Mantova, Brando: «Qualcuno si è ricordato di me, a differenza di società e calciatori»

Fonte: vocedimantova.it
Mantova, Brando: «Qualcuno si è ricordato di me, a differenza di società e calciatori»

Il matrimonio è finito male, ma non c’è dubbio che uno degli artefici principali della promozione del Mantova in Serie C sia stato Lucio Brando. A lui, un po’ a sorpresa vista l’inesperienza in grandi piazze, erano state affidate le chiavi dell’Acm la scorsa estate. Sempre a lui, con grande sorpresa visti i risultati conseguiti fin lì, quelle chiavi sono state tolte a fine gennaio. Primo in classifica, zero sconfitte, eppure esonerato. Ma i numeri restano e dicono che 47 dei 51 punti totalizzati dal Mantova sono stati raccolti sotto la sua guida tecnica.

«Infatti – dice oggi – dal punto di vista tecnico questa promozione la sento mia. Non altrettanto dal punto di vista emotivo. In questo senso mi ha lasciato qualcosa di incompiuto. Quello che è successo è paradossale».

A distanza di quattro mesi dall’esonero, giunto all’indomani del pareggio interno con la Vigor Carpaneto, la ferita non si è rimarginata. Ma Brando evita di tornare sulle ragioni dell’esonero: «Non mi va di fare polemiche nei confronti di nessuno – spiega – . Mi limito a dire che le persone intelligenti hanno capito come sono andate le cose e che i risultati sportivi non c’entrano nulla con quella decisione. Mi resta un’esperienza che porterò nel mio bagaglio, comunque positiva e che mi ha fatto crescere tantissimo nei rapporti umani. Per la prima volta mi sono misurato con una grande piazza e sono orgoglioso dei risultati che ho ottenuto. Così come sono orgoglioso della fiducia che mi era stata accordata e della mia crescita: fino a pochi anni fa mai mi sarei sognato di allenare in una piazza come Mantova».

La redazione di vocedimantova chiede al tecnico biellese se c’è qualcosa che non rifarebbe: «Troppo facile dirlo a posteriori – risponde – . Sono fatalista e penso non sia un caso se è andata così. Ora guardo al futuro».

Un futuro tuttavia ancora nebuloso, per il calcio in generale e pure per Brando. Si era parlato di un interessamento del Piacenza, ma il sondaggio non ha avuto seguito. «Il calcio è materia strana – osserva l’ex allenatore biancorosso – . Specialmente a certi livelli serve una buona autopromozione ed io non sono uno che si propone. Comunque sono qui, se qualcuno è interessato a me non ha che da chiamarmi».

Nel frattempo, il suo curriculum si è arricchito di una promozione con risultati numericamente eclatanti; e di un esonero dai molti punti oscuri. Resta da capire quale di questi elementi peserà di più agli occhi degli addetti ai lavori.

La strana stagione 2019-20, in ogni caso, è in archivio. Non rimangono che i ringraziamenti: «Alle persone che mi hanno manifestato affetto e gratitudine – conclude Brando – . Qualcuno si è ricordato di me, e non mi riferisco alla società nè ai giocatori, bensì ai tifosi. I ringraziamenti che mi hanno mandato sono la cosa più gratificante. Testimoniano che in questa promozione, evidentemente, c’è qualcosa di mio».