Alla vigilia della cruciale trasferta di Pontedera, il tecnico del Perugia, Giovanni Tedesco, è intervenuto in conferenza stampa per analizzare il momento della squadra, inevitabilmente segnato dalla recente eliminazione in Coppa Italia. Nonostante la sconfitta "bruci sempre" per un club blasonato come il Perugia, l'esito della coppa è servito a un importante scopo valutativo.

"L’eliminazione brucia sempre, ci tenevamo a proseguire il cammino in Coppa ma mi è servito per valutare tutti i giocatori," ha ammesso Tedesco. Il campo è l'unico vero metro di valutazione, e l'allenatore ha ricevuto risposte incoraggianti: "La squadra è rimasta sempre in partita, ci sono stati momenti in cui abbiamo sofferto e altri in cui potevamo raddoppiare e vincere." La direzione intrapresa è quella giusta, ma ora la concentrazione è totale sul campionato, definito "la cosa più importante." Tutte le partite, in questa fase, sono percepite come decisive: "Sono tutte finali come dice Riccardo. Dobbiamo essere bravi a pensarne una per volta."

L'analisi dell'avversario è stata dettagliata, con l'allenatore che ha sottolineato la grande esperienza del collega Menichini e la struttura solida della squadra toscana. "Conosco molto bene Menichini, ha grande esperienza. Il Pontedera è organizzato, ha corsa, gamba e in casa è avversario molto, molto difficile da affrontare."

Le indicazioni positive ricevute in Coppa hanno rafforzato le idee del tecnico sulla formazione: "ho avuto risposte positive e conoscenza su alcuni ragazzi che non conoscevo ma per domani ho le idee chiare su chi scenderà in campo e come affrontare la partita."

La sfida in trasferta è fondamentale, soprattutto considerando che il Perugia non vince lontano dal proprio stadio da troppo tempo. A questa atavica difficoltà, Tedesco chiede di reagire con personalità: "Adesso Pontedera è la partita che ci può dare tanto, ma come tutte le cose bisogna andarle a prendere, nessuno ti regala nulla e alla squadra chiedo di avere più coraggio, siamo il Perugia, una buona squadra e dobbiamo andare a dimostrarlo."

Superare definitivamente il peso delle sette sconfitte subite è un processo quotidiano che richiede tempo e lavoro. "Normale," risponde Tedesco, interpellato sulle scorie mentali. Tuttavia, la disponibilità e l'impegno degli atleti sono totali: "Si allenano bene, con grande disponibilità, la strada è giusta ma bisogna dare qualcosina di più per andarci a prendere più fiducia, morale e autostima."

Il tecnico si è detto estremamente soddisfatto dell'unità e della qualità del gruppo: "Sono molto contento del gruppo, lavorano benissimo e mi mettono anche in difficoltà, ho più di undici titolari." Questa abbondanza di opzioni e la ritrovata mentalità – assente, a suo dire, qualche tempo fa – sono segnali che fanno ben sperare per il prosieguo del campionato. Sul fronte infortunati, si registrano solo le assenze di Dell’Orco e Matos, mentre il resto della rosa è a disposizione.

Riguardo all'assetto tattico, Tedesco ha cercato fin dal suo arrivo di dare una precisa identità alla squadra, mantenendo una struttura flessibile: "La prima cosa che ho cercato è dare un’identità... abbiamo sempre giocato 4-4-2 o 4-3-3, poi lo puoi interpretare in base agli avversari."

Il mister ha riconosciuto la duttilità dei suoi uomini, come Torrasi, utilizzabile sia da mezzala che da trequartista, ma ha identificato in Manzari il miglior interprete nel ruolo "tra le linee." La profondità della rosa è una risorsa cruciale, come dimostrato dalla "risposta fantastica da Giardino che a Latina ha fatto una partita da giocatore vero."

Un'attenzione specifica è stata riservata a Joselito, definito "un giocatore importante e di riferimento, un patrimonio del club." Nonostante ciò, per il momento gli è stato preferito il più esperto Bartolomei per la sua "lettura in fase di non possesso, e personalità." Joselito, pur dotato di grandi qualità e margini di crescita, deve ancora affinare alcune letture del gioco: "Deve capire che ci sono zone di campo in cui deve giocare a due tocchi."

Infine, sull'incognita del campo sintetico, Tedesco ha tagliato corto: "Abbiamo la fortuna di poterci allenare sul sintetico e siamo abituati, non deve essere un’alibi o una scusante, siamo pronti." La squadra è fisicamente pronta, come dimostrato dalla "grande partecipazione e voglia, forse pure troppa" negli ultimi allenamenti.

L'intervista si è chiusa con una battuta ironica riguardo la scelta tra gli autori dei gol decisivi come Bacchin e Kanoute: "Scelgo un gol di Angella su corner o di Giunti," sottolineando l'importanza di sfruttare le palle inattive.

Sezione: Serie C / Data: Sab 01 novembre 2025 alle 22:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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