Il sindaco Bacci assicura: «Ci sono imprenditori interessati alla Jesina»

06.06.2020 12:00 di  Anna Laura Giannini   vedi letture
Fonte: corriere adriatico
Il sindaco Bacci assicura: «Ci sono imprenditori interessati alla Jesina»

«Ci sono personalità di alto profilo disposte a discutere della Jesina. Ma a una condizione irrinunciabile: via tutta l’attuale dirigenza». Parole del sindaco Massimo Bacci, che scuotono la scena intorno al travagliato destino della società leoncella.

«Sono io per primo a volermi fare da parte, tanto da non aver accettato cessioni che non riguardassero il 100%» la risposta dell’attuale proprietario del club Gianfilippo Mosconi che mercoledì scorso, come rivelato da Bacci, ha infine incontrato il primo cittadino insieme a presidente e direttore generale, Giancarlo Chiariotti e Gianfranco Amici. Ed è proprio Chiariotti a dire: «Al momento nessuno si è fatto vivo né il sindaco ci ha fatto nomi. Per ora si tratta di chiacchiere, mentre ci sono tempi e scadenze da rispettare».

Ma la mossa del sindaco Bacci, che interviene con una sua nota affidata anche ai canali social ufficiali del Comune, sembra mettere all’angolo in questa fase l’attuale dirigenza, già sfiduciata dai tifosi che l’hanno a chiare lettere e con diverse forme invitata ad andarsene e che proprio al primo cittadino si erano rivolti pochi giorni fa, perché si facesse «supervisore e prenda in mano la situazione».

E Bacci annuncia di essersi mosso.«Ho fin da subito condiviso le forti preoccupazioni dei tifosi circa il futuro della Jesina dopo le notizie apparse sulla stampa - spiega il sindaco -, in particolare la volontà del proprietario della maggioranza delle quote Gianfilippo Mosconidi voler terminare questa esperienza e cedere la società ».

Poi il colpo.«Per il ruolo che rivesto mi sono sentito in dovere di sondare il terreno per capire se vi potessero essere potenziali soggetti, seri e credibili, interessati alla società. Posso annunciare che ho trovato disponibilità a discuterne da parte di alcune personalità di alto profilo che mi hanno però posto una precondizione irrinunciabile. E cioè che l’intera attuale dirigenza, a vario titolo rappresentata, esca definitivamente di scena. Tutto questo l’ho comunicato ai signori Gianfilippo Mosconi, Giancarlo Chiariotti e Gianfranco Amici con i quali mi sono incontrato».

«Ho raccolto l’appello» Aggiunge Bacci: «Chiarisco un concetto. Non avevo e non ho alcun potere di interferire nelle vicende di una società, come la Jesina, a tutti gli effetti privata.Ho viceversa il dovere di individuare una possibile soluzione di fronte al rischio - paventato dal diretto interessato e cioè il proprietario - che una società privata che coinvolge la passione di tantissimi cittadini possa terminare così, dopo oltre 90 anni in cui ha accompagnato i sogni e le emozioni di generazioni di tifosi. Ed è su questo sentiero che mi sono mosso, senza scavalcare alcuno, ma nel rigoroso rispetto sia delle regole sia della gloriosa storia sportiva della città di Jesi».

Dal canto suo, Mosconi dice: «Il Sindaco mi ha detto che sarei stato contattato, per ora non è avvenuto. Resta l’intenzione di cedere gratuitamente ma su alcune cose, penso a somme che la Jesina deve ancora incassare, c’è da discutere. Ribadisco la mia posizione: potrei anche iscrivere la squadra ma, da solo, non avrei le risorse per andare avanti». Chiariotti afferma: «Se un contatto ci deve essere, è bene arrivi in tempi brevi. Tanti parlano ma sino ad ora nulla c’è mai stato di concreto e noi lavoriamo sulle cose da affrontare: saldare le pendenze dell’ultima stagione, legate alle scelte di chi poi Mosconi l’ha lasciato solo, risolvere le questioni erariali, affrontare il ricorso contro la retrocessione. La proprietà a me? Mosconi me l’ha chiesto, se c’è bisogno non lo abbandono. Nel caso andremo avanti con risorse limitate. E gli striscioni dei tifosi peggiorano la situazione».