sostituirli?
“Sarà difficile perché loro sono giocatori che oltre alle qualità tecniche sono uomini, sono ragazzi eccezionali e hanno avuto esperienze di livello in spogliatoi importanti. Sanno gestire i momenti positivi e quelli negativi. Erano oggettivamente una risorsa ed infatti sarà difficile rimpiazzarli. Però l’età avanza per tutti e hanno fatto questa scelta. Ci mancheranno nello spogliatoio, ma proveremo a sostituirli. Io ho qualche idea e spero che la società accetti la mia visione".

Tornando alla stagione appena conclusa, di chi sono i meriti del risultato brillante ottenuto?
“I meriti sono di tutti. Quando si riescono ad ottenere questi risultati vuol dire che tra società, staff tecnico, e squadra si è creata la giusta sintonia. Vorrei però sottolineare soprattutto la solidità del gruppo. Quando sono arrivato il gruppo era sfilacciato. Io però avevo capito che c’era qualcosa, sono entrato in punta dei piedi e sono riuscito ad amalgamarli. Ma questo è stato possibile soprattutto grazie a loro che mi hanno regalato due anni fantastici. Mi hanno seguito in tutto e per tutto. Ogni cosa che chiedevo loro, nonostante i problemi di lavoro e familiari, si sono messi sotto, si sono impegnati e siamo riusciti a fare quello che abbiamo fatto. E questo ha comportato anche la nascita e il consolidamento di una forte amicizia tra loro. Del gruppo però una menzione particolare la vorrei fare per Cannatelli, Martini e ovviamente Bisegna che mi hanno aiutato nella gestione dello spogliatoio anche nei momenti negativi. Ovviamente poi c’è anche il lavoro del direttore sportivo Ugo Petitta, del direttore tecnico Antonello Cellini che è arrivato in un secondo momento, ma ha dato dei consigli importanti. Poi la società che è stata sempre disponibile a farci allenare su campi idonei soprattutto nel periodo invernale. Questo insieme di cose ha fatto sì che questi due anni abbiano fruttato i risultati ottenuti".

Il Pucetta quest’anno è stata la quarta miglior difesa, con una partenza migliore si poteva davvero far di più
“Ma noi abbiamo fatto davvero una grande stagione. Più che l’avvio con le polveri bagnate, sono convinto che abbiamo toppato per vari motivi nelle tre partite tra Piano della Lente, Tossicia e Mutignano. Se avessimo fatto 6 punti in quelle tre partite, probabilmente avremmo raggiunto i Play-Off. Però è stata una grossa stagione. Ad un certo punto però si poteva molto di più".

Uno sguardo al futuro: proseguirà il rapporto tra il Pucetta e lei?
“Alcuni giorni fa ho avuto un incontro con il ds Petitta, ci siamo accordati di prenderci un po’ di meritato riposo perché penso che sia ancora presto per prendere una decisione. Ci rincontreremo tra quindici giorni circa e poi spero che il rapporto possa continuare. Io lo dico chiaramente, a me piacerebbe continuare. Certo, io nutro l’ambizione di migliorarmi, dopo tanta gavetta dopo 14 anni che alleno e tanta gavetta ho sempre raggiunto gli obiettivi prefissati. Mi piacerebbe, anche perché credo di meritarlo, di poter avere l’occasione di disputare un campionato diverso con l’ambizione magari di vincere. Per cui dico chiaramente che dovesse arrivare una buona proposta, la valuterò senza problemi e questo la società lo sa bene.

Se dovesse richiamare Luco?
“Luco mi ha dato l’occasione due anni fa, non penso che mi richiameranno… anche se spero che un domani possa esserci un’altra occasione".

Ma come mai mister, nonostante lei abbia raggiunto tutti gli obiettivi prefissati in questi 14 anni, non è mai arrivata una chiamata di una grande per guidare una squadra in un campionato importante?
“Sinceramente non saprei dare una risposta. Eppure in questi anni ho raggiunto ottimi risultati. Ho sempre dato l’anima per la squadra che ho allenato perché io sposo la causa in toto diventando il primo tifoso. Da allenatore cerco sempre di trasmettere professionalità, serietà e competenze tecniche. Questi sono aspetti che secondo me le società devono considerare quando scelgono un allenatore. Purtroppo oggi non è così, le società scelgono i tecnici per amicizie, simpatie, ma soprattutto si valuta se un allenatore può portare sponsor. Non si guarda più all’aspetto tecnico o alla capacità di gestire un gruppo, ma si valutano solo questi altri aspetti. Il motivo principale è anche questo. Io non sono mai andato a chiedere di allenare, ma sono stato sempre chiamato.

Quindi il Puctta ci ha visto lungo scegliendoti due anni fa, che magari ha valutato proprio le sue competenze…
“Sì, ripeto il Pucetta mi ha scelto consapevolmente e ha potuto anche toccare con mano il mio modo di allenare e il mio comportamento. Sempre rispettoso e disponibile, essendo sempre presente agli allenamenti".

Tornando all’incontro con il ds Petitta, che cosa traspare?
“La società vuole lavorare bene con i giovani. Probabilmente ci sarà un piccolo ridimensionamento volendo sostituire i senatori con dei giovani. La prospettiva è questa. Anche io voglio lavorare con i ragazzi giovani, se educati, disponibili e se vengono agli allenamenti. In questo caso non avrei problemi. Però vorrei poterli valutare e sceglierli io".

Insomma la sua condizione per proseguire il rapporto con il Pucetta è di lavorare in simbiosi condividendo le scelte, è corretto?
“Per forza. Si deve lavorare sempre in simbiosi e questa è la ragione per cui sono arrivati i risultati. Altrimenti è meglio lasciar perdere da subito".

Di questi due anni c’è qualcosa in cui crede che avrebbe potuto far meglio?
“Onestamente nel primo anno no. Forse nel secondo anno sì, nel rapporto con qualche giocatore ho sbagliato. Tornassi indietro farei diversamente".