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L'Arzignano Valchiampo preleva Pigozzo dal Venezia

10.08.2022 11:15 di Redazione NotiziarioCalcio.com Twitter:    vedi letture
UFFICIALE: L'Arzignano Valchiampo preleva Pigozzo dal Venezia

L’Arzignano Valchiampo completa il gruppo portieri con Riccardo Pigozzo. Classe 2000, originario della provincia di Venezia, l’estremo difensore arriva a titolo temporaneo dal Venezia FC dove è cresciuto nel Settore Giovanile e ha militato in Prima Squadra come terzo portiere nell’anno della vittoria Play-Off di Serie B e della conseguente promozione in Serie A.

Riccardo Pigozzo. «Arzignano rappresenta una meta che desideravo molto. Mi hanno sempre parlato bene della società e della squadra. Al mio arrivo mi sono sentito subito a mio agio. Per me è un punto di partenza. Nelle scorse stagioni non ho avuto la possibilità di giocare. Quest’anno, con più maturazione, voglio mettermi in gioco e cercare di prendermi il posto facendo più partite possibili. Voglio affermarmi in questa categoria e mostrare il mio valore. Voglio far bene qui, voglio far bene per me».

«Personalmente sono un ragazzo a cui piace molto scherzare dentro lo spogliatoio sia con i miei coetanei che con i più vecchi. Ho sempre rispettato le gerarchie e non mi sono mai permesso di andare fuori dalle righe però appena è possibile cerco di fare il simpaticone portando serenità per far star bene tutti. In Gialloceleste cerco di portare l’esperienza di questi anni: dalla Prima Squadra in Serie B con il Venezia dove abbiamo vinto i Play-Off all’ultimo impegno in Serie C con il Trento. Un calcio che mi ha insegnato tantissimo. Cerco, inoltre, di dare consigli a tutti per poter mantenere la serenità anche in momenti più difficili».

Dopo gli esordi da portiere nel Caltana, squadra del suo paese d’origine, passa al Dolo ed in seguito negli Juniores Nazionali del Campodarsego. Preso dal Venezia, dagli Allievi Nazionali alla Primavera cresce con questi colori vivendo nel 2020 l’esperienza in Prima Squadra da terzo portiere, la Serie B e la vittoria dei Play-Off. Negli anni va in prestito al Delta Porto Tolle e a Montebelluna in Serie D, al Seregno e al Trento in Serie C.

«Ho iniziato da piccolo con la società del mio paese, Caltana, in provincia di Venezia. Ho cominciato subito in porta perché sono sempre stato alto. Mi piaceva buttarmi e non ne volevo sapere di correre; quindi, mi sono messo tra i pali. Da qui sono cresciuto passando a 12 anni al Dolo, una società regionale vicina. Dopo un anno di Giovanissimi Élite sono passato a Campodarsego con cui ho militato negli Juniores Nazionali e mi sono allenato in Prima Squadra con Mister Andreucci. A dicembre di quell’anno mi sono trasferito al Venezia, in quella stagione vincitore del Campionato di Serie D. Dagli Allievi Nazionali alla Primavera ho indossato la maglia del Venezia per poi andare in prestito in D prima a Delta Porto Tolle e poi a Montebelluna. Sono stati due anni che mi hanno cambiato completamente e mi hanno fatto capire che potevo giocare a calcio per vivere. Il Venezia, in seguito, mi ha fatto un contratto di tre anni e ho avuto la fortuna di vivere con la Prima Squadra la vittoria dei Play-Off in Serie B. Purtroppo, ho subito un’operazione al ginocchio che mi ha lasciato fuori sei mesi, però ho cercato di prendere tutto il positivo anche dallo spogliatoio. Successivamente ho trascorso quattro mesi in prestito al Seregno e cinque mesi a Trento dove sono stato bene e sono cresciuto sotto il piano della maturazione. E ora l’Arzignano, realtà che conoscevo già perché ci ho giocato contro e che mi ha sempre affascinato».

«Desidero dimostrare prima a me stesso e poi agli altri il mio valore in campo. Essendo andato in prestito in varie squadre, ho sempre avuto la necessità di dimostrare il fatto di poter giocare in queste categorie. Negli ultimi anni il fatto di non essere potuto scendere in campo per dimostrare chi è Riccardo mi ha fatto stare sveglio parecchie notti. Ora ho avuto la possibilità di venire ad Arzignano e giocarmi il posto. Voglio giocare e far vedere che un ragazzo di 22 anni può togliere soddisfazioni, dimostrando soprattutto a me stesso che posso stare qui e continuare in questo percorso senza avere rimpianti».