Leonardo Perez rompe il silenzio. L'attaccante trentaseienne, attualmente in forza al Casarano, ha deciso di intervenire pubblicamente dopo che nelle ultime ore diversi organi di stampa hanno riportato la notizia di un'indagine a suo carico condotta dalla Procura di Lecce. Al centro dell'inchiesta vi sarebbero presunte minacce rivolte ad Antonio Calabro, all'epoca dei fatti tecnico della Virtus Francavilla e oggi alla guida della Carrarese.
Attraverso una nota ufficiale, il calciatore ha voluto chiarire la propria posizione, rivendicando con forza la propria innocenza e denunciando il danno d'immagine subito a causa della diffusione mediatica della vicenda.
I fatti contestati risalirebbero a oltre due anni fa, quando Perez militava nella squadra allenata proprio da Calabro. Secondo quanto emerso dalla documentazione dell'indagine, il calciatore avrebbe rivolto minacce nei confronti del tecnico, ipotesi che hanno portato all'apertura di un procedimento penale da parte dell'autorità giudiziaria salentina.
La vicenda giudiziaria, tuttavia, sembrerebbe essere in una fase di stallo o addirittura di progressivo ridimensionamento. Stando a quanto dichiarato dallo stesso Perez, infatti, già nel settembre del 2024 sarebbe stata avanzata una richiesta di archiviazione del procedimento, circostanza che testimonierebbe l'assenza di elementi probatori sufficienti a sostenere l'accusa.
Nella sua dichiarazione, Perez ha voluto innanzitutto ribadire la propria estraneità totale ai fatti contestati. "Negli ultimi giorni sono apparse su alcuni organi di stampa notizie riguardanti un'indagine che mi coinvolgerebbe in relazione a presunte minacce, risalenti a più di due anni addietro, ai danni di Antonio Calabro, all'epoca allenatore della squadra in cui militavo. Di fronte a tali notizie, desidero esprimere con la massima chiarezza la mia totale estraneità ai fatti", ha affermato l'attaccante.
Il trentaseienne ha poi sottolineato come gli atti processuali notificatigli non conterrebbero alcun riscontro concreto delle accuse mosse. "Le ipotesi riportate non trovano alcun riscontro concreto: dagli atti notificati non emergono elementi che possano collegarmi al presunto episodio, né tanto meno prove o indizi reali tanto che, nel settembre 2024, era già stata richiesta l'archiviazione del procedimento", ha precisato Perez, evidenziando come la stessa Procura avrebbe valutato l'opportunità di chiudere il caso per mancanza di elementi a carico.
Pur manifestando piena fiducia nell'operato della magistratura, il calciatore non ha nascosto il proprio rammarico per le conseguenze che la diffusione della notizia ha provocato sulla sua reputazione professionale e personale. "Esprimo piena fiducia nella magistratura e nei suoi tempi, certo che la verità sarà presto chiarita e che la mia innocenza verrà riconosciuta senza ombra di dubbio", ha dichiarato.
Perez ha però voluto denunciare pubblicamente quella che definisce "la grave leggerezza delle affermazioni di taluni e di alcune ricostruzioni che si stanno diffondendo nell'opinione pubblica profondamente dannose per la mia immagine, carriera e dignità". Un passaggio particolarmente significativo della nota riguarda la distinzione fondamentale tra indagine e colpevolezza: "Non si tiene conto, infatti, che ricevere un avviso di conclusione delle indagini non significa essere colpevoli, ma rappresenta un atto procedurale a tutela del diritto di difesa", ha sottolineato l'attaccante, richiamando un principio cardine del diritto penale spesso trascurato nel dibattito pubblico.
Nella parte conclusiva della sua dichiarazione, Perez ha voluto rivendicare la propria condotta professionale e umana, tracciando un autoritratto che contrasta nettamente con le accuse mosse. "Chi mi conosce sa che sono una persona perbene, leale, stimata e benvoluta da compagni, tecnici e tifosi, un atleta che ha correttezza, la disciplina e l'impegno quotidiano. Mai avrei potuto compiere atti contrari alla legge o a principi di lealtà che sempre guidano la mia vita dentro e fuori dal campo", ha affermato il calciatore.
Un messaggio rivolto non solo all'opinione pubblica in generale, ma soprattutto al mondo del calcio che lo conosce da anni: compagni di squadra, allenatori e sostenitori che hanno avuto modo di apprezzarne le qualità umane oltre che tecniche. L'appello finale è proprio ai tifosi, depositari di quella fiducia che Perez spera non venga meno nonostante le difficoltà del momento.
"Con la forza della verità e con il sostegno di chi mi è vicino, continuerò a lavorare con la passione e la dedizione che mi hanno sempre contraddistinto, nella certezza che ogni ombra sarà presto dissipata e che il rispetto e la fiducia dei tifosi non verranno meno", ha concluso l'attaccante, manifestando la volontà di proseguire la propria carriera senza lasciarsi condizionare dalla vicenda giudiziaria.
La posizione ufficiale del calciatore è ora agli atti. Toccherà alla magistratura fare chiarezza definitiva sulla vicenda, stabilendo se effettivamente, come sostiene la difesa, non esistano elementi sufficienti per procedere nei confronti di Perez o se invece l'indagine debba proseguire il suo corso. Nel frattempo, il trentaseienne ha scelto la via della trasparenza, affidando alla pubblica opinione la propria versione dei fatti e riaffermando con decisione la propria innocenza.
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